lunedì 17 ottobre 2016

Google Flights vi aiuterà a prenotare un volo spendendo il meno possibile

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La prenotazione di un volo aereo può facilmente essere l'aspetto che più incide sul prezzo di un viaggio, e proprio per questo i metodi per riuscire a risp [...]

Autore: androidiani | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/google-flights-aiuter-prenotare-volo-spendendo-meno-possibile

Referendum, Silvio Berlusconi: "Impegnati per il No con forza e determinazione"

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Silvio Berlusconi non vuole restare in secondo piano nella battaglia per il no al referendum. Dopo che nei giorni scorsi si era parlato della possibilità di non impegnarsi nella campagna, oggi l'ex premier è intervenuto con un messaggio inviato alla festa di Forza Italia a Bari con un messaggio molto chiaro. "Quella del NO è una battaglia che ci vede impegnati con convinzione e con determinazione" [...]

Autore: votAntonio | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/referendum-silvio-berlusconi-impegnati-per-con-forza-determinazione

CONCERTO CORORCHESTRA VIANNEY ALLA CAPPELLA DEI MERCANTI

16 ottobre 2016 presso Cappella dei Mercanti di Torino.




Il RAC e l’Interact Torino Nord Est prendono parte a un evento presso il monumento artistico nazionale del 1600 recentemente restaurato ad opera della Compagnia di San Paolo.

Alle ore 16.00 si terrà il concerto della Cororchestra Vianney di Torino, con possibiltà di visite guidate alla Cappella ed alle opere contenute all’interno.
Seguirà aperitivo nei medesimi locali.

Durante l’intera iniziativa verranno esposte le tele ad opera dell’artista Andrea Sbrà Perego, già partner del nostro Club, il quale ha scelto di collaborare con noi durante l’intero A.R. donando parte del ricavato dalla vendita delle sue opere al nostro Service.

Non mancate… Sarà un’occasione unica per conoscere una delle bellezze nascoste e prestigiose della nostra Torino!

R.S.V.P.: segreteria.ractorinonordest@gmail.com entro il 14/10 o tramite #rotarapp.
La sola prenotazione su fb non sarà considerata valida.
Coloro, o i rispettivi Club di appartenenza, che non disdiranno la propria prenotazione entro il 14/10 dovranno versare interamente la quota di partecipazione.

COSTI:
– solo concerto: offerta libera durante il concerto
– Concerto+aperitivo: 20€
– Solo Aperitivo: 15€

Il service ricavato dall’evento verrà interamente devoluto dal Club alle zone del centro Italia colpite dal sisma negli scorsi mesi





Fonte: http://www.gravita-zero.org/2016/10/concerto-cororchestra-vianney-alla.html

"MAMMA...HO FAME": IL LIBRO DI EDUCAZIONE NUTRIZIONALE GRANA PADANO

Ricette e consigli nutrizionali per l'alimentazione, un manuale per i genitori pratico, semplice e scientifico nello stesso tempo. Si chiama "Mamma…ho fame! - Una ricetta al giorno per diventare grandi" ed è stato presentato il mese scorso al Festivaletteratura di Mantova, nello spazio "Le parole del cibo". 

Il libro, di 120 pagine, che ci è stato spedito in redazione pochi giorni fa, è edito da Educazione Nutrizionale Grana Padano che ne ha curato i testi; le ricette sono dello chef Danilo Angè, la nutrizionista dott.ssa Carolina Poli ha elaborato i consigli nutrizionali per ogni ricetta, il tutto con la supervisione scientifica del prof. Claudio Maffeis, professore associato di Pediatria all'Università di Verona. 

Il libro cartaceo è disponibile, a richiesta, e sarà scaricabile prossimamente su ibooks e playbooks direttamente dal sito educazionenutrizionale.

Troppi gli zuccheri, le merendine e le bibite gassate che spesso causano sovrappeso ed obesità ai bambini. Ma quale è davvero un'alimentazione corretta per i più piccoli? A queste domande cerca di dare risposta il nuovo libro realizzato da Educazione Nutrizionale Grana Padano.
"Da anni il Consorzio tutela Grana Padano favorisce la diffusione della corretta educazione alimentare tramite l'attività di Educazione Nutrizionale Grana Padano - ha dichiarato Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio Grana Padano; - coordinando la ricerca di medici, dietisti e pediatri, pubblicando studi ed un sito specializzato.
Divulgheremo questo nuovo libro, ovviamente gratuito, in strutture scolastiche, biblioteche, associazioni pediatriche e via dicendo. Ed abbiamo deciso di presentarlo qui, nella prestigiosa cornice del Festivaletteratura di Mantova di cui siamo partner da tre anni presidiando l'area 'Le parole del cibo". 

Il libro "Mamma…ho fame" è diviso in due parti.

La prima riporta alcune nozioni fondamentali di educazione alimentare per i bambini (dai 3 ai 10 anni di età), i concetti sono esposti in modo semplice e chiaro, divisi per paragrafi: la strategia nel fare la spesa; l'importanza dell'esempio dei genitori a tavola; una dieta variegata, moderata e completa; alla scoperta di nuovi sapori. E poi un riassunto delle regole basilari: calorie; frequenza e porzioni dei cibi; cosa mangiare nei 5 pasti quotidiani. Infine, come variare i colori di frutta e verdura, cosa bere e cosa non bere.

Nella seconda parte, le 30 ricette per preparare colazioni e merende ed anche piatti unici e primi piatti, corredate da illustrazioni e filastrocche da proporre per invogliare ad una dieta varia e completa. Per ogni ricetta vengono descritti gli ingredienti, le modalità di preparazione, l'analisi della ricetta della nutrizionista, i valori macronutrienti per porzione, con un rimando in appendice a tabelle nutrizionali più dettagliate. In queste ricette è presente il Grana Padano, un alimento unico, gustoso e ricco di proteine, calcio, minerali e vitamine e che consente spesso di non utilizzare il sale in cucina.

L'esempio di una ricetta: Stelle filanti di spaghetti, a pag.75 del libro. Sono spaghetti di verdure, tacchino e Grana Padano.

Oltre a ingredienti, preparazione, valori macronutrienti per porzione e informazioni nutrizionali, la nutrizionista fornisce questi consigli ai genitori: "Sembrerebbe un primo piatto, ma gli spaghetti sono di verdura, un ottimo e divertente modo per far mangiare le verdure ai bambini che non le amano. Dal punto di vista nutrizionale questa ricetta è un secondo piatto a base di ottime proteine date dal tacchino e dal Grana Padano che apporta anche oltre un terzo del fabbisogno giornaliero di calcio e fosforo, mentre il ferro è dato soprattutto dal tacchino. Le verdure apportano ottime quantità di fibra e magnesio e la ricetta è ricca di antiossidanti: oltre il 100% di vitamina A, circa un terzo di E, B12 e più della metà di zinco e rame. Per il pranzo dei bambini da 3 a 5 anni, una porzione di questo secondo può essere preceduta da un primo scarso a base di cereali: pasta o riso conditi con un cucchiaino di olio extravergine d'oliva e pomodoro. A 6-8 anni i bambini possono mangiare una porzione intera di pasta o riso condita con due cucchiaini di olio extravergine di oliva. Il pranzo dei bambini di 9-10 anni invece può prevedere una porzione di pasta o riso e una porzione e mezzo della ricetta. Per tutti è consigliabile terminare il pranzo con un frutto".



