giovedì 10 novembre 2016

Microsoft, disponibile Xbox Holiday Update per Xbox One

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Microsoft ha iniziato il rilascio di Xbox Holiday Update. Trattasi di un importante aggiornamento per la sua console Xbox One, largamente atteso da tempo dai giocatori, che introduce moltissime novità tra cui i Club, gli Achievement Rarity e i Looking for group. Un ulteriore aggiornamento è disponibile anche per l’app Xbox per Windows 10, iOS ed Android che permette di sfruttare da PC o da disposi [...]

Autore: Neytiri | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


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Roma, M5s: “Via le slot machine dal centro storico. Periferie? Limite vale per tutti i municipi”

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Via le slot machine dal centro storico di Roma: Virginia Raggi “dichiara guerra al gioco d’azzardo”, come annunciato sul blog di Beppe Grillo. La sindaca ha infatti deciso di limitare a precise fasce orarie e aree della città l’apertura di sale giochi, bingo e similari. Con un’iniziativa che il Pd rivendica essere stata “plagiata” da … [...]

Autore: ilFattoQuotidiano | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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Meraviglioso Vietnam: ad Hanoi un evento tra la gastronomia italiana e quella vietnamita

vietnamita

Protagonista assoluto di questa serata tutt’altro che ordinaria sarà Don Pasta, l’italianissimo dj, economista, appassionato di gastronomia, meglio definito dal New York Times “attivista del cibo”.

Eclettico artista internazionale, dj Donpasta collabora spesso con trasmissioni televisive e radiofoniche, organizza spettacoli multimediali e festival in cui cerca di unire musica, poesia e cibo.

Quello di giovedì 10 novembre ad Hanoi sarà uno spettacolo unico in cui la gastronomia vietnamita e quella italiana si combineranno insieme, rappresentate da Chef Hung, Presidente di Club Cuochi Hanoi, e da Don Pasta.

“Meraviglioso Vietnam” si inserisce all’interno di un tour di 13 giorni che vede ospite in Vietnam l’eccentrico artista italiano e la sua famiglia alla scoperta delle meraviglie di questo Paese: sarà possibile seguire in diretta le sue tappe organizzate da Asiatica Travel attraverso i vari social.

Ecco le tappe in anteprim:
8 novembre: Ha Noi Arrivo
9 novembre: Ha Noi Visita
10 novembre: Ha Noi – Evento
11 novembre: Hanoi – Mai Chau Ecolodge
12 novembre: Mai Chau – Hoa Lu – Tam Coc
13 novembre: Tam Coc – Ha Long
14 novembre: Ha Long – Ha Noi – Da Nang Hoi An
15 novembre: Hoi An Visita
16 novembre: Hoi An
17 novembre: Hoi An – Da Nang – Sai Gon
18 novembre: Sai Gon visita
19 novembre: Sai Gon – Ben Tre – Sai Gon
20 novembre: Sai Gon Partenza

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“USA VS. TRUMP”: il libro che aveva anticipato tutti

Donald Trump è il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America. Una vittoria che ha sorpreso molti, smentendo le previsioni dei sondaggisti e spiazzando media e opinionisti, ma che Lookout News aveva previsto con largo anticipo nel suo ultimo libro “USA vs. TRUMP”, edito da Lookout Group in collaborazione con G-Risk. Il commento del direttore editoriale Alfredo Mantici.

 

 

 

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Fonte: http://www.lookoutnews.it/trump-presidente-stati-uniti/

Samsung Galaxy S8, tutto quello che c’è da sapere: il design - Parte 2

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Un design nuovo si attendono i pronostici per il lancio di Samsung Galaxy S8. Teorie confermate e smentite, come quella che vuole il tasto Home scomparire [...]

Autore: FedeVit | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


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Intervista a Gabriele Ciampi, il compositore che suonò per gli Obama: "Suonerei anche per Trump"

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“Se Trump continuerà la politica degli Obama di finanziamenti alle orchestre e ai festival musicali, certo che ci torno a suonare alla Casa Bianca. Le mie idee non c’entrano con il mio lavoro di compositore…”. Parola di Gabriele Ciampi, il primo compositore italiano a esibirsi alla Casa Bianca su invito di Michelle e Barack Obama l’anno scorso, stimatissimo dal presidente uscente nonché da Hillary [...]

Autore: HuffPo | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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Le piscine marmoree di Pamukkale: un capolavoro della natura

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Pamukkale in turco significa “castello di cotone”, e se avrete mai l’occasione di vederla da una certa distanza capirete il motivo: le scogliere marmoree formate da questo fenomeno naturale unico nel suo genere, vi sembreranno molto simili a morbidi batuffoli di cotone.

