giovedì 27 ottobre 2016

Armi: Riad e Ankara i primi clienti della Germania

di Manuel Godano

 

Nei primi sei mesi del 2016 la Germania ha aumentato la vendita armi fatturando la cifra record di 4 miliardi di euro e stabilendo così un nuovo record rispetto ai 3,5 miliardi che erano stati incassati nei primi sei mesi dello scorso anno. Lo dice l’agenzia di stampa tedesca Deutsche Presse-Agentur citando un rapporto del governo di Berlino.

 

La Germania è tra i principali fornitori di armi al mondo. Secondo le ultime stime dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), riferite al 2014, è al sesto posto, dietro a Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Gran Bretagna. Produce componenti per la realizzazione di armi pesanti, fucili d’assalto, munizioni per carri armati e navi da guerra.

 

Arabia Saudita il principale acquirente

In generale, secondo il rapporto del governo più della metà delle forniture di tutti i tipi di armi (il 57,7%) è andata a Paesi che non fanno parte dell’UE e che, in alcuni casi, sono anche in rapporti altalenanti con la NATO. Emblematico è il caso dell’Arabia Saudita, che ha raddoppiato gli acquisti, portandoli da 179 milioni di euro a 484. Già dal 2015 la Germania ha ridotto la vendita fucili d’assalto Heckler & Koch G36 e carri armati Leopard 2 ai sauditi, puntando piuttosto su armi e mezzi di difesa: veicoli blindati, elicotteri, sistemi per il rifornimento di carburante per gli aerei in volo, componenti per i jet da combattimento, motovedette e droni.

 

Dietro l’Arabia Saudita, i principali acquirenti di armi tedesche sono Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud e Algeria. Ben posizionata è anche la Turchia, che negli ultimi anni ha scalato la classifica dei compratori passando dal 25° all’8° posto. Nella prima metà del 2016 Ankara ha acquistato armi per un valore 76,4 milioni di euro, spendendone i 2/3 per componenti di aerei, droni e motori.

 

Leopard_Germania(Carri armati tedeschi Leopard 2 venduti dalla Germania all’esercito saudita)

Incremento delle armi di piccolo calibro

Nello specifico, il valore delle esportazioni di munizioni per armi di piccolo calibro è aumentato di oltre dieci volte, passando da 27 milioni di euro a 283,8. La maggior parte di questo genere di forniture è stato destinato a Paesi alleati della NATO come Australia, Nuova Zelanda, Giappone e Svizzera, che ne hanno fatto richiesta nell’ambito degli accordi di cooperazione militare nella cornice dell’Alleanza Atlantica. Per quanto riguarda invece le singole nazioni, i principali acquirenti sono stati Francia, Polonia e Iraq. L’Iraq, in particolare, dove la Germania sostiene con forniture di armi e supporto logistico i combattenti curdi peshmerga nella guerra contro ISIS, ha acquistato armi per un totale di 5,4 milioni di euro.

 

Le critiche al governo di Angela Merkel

Non mancano le critiche al governo della cancelliera tedesca Angela Merkel, accusata soprattutto dai Verdi e dal partito di sinistra Die Link di sostenere a parole i negoziati di pace in Africa e Medio Oriente, ma di badare nei fatti a far lievitare i fatturati delle potenti società tedesche che operano nel settore. In risposta a queste critiche, il governo si è limitato ad abbassare le esportazioni di armi leggere (da 12,4 a 11,6 milioni di euro) nelle aree di crisi. Ma la sostanza cambia di poco e nel 2017 le vendite sono destinate a continuare a salire.

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Fonte: http://www.lookoutnews.it/armi-germania-vendite-2016/

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