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Fonte: http://www.gravita-zero.org/2016/10/mammaho-fame-il-libro-di-educazione.html

CONOSCERE INTERNET: LEZIONI ONLINE PER SUPERARE IL DIGITAL DIVIDE

Competenze digitali per tutti: parte oggi l’iniziativa firmata da GARR e Assoprovider.
Inaugurazione alla presenza del sottosegretario MIUR, Davide Faraone. Da oggi, tutti i contenuti formativi sono disponibili in modalità aperta, secondo i principi delle Open Educational Resources e sono fruibili online anche singolarmente. Uno strumento utilissimo, ad esempio, per tutti gli insegnanti che vorranno usarli per fare lezione in classe.




Si è svolto oggi a Palermo il lancio ufficiale di Conoscere Internet, una campagna di comunicazione con l’obiettivo di promuovere la formazione sulle competenze digitali. È stato il sottosegretario del Miur, Davide Faraone, ad inaugurare il percorso formativo che da oggi sarà disponibile gratuitamente online per chiunque voglia saperne di più su come funziona Internet e quali siano le potenzialità della rete.

L’evento si è tenuto presso l’Istituto Tecnico Vittorio Emanuele III alla presenza, tra gli altri, del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, Maria Luisa Altomonte e del Rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari.


L’iniziativa, ideata da GARR e Assoprovider, punta a colmare un gap oggi esistente sulla consapevolezza di cosa ci sia dietro gli strumenti che usiamo tutti i giorni. Una formazione open rivolta a vari profili: dai docenti della scuola, ai ricercatori fino ai professionisti delle imprese.
Conoscere Internet è una campagna che prende le mosse dal percorso di alfabetizzazione digitale realizzato da GARR e finanziato dal Miur con fondi del Piano di Azione e Coesione. Questo percorso, inizialmente rivolto alle regioni del Sud, è ora esteso a tutto il Paese.



“Favorire la diffusione della conoscenza di internet e delle nuove tecnologie significa anche migliorare la qualità della vita e l’accesso ai servizi per i cittadini” ha dichiarato l’onorevole Davide Faraone. “Il Miur ha investito ingenti risorse per l’infrastrutturazione digitale del Meridione e grazie a Garr-X Progress 133 scuole sono state connesse in fibra ottica. Ma l’investimento che stiamo facendo per innovare radicalmente le scuole italiane è straordinario. Grazie al Piano nazionale scuola digitale, previsto dalla Buona Scuola, abbiamo stanziato un miliardo di euro e, per esempio, con queste risorse circa l’80% delle scuole siciliane avrà una connessione lan o wlan. Sono tasselli di un quadro complessivo, fondamentale per rispondere alle sfide del domani. Conoscere internet darà adesso a tutti l’opportunità di imparare, in modo semplice e veloce, come usare le potenzialità della rete. Grazie al Garr e ad Assoprovider per l’impegno profuso”.



“La rete della ricerca GARR da sempre investe nella formazione e nella condivisione del sapere.” – ha dichiarato il direttore del GARR, Federico Ruggieri – “Con il progetto GARR-X Progress, siamo partiti dal Sud per portare un’infrastruttura digitale all’avanguardia, con capacità fino a 100 Gbps, finora mai raggiunte in Italia. Ma non basta, senza il trasferimento delle competenze e una reale collaborazione all’interno della comunità della ricerca non è possibile sfruttare a pieno tutte le potenzialità di questo mezzo tecnologico. Questa iniziativa è importante proprio per avvicinare varie tipologie di pubblico ai temi delle reti e del loro funzionamento”.



“C’è una rivoluzione digitale in corso” spiega Giovanbattista Frontera, vicepresidente di Assoprovider “e bisogna avere gli strumenti adeguati per affrontarla. In un mondo nel quale la rete Internet e l’innovazione attraverso soprattutto questa, diventa fondamentale avere delle conoscenze digitali di base. Per questo motivo, Assoprovider ritiene meritoria e da sostenere il percorso di formazione diretto a tutti i cittadini avviato dal GARR”.

La collaborazione tra il mondo dell’università della ricerca e della scuola è fondamentale in questo percorso di trasferimento delle conoscenze. "Il primo collegamento al GARR dell’Università di Palermo risale ad oltre venticinque anni fa” commenta il Rettore dell’Università di Palermo, prof. Fabrizio Micari - Si trattava di un collegamento a pochi Kbps (kilo bit per secondo), poi Mbps e oggi Gbps. Già da allora, con la possibilità di fornire servizi semplici, come la posta elettronica e i trasferimenti di file, la comunità accademica ha ottenuto un grande vantaggio che le ha permesso di abbattere le distanze geografiche con il resto della comunità scientifica mondiale. Le attuali infrastrutture permettono di lavorare a stretto contatto, anche visivo, senza alcun onere economico, con partner scientifici residenti in qualsiasi angolo del pianeta. I costi generali delle comunicazioni sono quindi praticamente nulli.
Oltre alle comunicazioni, Il GARR fornisce infrastrutture di storage e di calcolo che sgravano l’Ateneo dal dovere acquisire dispositivi dedicati per singole attività. Sistemi di macchine virtuali infatti permettono di ritagliare nuovi server per ogni particolare esigenza. Grazie a tali infrastrutture, da quest’anno per esempio abbiamo lanciato in ateneo la sperimentazione di un servizio di e-learning ( con riprese del docente in aula) per permettere agli studenti lavoratori la fruizione di lezioni altrimenti inaccessibili."

La domanda di formazione sui temi del digitale è molto forte e l’esperienza del corso realizzato dal GARR ne è la testimonianza: sono oltre 1500 gli iscritti in pochi mesi. È l’ennesima dimostrazione di quanto sia importante investire sulla formazione per ridurre il divario digitale oggi presente e fornire uno strumento decisivo per accrescere la competitività e il tasso di innovazione sia nel mondo dell’istruzione, che della ricerca e dell’impresa. 
Come funziona Internet, cos’è la fibra ottica, quali sono le applicazioni più diffuse e cosa si può fare con le identità digitali, sono questi alcuni degli argomenti trattati nel corso che è aperto a tutti, è completamente gratuito e disponibile in lingua italiana e inglese. Dodici lezioni, dal linguaggio chiaro e alla portata di tutti, fruibili sulla piattaforma di e-learning del GARR con la possibilità di ottenere il rilascio di un attestato finale.

Da oggi, tutti i contenuti formativi sono disponibili in modalità aperta, secondo i principi delle Open Educational Resources e sono fruibili online anche singolarmente. Uno strumento utilissimo, ad esempio, per tutti gli insegnanti che vorranno usarli per fare lezione in classe.
Durante la giornata, gli studenti e i partecipanti all’evento hanno potuto immergersi in un percorso attraverso la storia di Internet. Un percorso espositivo per illustrare le tappe più significative della storia di Internet e del web: dalla nascita di Arpanet nel 1969, alla prima mail, dall’invenzione del WWW di Tim Berners-Lee al CERN nel ’91, fino alla nascita dei social network e alle più recenti innovazioni in ambito tecnologico. Una storia che ha visto la rete della ricerca GARR sempre protagonista.