L’incanto è frutto del lavoro costante dell’acqua delle fonti termali create da movimenti tettonici, ricca com’è di carbonato di calcio: defluendo e depositando spessi strati di calcare e travertino, il paesaggio che si forma assomiglia molto ad una cascata congelata o, appunto, ad un castello di cotone.

Le bianche terrazze sono lunghe circa 2700 m e alte fino a 160, e l’acqua delle piscine termali che vengono a formarsi ha una temperatura costante di circa 35°C; poiché in passato era permesso ai turisti farvi il bagno, l’uso di detergenti inquinanti, sommato agli scarichi delle piscine degli alberghi vicini e alla costruzione di un’autostrada, hanno rovinato un po’ la bellezza di questo paesaggio da fiaba, oggi tutelato come parco protetto.
Vengono comunque organizzate delle visite guidate, che comprendono anche la visita delle rovine archeologiche della vecchia Hierapolis e gli edifici ricostruiti dopo il tragico terremoto durante l’impero di Nerone.

A circa 20 km dal centro urbano di Denizli, Pamukkale è una delle mete turistiche più conosciute della Turchia: l’incredibile colpo d’occhio che regala, fa di questo luogo uno dei pochissimi al mondo in questo genere, insieme alle Mammoth Hot Springs negli Usa, e Huanglong in Cina.

Se vi capita di organizzare un viaggio in Turchia includete assolutamente una visita a Pamukkale, Patrimonio UNESCO, e godetevi gli incredibili giochi di luce di queste terrazze che riflettendo il colore del cielo si colorano di blu, oro, argento, rosso, rosato.

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La vittoria di Trump, il vero volto dell’America

L’esito del voto presidenziale dell’8 novembre negli Stati Uniti ha spiazzato i media e fatto emergere il profondo dissenso della classe media americana nei confronti dell’establishment che ha governato il Paese negli ultimi anni. Quello stesso establishment che ha fatto di tutto per impedire a Donald Trump di essere eletto presidente. Alla fine però non è andata così. Il perché lo spiega il Direttore Editoriale di Lookout News, Alfredo Mantici.

 

 

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Ricordando Umberto Veronesi, simbolo della lotta contro il cancro

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Oggi, si è spento ad un passo dai 91 anni Umberto Veronesi, medico milanese, ex senatore, fondatore dello Ieo e luminare della lotta contro il cancro... [...]

Autore: prenotaora | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


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Nessuna sorpresa, la vittoria di Trump era prevista. E ora il Sì al referendum è in codice rosso

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Aver considerato altamente probabile la vittoria di Donald Trump il 29 ottobre in questo blog non è stato un azzardo, ma un esercizio di ragionamento politico e di realismo. Perché la vittoria era prevedibile, e in un certo senso prevista. Non sono io ad aver visto cose misteriose o invisibili. Le cose erano lì, a disposizione di tutti. Solo che si preferiva non vedere, o vedere solo la parte poli [...]

Autore: HuffPo | Categoria: Politica | Voti: 7 - Commenti: 0


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Ospedale Henry Ford (il letto volante) di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera

Ospedale Henry Ford (il letto volante) di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Andiamo a conoscere un importante lavoro del Novecento, realizzato da Frida Kahlo, popolare artista contemporanea, la quale ha dipinto innumerevoli quadri annessi a degli eventi della sua vita. Abbiamo già analizzato il Ritratto di Cristina, mia sorella che mostra alcune influenze dello stile pittorico rinascimentale, ed oggi studieremo, invece, un altro lavoro, intitolato Ospedale Henry Ford o anche il letto volante.

Qui potrai leggere tutto ciò che riguarda questo Ospedale Henry Ford di Frida Kahlo, quali data di realizzazione, dimensioni, storia, logo di conservazione dell’opera ed analisi della composizione.

ospedale-henry-ford-letto-volante-frida-kahlo-analisi

“Ospedale Henry Ford (il letto volante)” Frida Kahlo

Data di realizzazione: 1932

Dimensioni: 38 x 30,5 cm

Dove si trova: Collezione di Dolores Olmedo, Città del Messico, Messico

Frida realizzò questo quadro dopo il 1930: in quell’anno, l’artista dovette interrompere una gravidanza a causa di alcuni problemi di salute.

Successivamente, rimase nuovamente incinta, ma molti dottori consigliarono a Frida di non tentare di avere un bambino, a causa della tripla frattura delle ossa del bacino che aveva; questo avrebbe reso impossibile un normale parto.

Unicamente il dottor Eloesser era propenso, e Frida divenne grande amica di quest’ultimo, scrivendogli spesso e chiedendo consigli a tal merito.

Nonostante molti dubbi ed incertezze, Frida decise di continuare questa seconda gravidanza, ma purtroppo il 4 luglio, a causa di un aborto spontaneo, perse anche questo bambino.

