mercoledì 9 novembre 2016

Il treno Hyperloop One ultraveloce e tech anche a Dubai

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Pagina iniziale next prev - Hyperloop One svela di più del progetto clamoroso di trasporto “ferroviario” di nuova generazione, che sarà ultraveloce e tecnologico, confortevole e soprattutto automatizzato. Esisterà un mondo tutto connesso da questi mezzi in tubi che ricordano quelli della posta pneumatica? Sembra che si possa davvero immaginarlo così, almeno a osservare gli ultimi concept che arriv [...]

Autore: redenari | Categoria: Economia | Voti: 1 - Commenti: 0


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Referendum costituzionale: l’appello della Bonino per la sottoscrizione online di referendum e leggi popolari

“Garantire ai cittadini l’accesso agli strumenti di partecipazione popolare”. È questa la richiesta unanime degli otto dirigenti del Partito dei Radicali Italiani, Riccardo Magi, Michele Capano, Antonella Soldo, Emma Bonino, Marco Cappato, Roberto Cicciomessere, Filomena Gallo e Gianfranco Spadaccia capeggiati da Emma Bonino, rivolta al presidente del Consiglio Renzi e alla ministra delle Riforme [...]

Autore: votAntonio | Categoria: Politica | Voti: 6 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/referendum-costituzionale-rsquo-appello-della-bonino-per-sottoscrizione-online-referendum-leggi-popolari

Donne in giardino di Claude Monet: analisi completa dell’opera

Donne in giardino di Claude Monet: analisi completa dell’opera
ArteWorld.

Andiamo a conoscere uno dei quadri più importanti realizzati da Claude Monet, uno dei più celebri pittori appartenenti al mondo dell’Impressionismo. In precedenza, abbiamo già conosciuto molti dei lavori di arte monet ed oggi andremo ad occuparci dell’opera intitolata Donne in giardino Monet .

Qui potrete leggere tutto quello che c’è da sapere su donne in di Monet, come: data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione ed infine, la descrizione dell’opera.

Donne in giardino Monet analisi

“Donne in giardino” Claude Monet

Data di realizzazione: 1866

Dimensioni: 255 x 205 cm

Dove si trova: Musée d’Orsay, Parigi

Questo quadro con le donne in giardino è tra i più famosi di tutta la produzione artistica di Monet, e lo dipinse quando aveva solo ventisei anni.

Si tratta di un lavoro in giardino dove il pittore è ancora alla ricerca del proprio stile e sta sperimentando varie possibilità, introducendo  molte delle caratteristiche che successivamente diventeranno i cardini dell’impressionismo.

Infatti, questo Monet giardino è una tela molto grande, dipinta essenzialmente utilizzando la tecnica en plein air: si tratta di una tecnica che consisteva nel dipingere all’aria aperta, al’esterno dello studio, cogliendo i soggetti in modo rapido e senza troppi accorgimenti.

In questo caso, date le grandi dimensioni della tela, per mantenere sempre lo stesso punto di vista in questo Monet il giardino , egli, dovette dipingere la metà superiore della tela, con quest’ultima calata in una piccola fossa scavata in precedenza.

La scena con queste Monet donne è ambientata all’interno di un giardino, appartenente ad una proprietà che affittò in precedenza; per quanto riguarda le figure, il pittore, utilizzò unicamente la sua compagna Camille per dipingerla in posizioni diverse.

Dopo aver realizzato tutti i protagonisti, il pittore proseguì all’interno del proprio studio, aggiungendo ai personaggi dei vestiti alla moda, copiati di sana pianta da alcune riviste di moda del tempo.

Essendo proprio agli inizi della sua carriera, lo stile di Monet necessitava ancora di innumerevoli miglioramenti: secondo diversi critici, le figure in questo quadro sembrano poco integrate nella scena, come si può notare guardando la donna sulla destra, la quale sembra quasi che stia scivolando, e non si stia muovendo naturalmente.

D’altro canto, i grandi dettagli e la cura riservata al gioco di luci ed ombre, già lasciavano presupporre il grande talento di Monet.

Donne in giardino di Claude Monet: analisi completa dell’opera
ArteWorld.



Fonte: http://www.arteworld.it/donne-in-giardino-monet-analisi/

San Martino: un dolce tipico della tradizione veneziana per festeggiare il Santo dell’11 novembre

venezia

La leggenda di San Martino
San Martino di Tours, uno dei primi santi non martiri della Chiesa, nacque nel 317 d.C. da un tribuno della legione romana.
Mentre era circitor nella Gallia, durante una notte fredda e piovosa, si imbatté in un mendicante seminudo e sofferente. Martino si levò quindi il mantello, lo tagliò in due con la spada e ne diede metà al povero vagabondo. La leggenda narra che in quel momento il cielo si aprì e fece posto a un sole splendente. Da allora le belle giornate che spesso ci regala la prima decade di novembre furono ribattezzate “l’estate di San Martino”.
Quella stessa notte Gesù gli apparse in sogno vestito della metà del mantello il quale, al risveglio, era completamente integro. A seguito di quell’esperienza Martino si convertì al cattolicesimo e divenne Vescovo di Tours. Dopo la sua sepoltura, avvenuta l’11 novembre, venne santificato divenendo protettore dei pellegrini e dei viandanti.