Argomenti del corso “Comprendere e valorizzare le infrastrutture digitali”

- Cosa sono le infrastrutture digitali 
- Come è fatta la rete Internet: protocolli, indirizzi IP, nomi a dominio, DNS, reti LAN e WiFi
- Le applicazioni: web, posta elettronica, app per il mobile, videoconferenza
- La sicurezza, autenticazione e identità digitale
- Cloud computing, virtualizzazione
- Open Data

Maggiori informazioni: 

www.conoscereinternet.it
www.facebook.com/conoscereinternet
www.twitter.com/ConoscInternet




Fonte: http://www.gravita-zero.org/2016/10/conoscere-internet-lezioni-online-per.html

PrEP e PEP: la prevenzione come risorsa chiave per ridurre il contagio da HIV

APPROFONDIMENTO – “È uno strumento nuovo, sicuro ed efficace nella nostra cassetta degli attrezzi per prevenire il contagio da HIV. Ma non serve a niente se nessuno lo usa”. Lo strumento di cui sta parlando Julia Raifman, epidemiologa della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health ed esperta nel campo della prevenzione dell’HIV, è la PrEP. La profilassi pre-esposizione, ovvero sfruttare una terapia antiretrovirale, ART (nello specifico il farmaco Truvada), come strumento preventivo per ridurre il rischio di contagio. Una possibilità nota da anni e che secondo gli studi potrebbe arrivare a ridurre l’incidenza di HIV anche di oltre il 90%. Eppure, per motivi culturali e a volte economici – il costo per un anno di trattamento negli USA si aggira intorno ai 6000 dollari a paziente – la PrEP fatica a trovare un suo spazio nella prevenzione dell’HIV. Secondo uno studio appena pubblicato da Raifman e collaboratori, nella città di Baltimora sono solo quattro su dieci gli uomini gay o bisessuali al corrente di questa possibilità. Il numero non cambia se si guarda solo agli uomini che di recente si sono sottoposti a test per malattie sessualmente trasmissibili, o sono stati dal dottore. Come è possibile che la PrEP [...]


Fonte: https://oggiscienza.it/2016/10/17/prevenzione-hiv-truvada-prep/

165 anni fa la prima edizione di “Moby Dick”, da fiasco commerciale a capolavoro assoluto


Il 18 ottobre del 1851 veniva pubblicato, col titolo "The whale", la prima edizione di "Moby Dick", capolavoro di Herman Melville . Eppure non tutti sanno che quel volume, la cui prima edizione è conservata alla New York Public Library, fu un totale e disastroso fiasco editoriale.
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Fonte: http://www.fanpage.it/165-anni-usciva-la-prima-edizione-di-moby-dick-da-fiasco-commerciale-a-capolavoro/

Umani e robot, tutti insieme a Settimo Torinese

Dal 15.10.2016 al 23.10.2016

Il quarto numero di Global Science, tutto dedicato all'esplorazione robotica dello spazio, sarà distribuito gratuitamente al pubblico presente al Festival di Settimo Torinese

Il quarto numero di Global Science, tutto dedicato all’esplorazione robotica dello spazio, sarà distribuito gratuitamente al pubblico presente al Festival di Settimo Torinese

La quarta edizione del Festival dell’Innovazione e della Scienza della città di Settimo Torinese, dedicata ai nostri amici robot, è pronta a decollare. Il countdown termina oggi, sabato 15 ottobre, alle ore 18, quando Antonello Soro, presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali, terrà una lectio magistralis sul tema “Noi più liberi dei robot?”. E si proseguirà alle 21 con una serata al Cinema Massimo che unisce il passato della fantascienza immaginata e il futuro, con spezzoni di film di George Méliès e René Clair musicati dal vivo dalla band Calibro 35.

Domenica 16 la Biblioteca Archimede diventerà la piazza di una grande festa “RobotTIAMO”, pensata per famiglie e ragazzi con laboratori, dimostrazioni, giochi, incontri. Poi, da lunedì 17, il Festival entra nel vivo con il ricco calendario di incontri, caffè scientifici e laboratori. Appuntamenti che spaziano dalle eccellenze italiane della robotica alle start up innovative, dalle fabbriche intelligenti ai robot in celluloide.

Passando per lo spazio. Tre, in particolare, gli incontri in programma – tutti presso la Biblioteca Archimede – fra il pubblico, i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (che ha sostenuto il progetto anche in questa edizione) e giornaliste e giornalisti di Media INAF, che in collaborazione con l’ASI e con Globalist ha dedicato al tema del Festival l’ultimo numero della rivista Global Science.

Si parte lunedì 17, alle ore 9, con “Juno: benvenuti su Giove”. Alberto Adriani dell’INAF di Roma e Barbara Negri dell’ASI, moderati da giornalista scientifico Antonio Lo Campo, racconteranno come la missione Juno sta svelando cosa si cela sotto la coltre di nubi che ricopre il pianeta più grande del nostro Sistema solare, aiutandoci a capirne origine ed evoluzione.

Venerdì 21 alle 9 è invece il turno della coppia robotica dell’anno, Philae e Rosetta, e s’intitiola “Il bacio di Rosetta” la conferenza scientifica con Francesca Aloisio ed Elisa Nichelli, giornaliste della redazione di Media INAF, e Mario Salatti dell’ASI. Modera Davide Coero Borga.

Sempre venerdì 21, alle ore 11, protagonisti saranno invece i telescopi robotici che studiano la nostra stella. Se per tutti noi il Sole è la fonte di energia che sostiene la vita sulla Terra, per gli astrofisici è anzitutto una stella, classificata di tipo G2V. Ne parlerà al pubblico Massimo Ramella, dell’Osservatorio Astronomico di Trieste dell’INAF. E, tempo permettendo, lo stesso Sole sarà invitato a “entrare in biblioteca” in diretta, grazie al collegamento in rete con il telescopio solare a controllo remoto del progetto Le stelle vanno a scuola.

Per saperne di più:

Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf



Fonte: http://www.media.inaf.it/2016/10/15/festival-scienza-innovazione/

TEATRO E SCIENZA: “I PITAGORICI” DI FLAVIO UBALDINI

Rassegna 2016 “Teatro e Scienza: il Ballo degli Incoerenti” - Nona Edizione Teatro e Scienza
Giovedì 27 Ottobre 2016 ore 19.00
Politecnico di Torino - Aula Magna “Giovanni Agnelli”
R.S.V.P. (info@teatroescienza.it)
Programma della Serata
Ore 19.00 Caffè Scientifico con Luisella Caire

“I rapporti tra Matematica e Musica nei Pitagorici” Ore 19.20 “I Pitagorici” di Flavio Ubaldini


Dal libro “La musica dell’irrazionale” di Flavio Ubaldini si dipana un racconto che spazia dalla scuo- la dei Pitagorici fino ai giorni nostri. Ippaso, il più dotato tra i seguaci di Pitagora, ma anche il più ribelle e arrogante, ha un amore segreto: Muia, la figlia di Pitagora. Rispondendo a una domanda di lei, fa una scoperta che lo metterà in pericolo: la non esistenza di una frazione che rappresenti la diagonale del quadrato di lato 1. Solo dopo molti secoli, con la scoperta del “Taglio di Dedekind” si risolverà la questione (nel 2016 ricorre il centenario della morte di Richard Dedekind).