Rimase i successivi tredici giorni in ospedale, e da lì cominciò a disegnare a matita uno schizzo su questo funesto evento, ed in un secondo momento lo ripropose come dipinto ad olio.

La protagonista è la stessa Frida, sdraiata nuda su un letto molto più grande di lei: il suo corpo è circondato dal sangue; dalla pancia, ancora ingrossata per la gestazione del bambino, escono tre vene, che conducono a vari elementi differenti.

Una vena conduce ad un feto di un bambino, fin troppo grande per essere reale, e che rappresenta il bambino che avrebbe voluto avere.

La vena che si distende a destra, conduce ad una lumaca che simboleggia la terribile lentezza dell’aborto, anche se nella tradizione indiana, il guscio della lumaca alluderebbe alla nascita ed al concepimento; secondo un’altra lettura, il tipico movimento della lumaca, rappresenterebbe il ciclo mestruale, e quindi la sessualità femminile.

La vena a sinistra, conduce alla parte inferiore del tronco umano, ed allo stesso modo, anche l’altra parte dello scheletro che si trova in basso a destra nella tela; questi due elementi devono essere letti insieme, poiché indicano che le ferite presenti sulla colonna e sul bacino sono state la causa che hanno reso impossibile per Frida avere un bambino.

In basso, si può notare anche uno oggetto meccanico: è una parte dello sterilizzatore a vapore, oggetto presente usualmente negli ospedali del tempo; probabilmente, la forma di questo macchinario ha ricordato a Frida il “malfunzionamento” del suo corpo.

Infine, l’orchidea viola che si trova in basso, al centro della tela, è un fiore che Diego le portò mentre lei era ricoverata, e per l’artista, simboleggerebbe la sessualità ed i sentimenti.

Sul volto di Frida è presente una lacrima, e ciò indica la grande tristezza e dolore legati a quel terribile evento.

Il letto, sembra quasi volare, circondato da un ambiente aperto; sullo sfondo si scorgono alcuni edifici tipici della zona industriale di Detroit, che Frida e Diego avevano visto tempo dietro per alcuni studi.

La grande tecnologia dell’ambiente urbano è in contrasto con l’umano dolore di Frida.

Ospedale Henry Ford (il letto volante) di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
ArteWorld.



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Viaggio fotografico all’isola di Holbox

holbox

Lunga appena 42 km e larga 8Holbox è una selvaggia isola caraibica, situata in una regione considerata una tra le più importanti del mondo da punto di vista ecologico: ospita infatti una vastissima diversità di ecosistemi e appartiene alla Reserva Natural Yum Balam.

L’Isola di Holbox si trova proprio dove le acque del Golfo del Messico si uniscono a quelle del Mar dei Caraibi, le acque più ricche di tutta la regione: squali balena, razze e delfini, ma anche aragoste, polipi, aquile di mare e tartarughe marine, popolano indisturbati questi mari.

La Laguna Yalahau poi, che separa l’isola dalla terra ferma, ospita centinaia di specie di uccelli, rettili e pesci.

Sfoglia le nostre foto più belle per rivivere con noi questo posto magico!

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Fonte: http://www.veraclasse.it/viaggi/veraclasse-visita-lisola-holbox-le-foto-piu-belle_39015/

Elezioni USA: la vittoria di Trump e l’eredità di Obama

di Rocco Bellantone

@RoccoBellantone

 

Chi già ne sente la nostalgia gli riconosce il merito della riforma sanitaria “Obamacare” che ha esteso la copertura delle cure mediche a oltre undici milioni di americani, il dimezzamento del numero dei disoccupati, l’uccisione di Osama bin Laden, la ripresa economica negli anni bui della recessione e il salvataggio dell’industria dell’auto. Chi, invece, ha smesso di credere da tempo nel suo Yes, we can, non gli perdonerà le promesse fatte ma mai mantenute dell’ottobre del 2009 quando, ricevendo il Premio Nobel per la pace tra lo stupore generale, aveva garantito un’azione decisa per fermare i conflitti in Medio Oriente.

 

A sette anni di distanza, quel riconoscimento alle intenzioni appare quanto mai inappropriato. Perché quello che Obama lascia in eredità al suo successore è un mondo, se possibile, ancora più complicato e insicuro rispetto al passato. “Gli avessero dato quel premio dopo l’accordo con l’Iran sul nucleare e il disgelo con Cuba – è l’opinione di Massimo Teodori, giornalista e professore di storia americana – avrebbe avuto più senso. Il suo merito è di aver imboccato una strada nuova in politica internazionale. Il problema, però, è che lo ha fatto troppo tardi”.