La Festa di San Martino a Venezia
San Martino ha dato vita a Venezia a una curiosa tradizione che coinvolge i più piccoli.
La sera dell’11 novembre, infatti, i bimbi della laguna si armano di pentole, mestoli e di qualsiasi oggetto potenzialmente rumoroso. Andando di casa in casa e di bottega in bottega, solitamente in gruppo, battono e suonano i loro “strumenti” facendo a gara a chi fa più baccano, intonando la seguente canzoncina, versione breve di una vecchia filastrocca:

“San Martin xe nda’ in soffita
a trovar ea so novissa,
so novissa no ghe gera
san Martin col cueo par tera,
e col nostro sacchetin,
cari signori xe san martin!”

Scopo della serata: raccogliere quanti più dolcetti o soldini possibile!

 

Il dolce di San Martino
Il tipico dolce che le pasticcerie veneziane vendono a San Martino è una pasta frolla decorata con glassa di zucchero, cioccolato, smarties e chi più ne ha più ne metta.
La sua particolarità sta proprio nella forma, che è, appunto, quella di un cavaliere col mantello su un cavallo.

Ecco a voi la ricetta del dolce di San Martino:

Ingredienti:
350 gr di farina
210 gr. di burro
440 gr. di zucchero a velo
2 o 3 tuorli
sale
1 albume
5 gocce di limone
decorazioni varie (smarties, cioccolatini, soldi di cioccolata, palline di zucchero argentate, cioccolato fondente…)

Preparazione:
A mano o aiutandovi con un mixer setacciate la farina e mescolatela con un pizzico di sale. Quindi aggiungetevi il burro freddo da frigo tagliato a pezzi. Dovrete ottenere un composto grossolanamente farinoso. Disponete tutto sul piano di lavoro e aggiungete 1/3 dello zucchero a velo setacciato, mescolando.

Formate con il composto una montagna a forma di vulcano, quindi nel “cratere” versatevi la scorza di limone grattugiata e i tuorli. Mescolate inizialmente con una forchetta e poi energicamente a mano.
Avvolgete il panetto ottenuto con una pellicola e riponetelo in frigo per circa 30-40 minuti.

Nel frattempo accendete il forno a 180°.

Prendete la pasta frolla dal frigo e stendetela con un mattarello su una teglia rivestita con la carta da forno, ottenendo uno strato alto all’incirca mezzo centimetro.
Con l’aiuto di uno stampo (in commercio ne esistono in plastica o in metallo ma potrete anche riprodurlo su un foglio di carta e ritagliarvelo) ritagliate la pasta della forma tipica.
Infornate per circa 20-30 minuti.

Togliete il dolce dal forno e, mentre si raffredda, preparate la glassa di zucchero: in una ciotola versate l’albume e aggiungetevi un cucchiaio di zucchero a velo, quindi mescolate. Ripetete l’operazione fino a quando non avrete utilizzato metà dello zucchero, quindi aggiungete qualche goccia di limone. Continuate ad aggiungere il rimanente zucchero cucchiaio dopo cucchiaio.
Quando la glassa diventerà abbastanza consistente sarà necessario mescolare per qualche minuto energicamente per renderla lucida. Se volete potete tingerla con del colorante alimentare.
Versatela in una sac a poche e iniziate a decorare il vostro San Martino. La glassa vi servirà anche da collante per attaccare le altre decorazioni.

Il vostro dolce di San Martino è pronto!

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Fonte: http://www.veraclasse.it/lifestyle/san-martino-un-dolce-tipico-della-tradizione-veneziana-per-festeggiare-il-santo-dell11-novembre_25319/

Donald J. Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America

di Luciano Tirinnanzi

 

Dopo una lunga ed estenuante campagna elettorale, dove non sono mancati colpi di scena e soprattutto colpi bassi, il tycoon newyorchese è riuscito a diventare presidente degli Stati Uniti, come . Con 305 grandi elettori contro 233 e oltre un milione di elettori totali in più, Donald Trump si aggiudica la Casa Bianca. Decisivi gli Stati di Florida, Ohio, Michigan, Wisconsin, Iowa e Pennsylvania, che ha dato la spallata finale assegnando la vittoria ai repubblicani.

Ancora alle ore 4 del mattino (ora italiana) non si è definita la marcia trionfale del vincitore, ma Trump ha mantenuto sin dall’inizio il vantaggio in Stati chiave come Ohio, Florida e Virginia, quest’ultima andata poi alla Clinton. La fascia centrale dell’America che va dal Montana fino al Texas, come previsto, è andata ai repubblicani e si è colorata sin da subito di rosso. I democratici hanno mantenuto i loro feudi nella fascia occidentale ma non altrove.