In scena
Corpo di Ballo Scenografie Virtuali Story Telling
Coro PoliEtnico di Torino Aiuto Regia


Maria Rosa Menzio e Simonetta Sola
Antonio Cornelj, Giada Vinassa e Marica Vinassa Nikolinka Nikolova
Fulvio Cavallucci
Direttori: Giorgio Guiot e Dario Ribechi
Fiorenza Audenino

Drammatizzazione, Regia e Video Produzione “Teatro e Scienza”

Maria Rosa Menzio

Allestimento in PRIMA ASSOLUTA




Fonte: http://www.gravita-zero.org/2016/10/teatro-e-scienza-i-pitagorici-di-flavio.html

L’arte dell’insegnare matematica

APPROFONDIMENTO – Quali strategie si possono usare per insegnare la matematica e che tipo di ricerca c’è dietro? Proprio per studiare questi aspetti a Trieste fu fondato il Nucleo di Ricerca Didattica, uno dei primi in Italia, il cui responsabile è oggi Luciana Zuccheri, professoressa di Ricerche in didattica della matematica e Storia della didattica della matematica presso l’Università di Trieste. Il Nucleo è molto attivo tra le scuole della città e organizza diversi progetti, tra cui la “Matematica dei ragazzi” che vede il coinvolgimento degli studenti nella preparazione di laboratori di matematica. L’iniziativa è stata quest’anno ospite al Trieste Next in una conferenza che si è tenuta il 23 settembre in Piazza Unità dal titolo “Curve celebri, dalla meccanica al computer”. Il tema riguardava le tecniche di costruzione di curve più o meno note e di come alcune di queste possano essere utilizzate come base per la costruzione di curve più complesse. A spiegare questi concetti c’era un gruppo di studenti di seconda del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Trieste sotto la supervisione dei loro insegnanti Paola Gallopin e Loredana Rossi e della stessa Luciana Zuccheri. Al termine della conferenza ci siamo rivolti a quest’ultima per capire quali sono [...]


Fonte: https://oggiscienza.it/2016/10/14/didattica-matematica-trieste/

Come scrivere più velocemente sugli smartphone

Ci sono cose che digitiamo di continuo nei messaggi che inviamo tramite gli smartphone – il nostro indirizzo email, quello di casa, numeri di telefono o frasi di vario tipo – ed è una fatica, oltre che un fastidio. Come segnala Joanna Stern sul Wall Street Journal, fortunatamente i sistemi operativi Android e iOS hanno un ottimo sistema per risolvere il problema, e riappacificarsi con la tastiera [...]

Autore: sgommati | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/come-scrivere-velocemente-sugli-smartphone

Chi ha fatto arrabbiare il video cancellato da Virginia Raggi

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Il video pubblicato e cancellato da Virginia Raggi sul “conclave” grillino ad Anguillara è la punta dell’iceberg: i due giorni di ritiro del Campidoglio nell’agriturismo a due passi dal lago di Bracciano – ai quali non ha partecipato Marcello De Vito – sono serviti per confronti tematici allargati per far lavorare «l’intelligenza collettiva», giochi di ruolo e partite a calcio, fino alla carta del [...]

Autore: votAntonio | Categoria: Politica | Voti: 5 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/chi-fatto-arrabbiare-video-cancellato-virginia-raggi

Lo spettacolo a raggi X di Chandra

Dal Chandra Archive Collection

Dal Chandra Archive Collection

Come ogni anno, l’archivio del Chandra X-ray Observatory, disponibile gratuitamente qui, rende visibili al grande pubblico di volta in volta nuove immagini. Una collezione di galassie, cluster, resti di supernovae e stelle viste ai raggi X. Il Chandra Data Archive (CDA) è uno dei lasciti della missione lanciata dalla NASA nel 1999 e servirà sia alla comunità scientifica che al pubblico per i prossimi decenni.

Ogni ottobre negli Stati Uniti si festeggia l’American Archives Month (un’iniziativa dedicata alla valorizzazione dei patrimoni archivistici), per questo la NASA condivide con il grande pubblico una galleria delle più memorabili immagini di Chandra. Ognuna di queste sei nuove immagini include anche i dati provenienti da telescopi che coprono altre parti dello spettro elettromagnetico, come la luce visibile e quella infrarossa, da Hubble a Subaru.

Buona visione!

Il giovane ammasso Westerlund 2 a 20 mila anni luce dalla Terra. I dati in luce visibile vengono da Hubble (verde e blu), i dati a raggi X in viola vengono da Chandra. Crediti: X-ray: NASA/CXC/SAO/Sejong Univ./Hur et al; ; Optical: NASA/STScILa galassia 3C31, che si trova a 240 milioni di anni luce dalla Terra. Tramite Chandra e i raggi X gli esperti possono sondare la densità, la temperatura e la pressione di questa galassia, da tempo nota come una potente sorgente di onde radio. Crediti:  X-ray: NASA/CXC/Univ. of Bristol/M.Hardcastle et al; Optical: NASA/STScLa pulsar, PSR J1509-5850 si trova a circa 12 mila anni luce dalla Terra ed è il punto bianco brillante al centro di questa immagine. Questa pulsar ha generato una lunga coda di emissione di raggi X, come si vede nella parte inferiore della l'immagine. I raggi X rilevati dal Chandra (blu) e l'emissione radio (rosa) sono stati sovrapposti con un'immagine in luce visibile della Digitized Sky Survey. Crediti: X-ray: NASA/CXC/George Washington Univ./N.Klingler et al; Optical: DSS; Radio: CSIRO/ATNF/ATCAQuesto sistema, noto come Abell 665, mostra un'onda d'urto estremamente potente. Qui, i raggi X colti da Chandra (in blu) mostrano il gas caldo nel cluster. Ai dati di Chandra sono stati aggiunti quelli sull'emissione radio (in viola) e i dati della luce visibile dalla Sloan Digital Sky Survey che mostra le galassie e le stelle (in bianco). Crediti: X-ray: NASA/CXC/Univ. of Alabama/S.Dasadia et al, Radio: NSF/NRAO/VLA, Optical: SDSSRiconoscete anche voi una forma familiare in questo cluster? Non vi sembra di vedere uno spazzolino da denti? Il fenomeno della pareidolia è uno scherzo del nostro cervello, che tende ad associare immagini del tutto casuali a forme conosciute. Questo ammasso di galassie si chiama RX J0603.3+4214 o cluster spazzolino. Le onde radio (verde) rappresentano lo spazzolino, mentre l'emissione diffusa di raggi X è stata osservata da Chandra (viola). I dati in luce visibile vengono dal telescopio Subaru e riguardano galassie e stelle (bianco). Crediti: X-ray: NASA/CXC/SAO/R. van Weeren et al; Radio: NCRA/TIFR/GMRT; Optical: NAOJ/SubaruL'oggetto conosciuto come CTB 37A è un resto di supernova che si trova nella nostra Via Lattea a circa 20 mila anni luce dalla Terra. Questa immagine mostra che il campo di detriti incandescenti (raggi X in blu e onde radio in rosa) si sta espandendo in una nuvola di raffreddamento di gas e polvere visto in luce infrarossa (arancione). Crediti: X-ray: NASA/CXC/Morehead State Univ/T.Pannuti et al; Radio: Molonglo Obs. Synthesis Tel.; Infrared: NASA/JPL-Caltech
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Riconoscete anche voi una forma familiare in questo cluster? Non vi sembra di vedere uno spazzolino da denti? Il fenomeno della pareidolia è uno scherzo del nostro cervello, che tende ad associare immagini del tutto casuali a forme conosciute. Questo ammasso di galassie si chiama RX J0603.3+4214 o cluster spazzolino. Le onde radio (verde) rappresentano lo spazzolino, mentre l'emissione diffusa di raggi X è stata osservata da Chandra (viola). I dati in luce visibile vengono dal telescopio Subaru e riguardano galassie e stelle (bianco). Crediti: X-ray: NASA/CXC/SAO/R. van Weeren et al; Radio: NCRA/TIFR/GMRT; Optical: NAOJ/Subaru

Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf



Fonte: http://www.media.inaf.it/2016/10/17/lo-spettacolo-a-raggi-x-di-chandra/

La danza molecolare dei farmaci

RICERCANDO ALL’ESTERO – “Mi piace scrivere codici perché, al contrario di altri settori della fisica, ho un’idea abbastanza immediata di cosa sta succedendo. Basta aprire un programma di visualizzazione e guardare le molecole muoversi. E quando una molecola fa qualcosa di inaspettato o non fa nulla, è stimolante perché bisogna tornare indietro e rimettere mano al programma”. Nome: Elia Schneider Età: 29 anni Nato a: Chiasso (Svizzera, cantone italiano) Vivo a: New York (Stati Uniti) Dottorato in: Biofisica teorica (Trento) Ricerca: Tecniche di dinamica molecolare applicate a predizioni di strutture cristalline di molecole organiche Istituto: Department of chemistry, New York University (New York, USA) Interessi: politica, leggere, cucinare Di New York mi piace: la multiculturalità, il fatto che sia il centro del mondo Di New York non mi piace: è stressante Pensiero: “Dio non gioca a dadi” (Albert Einstein) Le simulazioni di dinamica molecolare, insieme ad approcci di fisica statistica e a metodi computazionali teorici, possono dare informazioni molto dettagliate sui sistemi biologici e sui cambiamenti conformazionali delle molecole, e possono prevedere le strutture tridimensionali dei cristalli organici. Questi dati sono indispensabili nella ricerca farmaceutica e nelle fasi di progettazione di un farmaco. Che cosa c’entra la dinamica molecolare con [...]


Fonte: https://oggiscienza.it/2016/10/17/biofisica-studio-molecole-farmaci/

ESPRESSO vede la luce in fondo al “tunnel”

Immagine ottenuta durante il primissimo puntamento del telescopio sui due rivelatori. A sinistra si può notare l’immagine di una stella, 60 Srg A: la bontà del puntamento si può apprezzare dalla vicinanza dell’oggetto alla posizione della fibra ottica (il buco circolare più scuro leggermente in alto a sinistra). A destra, invece, l’immagine della “pupilla”: lo specchio secondario e la struttura che lo sostiene hanno ombre molto nette, indice di una qualità dell’immagine ottimale.

Immagine ottenuta durante il primissimo puntamento del telescopio sui due rivelatori. A sinistra si può notare l’immagine di una stella, 60 Srg A: la bontà del puntamento si può apprezzare dalla vicinanza dell’oggetto alla posizione della fibra ottica (il buco circolare più scuro leggermente in alto a sinistra). A destra, invece, l’immagine della “pupilla”: lo specchio secondario e la struttura che lo sostiene hanno ombre molto nette, indice di una qualità dell’immagine ottimale.

Gli astronomi la chiamano “prima luce”, ed è un po’ il battesimo del fuoco d’un telescopio, o più in generale di un dispositivo ottico. Per il coudé train dello spettrografo ESPRESSO – un complesso sistema di specchi pensato per trasportare i fotoni raccolti dal Very Large Telescope (VLT) dell’ESO verso lo stesso spettrografo – la notte della “prima luce” è stata lo scorso 25 settembre. Ed è stato un successo.

«La notte del 25 può essere pensata come un collaudo tecnico pienamente riuscito dell’installazione relativa al telescopio UT4», dice, riferendosi a uno dei quattro telescopi che formano il VLT, Paolo Di Marcantonio, ricercatore presso l’INAF di Trieste e software system engineer di ESPRESSO. «Si sono puntati vari oggetti, fra quali la stella 60 Sgr A, la cui immagine è visibile qui sopra nel riquadro a sinistra. Si tratta di una stella di quinta magnitudine nella costellazione del Sagittario, appena visibile ad occhio nudo ma estremamente brillante per strumenti di questo tipo, su cui si sono potute effettuare tutte le misure di verifica».

ESPRESSO, acronimo per Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanet and Stable Spectroscopic Observations, è lo spettrografo echelle a fibre ottiche caratterizzato da altissima stabilità, precisione e risoluzione attualmente in fase di integrazione finale presso l’Osservatorio Astronomico di Ginevra (Svizzera, OGE). Nel 2017, una volta installato presso l’Osservatorio Australe VLT Paranal dell’ESO, sarà in grado di produrre spettri con precisione mai raggiunta prima da spettrografi analoghi, offrendo tutte le potenzialità per fornire contributi scientifici significativi in varie aree dell’astronomia moderna: in particolare, per la rilevazione e caratterizzazione degli esopianeti e per la misura di una possibile variazione (o non) nel valore delle costanti fondamentali della fisica. ESPRESSO è costruito da un consorzio formato da istituti di ricerca svizzeri, portoghesi e spagnoli, oltre che dell’ESO, e vede una partecipazione significativa di ricercatori dell’INAF, in particolare degli Osservatori astronomici di Trieste e Milano.

«Lo scopo di questa prima installazione e delle successive nei prossimi mesi», spiega Di Marcantonio, «è quello di convogliare la luce raccolta dai quattro telescopi giganti da 8 metri ciascuno – distanti anche fino a 70 metri – nel Coudé Combined Laboratory (CCL). Combined perché la luce viene combinata in un unico punto comune, noto come punto di convergenza. Coudé identifica invece un particolare tipo di fuoco, dove l’immagine che si forma rimane fissa indipendentemente dalla movimentazione del telescopio. L’unione fa la forza: usando questa postazione e il relativo fuoco, quando nel 2017 entrerà in funzione, sarà come se ESPRESSO, in modalità simultanea, analizzasse la luce raccolta da un unico telescopio di ben 16 metri di diametro».

Una delle condotte sotterranee del VLT attraverso cui passa la luce nel suo percorso dal telescopio al Coudé Combined Laboratory

Una delle condotte sotterranee del VLT attraverso cui passa la luce nel suo percorso dal telescopio al Coudé Combined Laboratory

I quattro cammini ottici necessari per convogliare la luce dai singoli telescopi al CCL sono denominati coudé trains. Ogni coudé train è costituito da nove elementi ottici (prismi, specchi e lenti) di grandi dimensioni e altissima qualità, installati all’interno di tunnel su un cammino medio dell’ordine di 60 metri, tali da garantire un’ottimale trasmissione in termini di efficienza e limitando al massimo le aberrazioni.