 

Eppure, al netto del valore diplomatico della riapertura dei rapporti con Teheran e L’Avana, i dubbi restano. Se il dialogo con i Castro consentirà agli USA di avere un affaccio ravvicinato sui traffici marittimi che presto transiteranno per il nuovo canale di Nicaragua di fabbricazione cinese, il patto con Teheran apre invece a scenari più complessi. Molti intravedono nell’intesa tra Obama e Rouhani un passo decisivo verso il graduale disimpegno militare degli Stati uniti in Medio Oriente. Ma è un piano poggiato su basi fragili, che ha già creato una spaccatura profonda con due alleati solidi degli USA nello scacchiere, come Arabia Saudita e Israele (entrambi storici nemici dell’Iran), e che di fatto ha consegnato la leadership della lotta a Stato Islamico e Al Qaeda in Siria e Iraq nelle mani della Russia. Nonostante gli sforzi di Obama, gli USA non sono dunque ancora nelle condizioni di smettere la divisa di gendarme del pianeta. E non solo in Medio Oriente ma anche in Afghanistan, Nord Africa, Africa sub-sahariana e Asia. Il suo discorso pronunciato all’università Al-Azhar del Cairo nel 2009, non ha sortito alcun effetto lasciando pressoché intatte le distanze con il mondo musulmano.

 

Obama_Castro(Barack Obama e Raul Castro a L’Avana, 22 marzo 2016)

 

Anche il giudizio sulla politica interna non può essere del tutto positivo. “In questi otto anni della presidenza Obama – prosegue Teodori – il ciclo economico degli Stati Uniti si è rimesso in moto e la disoccupazione è diminuita drasticamente da sopra il 10% a sotto il 5%. Ma al contempo c’è stato un generale impoverimento della classe media, aspetto su cui sono fioriti i successi di Trump e Sanders, espressione rispettivamente delle proteste che da destra e da sinistra si sono levate contro le élite dei repubblicani e dei democratici. Obama con alcuni provvedimenti, in particolare con quello sulla riforma sanitaria, ha cercato di arginare la marginalizzazione di grossi pezzi della società americana, ma non ci è riuscito del tutto”.

 

È il fenomeno Trump quello che sintetizza al meglio il distacco creatosi negli ultimi anni tra Obama e il popolo americano. “La prima elezione alla Casa Bianca di Obama nel 2008 è stata una grande sorpresa per buona parte dell’elettorato dell’America profonda del sud e dell’ovest, che ha visto nel successo di un afro-americano l’inizio di un processo che nell’arco dei prossimi dieci anni potrebbe vedere i non bianchi, dunque i neri e i latinos, come la parte maggioritaria del Paese. È un processo che metterà presto in discussione gli equilibri della società americana, in cui i bianchi sono sempre stati il cuore del Paese”. E Trump ha saputo giocare d’anticipo su questo aspetto rispetto ai suoi sfidanti, sia repubblicani che democratici.

 

USA VS.TRUMP - LOOKOUT NEWS - COPERTINA

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“Molti paragonano Trump a Reagan – conclude Teodori – mentre io farei piuttosto un paragone con i grandi personaggi del populismo autoritario vissuti tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento e che hanno osteggiato le politiche di Roosevelt. Mi viene in mente Huey Pierce Long (senatore dal 1932 al suo assassinio nel 1935, ndr) che però non è stato presidente. È molto difficile prevedere cosa farà Trump. Sicuramente cercherà di limitare gli interventi in Europa, come dimostra l’intenzione dichiarata di voler instaurare un rapporto con Putin. Poi cercherà di rispolverare una vecchia posizione d’interventismo muscolare per dimostrare che gli Stati Uniti sono ancora la principale potenza mondiale anche dal punto di vista militare”.

 

Da un estratto del libro USA VS. Trump, edito da Lookout Group in collaborazione con G-Risk.

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Fonte: http://www.lookoutnews.it/obama-presidente-usa-2008-2016/

Referendum costituzionale: Salvini invita D’Alema e Grillo alla manifestazione per il No

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L’8 novembre, dai microfoni di Lady Radio, Matteo Salvini ha lanciato un invito agli altri sostenitori come lui del No al prossimo referendum costituzionale. “Tutti coloro che hanno un’idea d’Italia diversa rispetto a quella di Renzi sono invitati, anche D’Alema e Grillo: la nostra piazza è aperta” ha dichiarato nell’intervista radiofonica durante il gr del mattino il segretario della Lega Nord ri [...]

Autore: voxpopuli | Categoria: Politica | Voti: 1 - Commenti: 0


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Elezioni Usa 2016, dieci cose sulla vittoria di Donald Trump

Stamani mi sono alzato alle 11. Ho acceso lo smartphone e – pum – sono stato inondato da decine di messaggi apocalittici. Ho pensato a cose veramente tragiche: la cessione di Suso, la morte di Waters, Costantone della Gherardina padre costituente. Macché: aveva solo vinto Trump. E sticazzi. Capirai. Dieci considerazioni. 1. Larga parte del giornalismo ha un’unica funzione: dirvi che morirete tutti [...]