La battaglia è stata combattuta contea su contea, voto su voto, elettore su elettore, almeno fino alle tre del mattino. Poi la svolta con la Florida, le borse mondiali che entrano in territorio negativo, la Clinton che ringrazia preventivamente lo staff, l’aumento dell’oro, l’apertura di New York in pesante negativo, il peso messicano che si deprezza. Reazioni in parte attese ma puntualmente verificatesi, che hanno aggiunto a questa tornata elettorale un finale da thrilling.

Il testa a testa è durato sino alle cinque del mattino, quando a gettare nello sconforto i democratici è stata la dichiarazione della vittoria di Trump in Ohio, Michigan e Florida, con i repubblicani che si sono garantiti una maggioranza al Congresso in entrambe le camere. Da quel momento è cambiato tutto. Confermando gli stati repubblicani, il tycoon è andato oltre. Nella Trump Tower  di New York il momento storico è stato festeggiato intorno alle sei del mattino. Come previsto da Lookout News, Trump ha davvero scavalcato i pronostici contrari ed è andato oltre le più rosee aspettative, conquistando la Casa Bianca.

Quella del 2016 è stata una campagna presidenziale virulenta e divisiva, che ha dimostrato come l’America resti un paese diviso e mancante di coesione sociale. La maggioranza del popolo americano ha voluto punire il governo e l’Amministrazione dimostrandosi deluso dalla situazione attuale, dichiarando con quello che si è rivelato palesemente un “voto contro” la propria insofferenza per le istituzioni e la propria frustrazione per la condizione insoddisfacente del paese.

Per quanto riguarda le strategie dei partiti, i democratici hanno pagato l’aver sottovalutato il potenziale di Trump e l’aver ciecamente scelto Clinton sin da subito come propria candidata, nonostante la più che positiva performance di Bernie Sanders, che al suo posto avrebbe forse potuto infiammare le folle ridestando il popolo dell’asinello, ormai assuefatto dalla narrazione obamiana che non ha portato a casa i risultati promessi, né l’Obamacare né un aumento salariale diffuso ad esempio. Pur avendo ricevuto un endorsement mai visto prima dai media nazionali, la proposta della Clinton non ha convinto la classe media bianca, che l’ha osservata tiepidamente circondarsi di vip e banchieri.La middle class ha riservato la vendetta per le urne, premiando la nuova e inedita proposta del tycoon. A complicare la situazione generale, le influenti minoranze etniche d’America, neri e latinos, che non si sono recate in massa al voto come invece speravano i sostenitori di Hillary. Che hanno vissuto una conclusione amara, con la Clinton che si è rifiutata di commentare e ha lasciato parlare il portavoce John Podesta, che ha commentato alla platea dem: “contiamo i voti, andate a casa”.

Il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America appare oggi un animale politico trasversale, ancora tutto da interpretare: un fenomeno inarrestabile da un anno a questa parte. Un mistero della politica statunitense. Un uomo che vince contro tutto e tutti. A cominciare dal suo stesso partito, che dopo averlo boicottato in ogni modo possibile, ora gli deve delle scuse e si prepara alle riverenze. A loro è andata molto bene: i repubblicani infatti ora possono vantare un controllo sul potere legislativo, avendo ottenuto la maggioranza al Congresso; sul potere esecutivo, al netto dell’imprevedibilità del presidente stesso; e anche giudiziario, visto che Trump dovrà nominare il nono giudice della Corte Suprema, decretando una maggioranza dei repubblicani anche in seno a questa istituzione, forse la più importante degli Stati Uniti, dove s’insedierà un conservatore. Non succedeva dal 1928. Trump ha vinto dal solo, e questo richiederà presto chiarimenti nel Grand Old Party e peserà nella scelta dello staff presidenziale.

Donald Trump viene eletto presidente il 9 novembre 2016, anniversario della caduta del muro e da oggi anche la data del reset politico statunitense. Trump non è un repubblicano e non rappresenta un profilo classico di presidente, è un presidente pieno d’incognite, determinato e scorretto, che ha in testa il lavoro e l’economia e mastica poco di relazioni internazionali. Ma a suo modo ha buttato giù un muro, dietro al quale non sappiamo ancora cosa si nasconda. Di certo, le dinastie Clinton e Bush sono ormai il passato. Anche per queste ragioni, con la famiglia Trump alla Casa Bianca, tutto diventa possibile. La sfida interna adesso è rendere l’”America great again”. Mentre per quanto riguarda le sfide esterne, lui e il suo staff sono destinati a segnare un cambio di passo importante per le relazioni internazionali della prima potenza mondiale. Da questa notte il mondo, a cominciare dalla Russia e dall’Europa, si chiedono cosa “The Donald” sarà capace di fare.

 

 

 

trump

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Fonte: http://www.lookoutnews.it/donald-j-trump-45esimo-presidente-degli-stati-uniti-america/