A settembre di quest’anno sono state installate e allineate tutte le ottiche del coudé train sul telescopio UT4 del VLT. L’allineamento è una fase molto delicata e ha richiesto estrema cura, data la precisione da raggiungere nel posizionamento delle ottiche e la distanza da coprire. Nel frattempo, nel CCL è stata installata una delle front-ends: il dispositivo che riceve la luce dai coudé trains per poi inoltrarla allo spettrografo ESPRESSO. Tutte le front-ends, sia per la parte opto-meccanica che per il controllo elettronico e software, sono responsabilità dell’INAF di Milano e Trieste.

Ora che il collaudo ha avuto successo, si potranno installare i coudé trains per i tre telescopi rimanenti, così da avere tutto pronto per permettere ad ESPRESSO di ricevere la luce proveniente dagli oggetti celesti. E di vedere, è proprio il caso di dirlo, la luce in fondo ai tunnel.

Per saperne di più:

  • la notizia sul sito web dell’ESO

 

Fonte: Media INAF | Scritto da Massimo Ramella



Fonte: http://www.media.inaf.it/2016/10/17/prima-luce-espresso-coude-lab/

Il "Nobel del Management" a Giovanni Dosi del Gruppo 2003

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Fonte: http://www.scienzainrete.it/contenuto/news/nobel-del-management-giovanni-dosi-del-gruppo-2003/settembre-2016

ASITV: I tesori di Chandra

Italiano


Fonte: http://www.asi.it/it/news/asitv-i-tesori-di-chandra

Premio ricerca Alto Adige, candidature entro il 31 ottobre

Scadono il 31 ottobre i termini per presentare le candidature al Premio scientifico dell'Alto Adige. In palio 15mila euro.

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Fonte: http://www.scienzainrete.it/contenuto/news/premio-ricerca-alto-adige-candidature-entro-31-ottobre/settembre-2016

Balzani, Il Nobel sfiorato. Perché l’Italia di nuovo fuori?

La Società Chimica Italiana, insieme a esponenti di primo piano della chimica e della scienza italiana, ha inteso diffondere un comunicato sul mancato premio Nobel per la chimica 2016 a Vincenzo Balzani sulla «progettazione e sintesi di macchine molecolari» (assegnato a tre ricercatori – Jean-Pierre Sauvage dell’università di Strasburgo, Fraser Stoddart della Northwestern Univer

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Fonte: http://www.scienzainrete.it/contenuto/news/balzani-nobel-sfiorato-perche-litalia-di-nuovo-fuori/ottobre-2016

ESPRESSO vede la luce in fondo al “tunnel”

Immagine ottenuta durante il primissimo puntamento del telescopio sui due rivelatori. A sinistra si può notare l’immagine di una stella, 60 Srg A: la bontà del puntamento si può apprezzare dalla vicinanza dell’oggetto alla posizione della fibra ottica (il buco circolare più scuro leggermente in alto a sinistra). A destra, invece, l’immagine della “pupilla”: lo specchio secondario e la struttura che lo sostiene hanno ombre molto nette, indice di una qualità dell’immagine ottimale.

Immagine ottenuta durante il primissimo puntamento del telescopio sui due rivelatori. A sinistra si può notare l’immagine di una stella, 60 Srg A: la bontà del puntamento si può apprezzare dalla vicinanza dell’oggetto alla posizione della fibra ottica (il buco circolare più scuro leggermente in alto a sinistra). A destra, invece, l’immagine della “pupilla”: lo specchio secondario e la struttura che lo sostiene hanno ombre molto nette, indice di una qualità dell’immagine ottimale.

Gli astronomi la chiamano “prima luce”, ed è un po’ il battesimo del fuoco d’un telescopio, o più in generale di un dispositivo ottico. Per il coudé train dello spettrografo ESPRESSO – un complesso sistema di specchi pensato per trasportare i fotoni raccolti dal Very Large Telescope (VLT) dell’ESO verso lo stesso spettrografo – la notte della “prima luce” è stata lo scorso 25 settembre. Ed è stato un successo.

«La notte del 25 può essere pensata come un collaudo tecnico pienamente riuscito dell’installazione relativa al telescopio UT4», dice, riferendosi a uno dei quattro telescopi che formano il VLT, Paolo Di Marcantonio, ricercatore presso l’INAF di Trieste e software system engineer di ESPRESSO. «Si sono puntati vari oggetti, fra quali la stella 60 Sgr A, la cui immagine è visibile qui sopra nel riquadro a sinistra. Si tratta di una stella di quinta magnitudine nella costellazione del Sagittario, appena visibile ad occhio nudo ma estremamente brillante per strumenti di questo tipo, su cui si sono potute effettuare tutte le misure di verifica».

ESPRESSO, acronimo per Echelle SPectrograph for Rocky Exoplanet and Stable Spectroscopic Observations, è lo spettrografo echelle a fibre ottiche caratterizzato da altissima stabilità, precisione e risoluzione attualmente in fase di integrazione finale presso l’Osservatorio Astronomico di Ginevra (Svizzera, OGE). Nel 2017, una volta installato presso l’Osservatorio Australe VLT Paranal dell’ESO, sarà in grado di produrre spettri con precisione mai raggiunta prima da spettrografi analoghi, offrendo tutte le potenzialità per fornire contributi scientifici significativi in varie aree dell’astronomia moderna: in particolare, per la rilevazione e caratterizzazione degli esopianeti e per la misura di una possibile variazione (o non) nel valore delle costanti fondamentali della fisica. ESPRESSO è costruito da un consorzio formato da istituti di ricerca svizzeri, portoghesi e spagnoli, oltre che dell’ESO, e vede una partecipazione significativa di ricercatori dell’INAF, in particolare degli Osservatori astronomici di Trieste e Milano.

«Lo scopo di questa prima installazione e delle successive nei prossimi mesi», spiega Di Marcantonio, «è quello di convogliare la luce raccolta dai quattro telescopi giganti da 8 metri ciascuno – distanti anche fino a 70 metri – nel Coudé Combined Laboratory (CCL). Combined perché la luce viene combinata in un unico punto comune, noto come punto di convergenza. Coudé identifica invece un particolare tipo di fuoco, dove l’immagine che si forma rimane fissa indipendentemente dalla movimentazione del telescopio. L’unione fa la forza: usando questa postazione e il relativo fuoco, quando nel 2017 entrerà in funzione, sarà come se ESPRESSO, in modalità simultanea, analizzasse la luce raccolta da un unico telescopio di ben 16 metri di diametro».

Una delle condotte sotterranee del VLT attraverso cui passa la luce nel suo percorso dal telescopio al Coudé Combined Laboratory

Una delle condotte sotterranee del VLT attraverso cui passa la luce nel suo percorso dal telescopio al Coudé Combined Laboratory

I quattro cammini ottici necessari per convogliare la luce dai singoli telescopi al CCL sono denominati coudé trains. Ogni coudé train è costituito da nove elementi ottici (prismi, specchi e lenti) di grandi dimensioni e altissima qualità, installati all’interno di tunnel su un cammino medio dell’ordine di 60 metri, tali da garantire un’ottimale trasmissione in termini di efficienza e limitando al massimo le aberrazioni.