Autore: ilFattoQuotidiano | Categoria: Politica | Voti: 4 - Commenti: 0


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Impressionismo: che cos’è, gli artisti e le opere più importanti

Impressionismo: che cos’è, gli artisti e le opere più importanti
ArteWorld.

In questo articolo ti parlerò di una delle correnti artistiche più studiate e conosciute nel mondo della storia dell’arte contemporanea, ossia l’ impressionismo . Attraverso questo breve testo, cercherò di: riassumere le caratteristiche del movimento pittorico, spiegare quali sono i pittori impressionisti più importanti, ed ovviamente scoprire le opere proprie dell’impressionismo, o meglio i quadri impressionisti. Gli artisti legati a questa corrente pittorica (denominati impressionisti), si differenziarono dai loro colleghi grazie a dei gusti precisi e differenti dai canoni tradizionali.

impressionismo

Premetto che si tratta di un articolo abbastanza lungo, ed ho impiegato più di qualche giorno, e molte energie per renderlo semplice e preciso, ma, nello stesso tempo ricco di informazioni ed interessante. Ti andrebbe di ricambiare il mio sforzo per creare questo impressionismo riassunto cliccando mi piace qui sotto? È semplice e ci vuole solo un click. Cosa aspetti?

COSA È L’IMPRESSIONISMO

Impressionismo arte nacque nella seconda metà dell’Ottocento, sulla scia del Romanticismo ed il Realismo, traendo elementi tipici di queste correnti pittoriche e rielaborandoli.

Le caratteristiche alla base de l impressionismo sono le seguenti: la negazione dell’importanza del soggetto, la centralità della pittura paesaggistica, supremazia del colore rispetto al disegno e la nuova, soggettiva, identità dell’artista, il quale non deve applicare un filtro alle sue emozioni e nasconderle, ma utilizzarle per realizzare i dipinti impressionisti.

Quali furono però, gli elementi che permisero ad una delle più importanti correnti artistiche e tecniche di pittura , di prendere vita?

Nel 1889, dopo l’Esposizione Universale di Parigi, ci fu un grande interesse intorno all’arte esotica, ed in particolar modo a quella giapponese e cinese; tra gli artisti orientali più apprezzati dall’impressionismo francese e dall’arte impressionista , vi furono Hokusai ed i suoi colleghi, esponenti della scuola Ukiyo-e (avevano uno stile molto simile al realismo occidentale).

Gli impressionisti nacquero anche grazie al supporto fornito da Charles Baudelaire, famoso studioso dell’epoca, il quale fu tra i primi in assoluto a diffondere stampe giapponesi tra i suoi amici artisti, rendendole virali in pochissimo tempo.

La pittura impressionista venne influenzata largamente dalla scoperta della macchina fotografica e dalle leggi sui colori di Chevreul: secondo queste enunciazioni, i colori dovevano essere accostati ma non mescolati sulla tela, così da garantire la realizzazione delle scene ancor più realistiche ed i movimenti dei soggetti più fluidi e vicini alla realtà, senza eccessivi accorgimenti, che avrebbero reso l’opera macchinosa.

Questi furono i fondamenti alla base dell’Impressionismo. Ma quando nacquero “ufficialmente” i pittori impressionisti?

Nel 1863, Napoleone III realizzò il Salon des Refusés, una mostra che vedeva protagoniste tutte quelle opere che precedentemente, erano state rifiutate dal Salon ufficiale.

In questo evento (che non può essere ancora definita una mostra impressionisti ), ed in quelli successivi, parteciparono innumerevoli artisti, alcuni dei quali esposero delle opere che destarono grande scalpore tra il pubblico, come la Colazione sull’erba e l’Olympia di Manet.

Il 15 Aprile 1874, nello studio del fotografo Felix Nadar, molti degli artisti che parteciparono al Salon des Refusés si riunirono per dare vita a questa nuova pittura in modo ufficiale.

I partecipanti a questa esposizione, realizzarono delle opere d’arte in risposta al Salon ufficiale, che negli anni precedenti, aveva sempre rifiutato le loro opere; ogni artista, a proprio modo, andava via via incorporando nei suoi quadri, le caratteristiche dell’impressionismo, dando vita a delle sfaccettature sempre nuove.

Questa celebre mostra del 1874, venne denominata dai critici d’arte del tempo, Exposition Impressioniste, ispirandosi al quadro Impressione, levar del Sole di Monet; questa definizione, data dai critici del tempo era da considerarsi essenzialmente negativa, poiché, con quell’espressione indicavano l’incompletezza che accomunava tutti i lavori esposti.

Impressione levar del sole monet analisi

“Impressione, levar del sole” Claude Monet

I protagonisti della mostra, successivamente, ribaltarono il significato negativo del termine, trasformandolo in una sorta di emblema dell’impressionismo: le caratteristiche fondamentali erano il contrasto di luce ed ombra ed i colori accesi e decisi.

Elemento imprescindibile della pittura impressionista è la pittura en plein air. Qual’è en plein significato?

Traducendo letteralmente tale espressione, significa “all’aria aperta”, ed indica una pittura realizzata all’esterno dei tradizionali studi dei pittori, a contatto con la natura ed il mondo esterno; si tratta di scene realizzate senza alcun filtro, di getto, e dove, solo in seguito, l’artista nel proprio studio, avrebbe migliorato gli schizzi fatti in precedenza.

Il pittore, lavorando all’esterno, fu costretto ad adattarsi a lavorare con degli strumenti più facili da trasportare, e così nacquero le tele portatili e piccoli tubetti per i colori ad olio; mettendosi a contatto con la natura, l’obiettivo del pittore era quello di riportare su tela gli effetti dello scorrere del tempo ed il relativo adattamento della luce sulla scena, arrivando a realizzare in questo modo, tante varianti dello stesso soggetto.

Ogni artista realizzò le proprie immagini impressionismo , ed in questo modo, ciascuno di questi protagonisti diede vita ad un percorso impressionista unico.

I PRINCIPALI PITTORI IMPRESSIONISTI

Gli impressionisti non furono un gruppo molto numeroso, ed in questa sezione andremo a scoprire chi furono i più importanti e le opere che li hanno resi celebri.

Il bar delle Folies-Bergère Manet analisi

“Il bar delle Folies-Bergère” Édouard Manet

Édouard Manet fu senza dubbio, il precursore dell’Impressionismo: questo artista, oltre ad essere al centro di innumerevoli discussioni per i quadri scandalosi che realizzò all’epoca, nella sua carriera, tra l’altro, dipinse alcune scene della realtà quotidiana, che ricordavano dei veri e propri scatti fotografici, come si può notare ne Il bar delle Folies-Bergère ed Il balcone.

Claude Monet, essendo spesso a stretto contatto con Manet, assorbì molto dello stile di quest’ultimo, e fu un pittore impressionista per tutta la sua vita. Monet, nelle sue opere, cercò sempre di studiare la variazione della luce, come si nota negli innumerevoli quadri sulla Cattedrale di Rouen; inoltre, divenne famosissimo per la sua serie di opere intitolate le Ninfee, che divennero il soggetto prediletto nelle ultime fasi della sua vita.

Edgar Degas - La classe di danza (1874)

“La classe di danza” Edgar Degas

Edgar Degas fu un pittore impressionista che, per mezzo delle proprie opere, cercò di catturare dei precisi istanti, al pari di una macchina fotografica: i temi delle sue opere erano soprattutto occasioni mondane, rappresentazioni musicali e teatrali ed eventi simili. Successivamente, si dedicò alla rappresentazione di ballerine (che lo rese famosissimo), adattando e personalizzando sempre, lo stile della pittura en plein air e cercando di rendere quanto più vicini alla realtà questi lavori.

Pierre-Auguste Renoir realizzò poche opere paesaggistiche e molti ritratti: tra i suoi lavori più importanti, c’è l’affollata Colazione dei Canottieri e la raffinata Sulla terrazza (due sorelle), dove mette in pratica la lezione impressionista sull’accostamento dei colori, dando vita a delle tonalità molto vivide e reali nelle sue opere.

Paul Cézanne dipinse delle opere che possono essere classificate come le più innovative e rivoluzionarie tra quelle degli Impressionisti. Il suo stile, povero di dettagli, improvvisato e rapido, con poca attenzione alle forme (e che salta subito all’occhio guardando Le grandi bagnanti), fu un’importante fonte di ispirazione per Pablo Picasso, altro artista del Novecento.

Questi sono solo alcuni degli artisti che hanno segnato questa sezione della storia della pittura e che, con il loro sforzo, hanno dato vita all’impressionismo caratteristiche.

Altri artisti appartenenti a questo “gruppo” di pittori dell 800 furono: Pissarro, Sisley, Bazille, Morisot, Cassatt e Caillebotte.

L’impressionismo ebbe una discreta risonanza anche in Italia, e, gli impressionisti italiani che proseguirono lo stile innovatore dei francesi, furono Federico Zandomeneghi e Giuseppe de Nittis.

Impressionismo: che cos’è, gli artisti e le opere più importanti
ArteWorld.