A settembre di quest’anno sono state installate e allineate tutte le ottiche del coudé train sul telescopio UT4 del VLT. L’allineamento è una fase molto delicata e ha richiesto estrema cura, data la precisione da raggiungere nel posizionamento delle ottiche e la distanza da coprire. Nel frattempo, nel CCL è stata installata una delle front-ends: il dispositivo che riceve la luce dai coudé trains per poi inoltrarla allo spettrografo ESPRESSO. Tutte le front-ends, sia per la parte opto-meccanica che per il controllo elettronico e software, sono responsabilità dell’INAF di Milano e Trieste.

Ora che il collaudo ha avuto successo, si potranno installare i coudé trains per i tre telescopi rimanenti, così da avere tutto pronto per permettere ad ESPRESSO di ricevere la luce proveniente dagli oggetti celesti. E di vedere, è proprio il caso di dirlo, la luce in fondo ai tunnel.

Per saperne di più:

  • la notizia sul sito web dell’ESO

 

Fonte: Media INAF | Scritto da Massimo Ramella



Fonte: http://www.media.inaf.it/2016/10/17/prima-luce-espresso-coude-lab/

Conferenza ‘Artico – i cambiamenti in atto, le sfide e la ricerca’

Il 28/10/2016
Palazzo Ducale, Piazza Matteotti 9 - Genova Sala del Minor Consiglio

I profondi cambiamenti in atto nelle regioni polari, e in Artico in particolare, sono la diretta conseguenza dei cambiamenti climatici. Qualsiasi discussione sull'Artico e sulle sfide che questi cambiamenti ci pongono a livello locale e globale non può che basarsi su solide fondamenta scientifiche. Cosa sappiamo e cosa ancora ci resta da capire sarà dunque l'argomento dell’intervento di Peter Wadhams, esperto oceanografo e profondo conoscitore dell’Artico. Enrico Brugnoli illustrerà l'impegno del CNR nell’ambito della ricerca e le ragioni per le quali ...



Fonte: http://www.cnr.it/eventi/index/evento/id/14752

5 cose che non sapevi sul libro “Cuore”: 130 anni fa il primo best seller d’Italia


Il 17 ottobre 1886 usciva il libro "Cuore" dello scrittore Edmondo De Amicis. Ecco 5 curiosità sul primo best seller dell'Italia unita, dal successo di copie vendute alla stroncatura di Umberto Eco.
Continua a leggere


Fonte: http://www.fanpage.it/5-cose-che-non-sapevi-sul-libro-cuore-130-anni-fa-usciva-il-primo-best-seller-d-italia/

Veronica Panarello condannata: dall’omicidio alla sentenza, le tappe del caso Lorys


Il 29 novembre 2014 veniva ucciso a Santa Croce Camerina Andrea Lorys Stival, otto anni. Quasi due anni dopo arriva la prima sentenza per l’omicidio: per il gup di Ragusa a strangolare il bambino è stata sua madre, Veronica Panarello, condannata a 30 anni di reclusione.
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Fonte: http://www.fanpage.it/veronica-panarello-condannata-dall-omicidio-alla-sentenza-le-tappe-del-caso-lorys/

RISEWISE: da Genova il progetto per l’inclusione sociale delle donne con disabilità

SENZA BARRIERE – Una sfida alla società contemporanea, per cambiare le pratiche di inclusione sociale e rendere possibile, anche per le donne con disabilità motoria, una vita fatta di lavoro, istruzione, famiglia e quotidianità. È questo l’obiettivo di RISEWISE – RISE Women with Disabilities in Social Engagement, l’innovativo progetto scientifico di ricerca quadriennale, promosso e coordinato dall’Università di Genova e finanziato con fondi europei (nell’ambito di Horizon 2020), coinvolgendo vari interlocutori italiani e di altri Paesi dell’Unione. Il valore aggiunto di RISEWISE consiste nel creare una rete collaborativa tra centri di ricerca, associazioni e università. Queste realtà lavoreranno insieme, nei prossimi quattro anni, per testare e provare le tecnologie abilitanti – le cosiddette assistive technologies – sulle donne con disabilità motoria che prenderanno parte al progetto. L’obiettivo è favorire attraverso le ICT (Information and Communication Technologies) il ricollocamento lavorativo, la partecipazione e quanto necessario per condurre una vita soddisfacente. “Ciò che è sicuramente fondamentale è che tramite questo progetto sarà possibile per i ricercatori e gli utenti avere dei periodi di confronto, a livello europeo, su scenari e con tecnologie che altrimenti, a livello locale, sarebbe stato molto difficile realizzare”, sottolinea Gianni Vercelli del Dibris, professore del dipartimento di informatica, [...]


Fonte: https://oggiscienza.it/2016/10/14/risewise-inclusione-donne-disabili/

CHE DIFFERENZA C'È FRA VELOCITÀ DI DOWNLOAD E UPLOAD?

La velocità di download e di upload ti permettono di trasferire dati rispettivamente dalla rete al pc e dal pc alla rete.
velocità di connessione - Shutterstock 
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Quando ci si trova a mettere a confronto le offerte di telefonia che offrono una connessione internet con modem adsl, arriva sempre il momento in cui ci si imbatte in alcuni valori numerici che fanno riferimento alla velocità in downoad e alla velocità in upload che andranno a caratterizzare le prestazioni della nostra connessione.
Velocità di download e upload non sono quindi la stessa cosa e questo salta subito all’occhio se guardiamo a come funziona una connessione internet di tipo adsl e, in particolare, se ci soffermiamo sul significato del suo acronimo inglese. “Adsl” sta infatti per Asymmetric Digital Subscriber Line e sta a indicare il fatto che l’adsl è una linea di trasmissione asimmetrica proprio perchè la velocità di ricezione dati (velocità di download) è maggiore rispetto a quella di invio (velocità in upload).

Capire che differenza c’è fra velocità di download e upload è sicuramente un buon punto di partenza per imparare a valutare le offerte adsl presenti sul mercato e scegliere così quella che meglio rispetta le proprie esigenze di consumo. Vediamo quindi di chiarire una volta per tutte che cosa si intende per velocità in download e upload oltre a illustrare quali sono le velocità offerte dalle compagnie telefoniche.
Velocità di download: di cosa si tratta?
Come dicevamo, quando si è alla ricerca di una tariffa internet con adsl, fra le specifiche dell’offerta fanno capolino due voci legate alla velocità di connessione che avrà la tua linea internet, ovvero quella di download e upload. Partiamo dalla velocità di download.
Letteralmente la parola “download” deriva dall’inglese “scaricare”, ragion per cui la velocità di download indica il tempo necessario per trasferire i dati da un server a un dispositivo d’uso (pc, tablet o smartphone).
Si tratta quindi di un elemento che gioca un ruolo determinante quando , ad esempio, ti trovi a scaricare un video o un file da internet. Più la velocità di dowload è alta, più riuscirai a scaricare velocemente questi materiali grazie alla navigazione più fluida. Se quindi guardi video e film in streaming, ami il gaming online e hai la necessità di effettuare videochiamate con servizio VoIP, avere una buona velocità in download sarà piuttosto rilevante.
Che cosa si intende per velocità in upload?
Per quanto riguarda invece la velocità di upload (dall’inglese “caricare”) questa indica il tempo impiegato per trasferire i dati dal dispositivo d’uso al server tramite una rete internet.
E’ il caso, ad esempio, di quando ti trovi a caricare un file da allegare a una mail o quando hai la necessità di mettere online immagini e video. Anche in questo caso più la velocità di upload è alta, più riuscirai a caricare i documenti in rete in tempi brevi e senza riscontrare problemi legati alle dimensioni dei file.
Quali velocità di download e upload offrono le tariffe internet?
Fatta salva la differenza fra velocità di download e di upload, ti sarà utile sapere che la maggior parte delle compagnie telefoniche esprime i valori legati ad esse in Kilobit per secondo (kbps oppure kbit/s) o, più frequentemente, in Megabit per secondo (Mbps, Mbit/s o Mega).
Quando ci si trova a confrontare una tariffa adsl, il valore associato alla velocità in download è inoltre sempre più alto di quello della velocità in upload. A questo proposito è importante sottolineare che la velocità di download riportata dalla maggior parte degli operatori telefonici indica l’ampiezza massima della banda larga che però non sempre corrisponde a quella reale.
Per questa ragione, prima di sottoscrivere qualsiasi tariffa, è sempre bene controllare se la zona in cui abiti sia coperta dalla linea adsl che desideri richiedere. Una volta attivata l’offerta, una buona soluzione per capire se la tua connessione raggiunge la banda minima garantita, potrebbe essere quella di effettuare il cosiddetto Speed Test Adsl, il dispositivo ufficiale dell’AGCOM che rientra nel progetto Misura Internet e che ti permette di monitorare la qualità e la velocità di connessione della tua linea.
In generale, con l’adsl è possibile raggiungere una velocità di download massima fino a 7 Mega e in alcuni casi addirittura fino a 20 Mega. Di solito però questa è di molto inferiore e intorno ai 2 Mega. Per quanto riguarda invece la velocità di upload, la maggior parte delle offerte adsl garantiscono una velocità massima da 1 a 3 Mega.