Fonte: http://www.arteworld.it/impressionismo/

Thailandia: le 5 isole da non perdere per un viaggio da sogno

Koh Samet, Thailandia

Basta sentirne il nome per far volare la fantasia verso il caldo clima tropicale, gli orizzonti scanditi dalle silhouette delle palme ed i tramonti infuocati che, verso sera, incendiano il mare tingendolo di mille sfumature calde.
Sebbene negli anni il Paese sia cambiato, assistendo alla proliferazione di centinaia di alberghi e servizi turistici, le isole thailandesi mantengono ancora il loro fascino e meritano tutt’ora di essere vissute e visitate.

Di seguito la Top 5, per lasciarsi ispirare un po’:

1-Koh Phi Phi

La sua bellezza è tale da essere stata scelta, non a caso, come location del film “The beach” con Leonardo Di Caprio.
Ko Phi Phi si trova nel mare delle Andamane ed è un’isola perfetta per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni: i suoi fondali sono tra i più rinomati al mondo perciò non dimenticate assolutamente la maschera ed il boccaglio!
È possibile raggiungere l’isola via mare dal litorale thailandese, attraverso le escursioni organizzate dalle tante agenzie turistiche oppure usufruendo dei traghetti o dell’aiuto dei pescatori che, per pochi bath, accompagnano i turisti al porto all’orario preferito.

2-Koh Samui

Molto frequentata e popolare, Koh Samui è ricca di strutture ricettive, ristoranti e locali.
La spiaggia di Chaweng, la più apprezzata, è nota per la sua sabbia fine e candida come borotalco ma non mancano le cose da vedere nell’entroterra come la magnifica cascata di Nam Tok Na Muang alta ben 30 metri.
Il modo più facile per approdare a Koh Samui è in aereo, direttamente da Bangkok, la capitale della Thailandia, ma è possibile arrivarci anche in barca, dal porto della città di Suratthani, sulla terraferma.

3-Koh Phangan

Non ci sono parole per descrivere ciò che succede a Ko Phangan ogni notte di luna piena: l’isola si anima a festa, il Full Moon Party si accende e centinaia di persone si riuniscono sulla Sunrise Beach per ballare e fare baldoria.
L’isola è spettacolare, ricoperta da foresta e cascate, mentre le spiagge si snodano lungo tutto il perimetro; le più magiche si trovano nella zona settentrionale, ancora piuttosto incontaminata.
Si può arrivare a Ko Phangan in traghetto partendo da Suratthani, oppure in barca dalla vicina Ko Samui.

4-Phuket

L’isola thailandese per eccellenza; la più conosciuta e amata dai turisti di tutto il mondo.
Phuket offre tutto ciò che si possa desiderare, a partire da un’ampissima scelta di hotel e resort in cui soggiornare fino ad una vivacissima vita notturna.
Non mancano ovviamente lunghe spiagge, scogliere calcaree ma anche colline ricoperte di vegetazione pluviale e numerosissime risaie, da visitare per avvicinarsi alla cultura e alla vita locale.

Phuket, Thailandia
Phuket, Thailandia

Gli stabilimenti balneari principali ruotano intorno ai centri di Patong, Karon e Kata ma un consiglio è quello di noleggiare un motorino per gironzolare un po’ liberamente, alla scoperta degli angoli più nascosti e affascinanti.
Phuket è dotata di un aeroporto, ben collegato anche dall’Italia, che permette di raggiungere quest’isola della Thailandia in modo facile e comodo.

5-Koh Samet

L’isola di Koh Samet deve il suo nome all’albero Samet che qui cresce rigoglioso, materiale che viene poi utilizzato per la costruzione delle tipiche imbarcazioni da pesca thailandesi.
Grande appena 13 km2 , si trova a soli 150 km da Bangkok ed è conosciuta come una vera e propria oasi di pace.
La particolarità di Koh Samet è quella di godere di un microclima tutto suo, secco e asciutto, che la rende una meta adatta anche durante la stagione delle piogge che colpisce la Thailandia indicativamente tra maggio e settembre.
Si può visitare Koh Samet raggiungendola attraverso un’escursione organizzata oppure prendono autonomamente il traghetto dal porto di Ban Phe.

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I grandi sconfitti delle elezioni americane

di Alfredo Mantici

 

Intorno alle 8.30, ora italiana, di mercoledì 9 novembre 2016 le emittenti televisive di tutto il mondo hanno dato la notizia della vittoria di Donald Trump nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti. Alle 8.42 la candidata democratica Hillary Clinton ha telefonato, come da tradizione, al suo avversario per riconoscere la sconfitta e porgergli le congratulazioni di prammatica.

 

Il successo di Trump è stato completato dalla vittoria dei candidati repubblicani nelle elezioni della Camera dei Rappresentanti e del Senato che conquistano la maggioranza dei seggi in ambedue i rami del Congresso. Ora che la campagna elettorale più avvelenata e sgradevole della recente storia americana si è conclusa con la sconfitta di una Hillary Clinton data per favorita da tutti i media “intelligenti” d’America e d’Europa, è possibile tentare di ragionare a mente fredda su un’elezione che farà varcare la soglia della Casa Bianca a un uomo che tutta la galassia giornalistica e tutto l’establishment di Washington – a cominciare dal presidente uscente Barack Obama – si sono ostinati fino a poche ore dall’apertura delle urne a definire come unfit”, “inadatto”, a diventare presidente degli Stati Uniti.