Riassumendo, velocità di download e di upload indicano il tempo impiegato per trasmettere dati rispettivamente da server a dispositivo d’uso e viceversa e conoscerle ti permette di scegliere con più consapevolezza l’offerta adsl più in linea con le tue abitudini di consumo sul web.


Fonte: http://www.gravita-zero.org/2016/10/che-differenza-ce-fra-velocita-di.html

Toccare il suolo marziano

scsp

Crediti: ESA–D. Ducros

L’Europa, attraverso la sua agenzia spaziale, in collaborazione con l’agenzia russa Roscosmos, vuole inaugurare una nuova stagione nell’esplorazione marziana. Il 14 marzo scorso è stata lanciata la sonda ExoMars, composta dal Trace Gas Orbiter (TGO), che dovrà svolgere il suo compito dall’orbita marziana, e dal modulo di atterraggio dedicato al nostro Schiaparelli.

Il lungo viaggio interplanetario è agli sgoccioli. Oggi Schiaparelli si staccherà dal TGO [ndr: la separazione è avvenuta con successo pochi minuti fa, alle 16:42] e ognuno continuerà da solo il suo viaggio. Il giorno della verità sarà mercoledì 19 quando Schiaparelli dovrà ammartare mentre TGO dovrà inserirsi in orbita.

Si tratta di due manovre difficili, che le sonde devono eseguire in totale autonomia, dal momento che le distanze in gioco impediscono contatti in tempo reale con il centro di controllo.  Tutto è stato previsto nei minimi dettagli, anche perché la complessità delle manovre da fare non lascia spazio all’improvvisazione e le sonde perse per errori più o meno banali sono un monito che non si può dimenticare.

Flight Director Michel Denis: confirmed separation! #ExoMars

— ESA Operations (@esaoperations) October 16, 2016

Tutte le potenze spaziali che hanno tentato di toccare il suolo marziano hanno incontrato gloria e delusioni. Per prima è arrivata l’Unione Sovietica nel lontano 1971, ma la sonda Mars 3 funzionò per appena 13 secondi.  Nel 1976 è stata la volta della NASA con le splendide missione Viking, composte da orbiter e lander che hanno fatto registrare un successo totale. Dopo 20 anni di pausa, la NASA lanciò Pathfinder con il suo piccolo rover, una novità che riaccese l’interesse del pubblico per il pianeta rosso.

Ma andare su Marte è un’impresa difficile e le glorie passate non sono una garanzia per il futuro.  All’inizio del nuovo millennio, la sfortuna colpisce senza guardare in faccia a nessuno. NASA, ESA, Roscosmos e Jaxa, l’agenzia spaziale giapponese, hanno problemi, a volte parziali, più spesso fatali, che costringono a ripensare i programmi.  Dopo aver perduto Mars Climate Observer e Mars Polar Lander la NASA, imparata la lezione, riprende alla grande infilando una sequenza di successi. Prima Spirit e Opportunity, poi Phoenix, poi Curiosity. Nel 2003 l’ESA lancia la sua prima missione a Marte. Il nome è un programma: Mars Express. Alla fine del 2003 la sonda entra in orbita marziana e rilascia un piccolo lander chiamato Beagle II, in onore della nave di Darwin.  Mentre l’orbiter ha subito funzionato e continua a mandare foto bellissime della superficie di Marte, Beagle si è perso tra le sabbie del pianeta. Forse i pannelli solari non si sono aperti o forse qualcosa d’altro non ha funzionato, peccato. Ma anche gli insuccessi servono, bisogna imparare ed ora Schiaparelli non ripeterà gli errori del passato. Dopo avere rallentato la sua corsa con i paracadute, si servirà di retrorazzi per la frenata finale a conclusione dei sei minuti cruciali per la sonda.

Facciamo il tifo perché tutto vada nel migliore dei modi, anche perché, oltre al nome, Schiaparelli trasporta strumenti targati Italia, frutto della collaborazione tra ASI, INAF, Università e industrie spaziali.

Il segnale doppler che conferma l'avvenuta separazione. Fonte: canale Twitter dell'ESA

Il segnale doppler che conferma l’avvenuta separazione. Fonte: canale Twitter dell’ESA

Mentre il modulo Schiaparelli farà una prova generale della tecnologia europea di ammartaggio, lo strumento Amelia registrerà la discesa e, una volta a terra, entrerà in funzione la stazione metereologica Dreams che lavorerà fino all’esaurimento della batteria, all’incirca per 4 sol, il nome dei giorni marziani, di appena mezz’ora più lunghi di quelli terrestri. Schiaparelli manderà i suoi dati al TGO, che, nel frattempo, si sarà inserito nella sua orbita, oppure ad uno dei satelliti che pattugliano lo spazio marziano. Il più vicino risponderà e trasmetterà i dati a Terra, dove sapremo “che tempo che fa” su Marte e potremo congratularci con Francesca Esposito e Francesca Ferri, le scienziate italiane che guidano Dreams e Amelia. Finito di dare supporto alla stazione Schiaparelli, TGO inizierà la sua missione di studio approfondito dell’atmosfera marziana: abbiamo ancora molto da imparare sul nostro vicino planetario e, se vogliamo davvero colonizzarlo, dobbiamo conoscerlo molto più a fondo.


L’articolo è stato pubblicato sul Sole 24 Ore questa mattina, domenica 16 ottobre 2016, ed è riprodotto qui su Media INAF con il consenso dell’autrice, direttrice dell’INAF IASF Milano

Fonte: Media INAF | Scritto da Patrizia Caraveo



Fonte: http://www.media.inaf.it/2016/10/16/toccare-il-suolo-marziano/