 

Gli elettori americani, specialmente quelli dell’America “profonda”, quella poco conosciuta e frequentata dai guru del giornalismo americano ed europeo, hanno deciso altrimenti affidando le redini del potere a un presidente tanto lontano dai cliché del “politically correct” della costa orientale e della California progressista, quanto evidentemente vicino ai sentimenti di un ceto medio impoverito che ha dimostrato di essere insensibile rispetto agli appelli di tante star del mainstream e dello spettacolo credendo invece alla “rivoluzione” promessa dal tycoon di New York.

 

Trump_presidente_USA(New York, 9 novembre 2016: Trump festeggia insieme alla famiglia l’elezione a presidente)

 

Vedremo nei prossimi mesi e nei prossimi anni se Donald Trump sarà in grado di mantenere le sue promesse, ma in queste prime ore dopo la chiusura delle urne possiamo individuare tre protagonisti della politica americana usciti sonoramente sconfitti da queste elezioni.

 

Hillary Clinton, la grande sconfitta

La prima sconfitta, ovviamente, è la candidata perdente Hillary Clinton che non è evidentemente riuscita, nonostante il sostegno pressoché unanime dei media del suo Paese e d’oltreoceano, ad allontanare da se l’ombra di un’ambizione sconfinata e dell’appartenenza a un establishment che, negli ultimi anni, al di là delle promesse e delle dichiarate buone intenzioni, è stato percepito come un bastione a difesa di quei grandi gruppi economici che hanno difeso tutti i loro privilegi a scapito di una massa di popolazione che ha visto progressivamente svanire il “sogno americano” del benessere garantito dal “sistema”.

 

Hillary_Clinton(Hillary Clinton)

 

Hillary, nonostante i suoi sforzi (per gli spot televisivi di propaganda ha speso dieci volte più del suo avversario), non è riuscita a convincere delle sue buone intenzioni e delle sue capacità né i minatori dell’Iowa né i “colletti blu” della cintura industriale, evidentemente impauriti dal suo progetto di continuità con le politiche di un presidente come Obama che in otto anni non si è dimostrato capace di costruire, come promesso, “un’America migliore”.

 

L’eredità di Obama

Il presidente Obama è il secondo grande sconfitto di questa tornata elettorale. Dopo otto anni di presidenza e un premio Nobel per la pace conferito “sulla fiducia”, il primo presidente di colore della storia americana si è dimostrato, sia in politica interna che in politica estera, molto al di sotto delle aspettative generate dal fortunato slogan che lo ha portato alla Casa Bianca, Yes we can, uno slogan pieno di suggestioni che ha conquistato i liberal di tutto il mondo ma che non ha retto alla prova, impietosa, dei fatti.

 

Barack Obama(Il presidente uscente degli Stati Uniti Barack Obama)

 

Oggi, la stragrande maggioranza di quegli elettori che l’8 novembre si sono recati alle urne, ha un tenore di vita più basso di quello che aveva otto anni fa, è preoccupato per un fenomeno migratorio incontrollato e apparentemente inarrestabile e ha chiaramente percepito che la politica estera americana – dal Medio Oriente, ai rapporti conflittuali con la Russia e con la Cina – non ha certamente migliorato la posizione geopolitica degli Stati Uniti, diventati, nonostante i proclami di Obama, meno influenti e determinanti in tutti gli scacchieri più delicati.

 

Le promesse mancate di Obama e il suo protagonismo nella campagna elettorale della Clinton fanno del presidente uscente il secondo sconfitto di queste elezioni e il corresponsabile anche della debacle del partito democratico nelle elezioni per la Camera e per il Senato degli Stati Uniti.

 

I media incapaci di leggere la realtà americana

Il terzo grande sconfitto di questa mattina del 9 novembre è il sistema dei media, americani ed europei, che hanno partecipato alla campagna elettorale non come osservatori ma come supporter spesso acritici e sempre unanimi della candidata democratica. L’informazione sui temi della campagna elettorale è stata costantemente indirizzata verso la demonizzazione di Trump e l’idealizzazione della Clinton, spesso presentata al pubblico come una novella “Giovanna d’Arco” in lotta contro un pericoloso sporcaccione, molestatore incallito e impenitente.

 

Trump_New_York_Times

 

Visti i toni delle campagne giornalistiche che in America e in Europa hanno scandito gli ultimi dodici mesi di campagna elettorale, è comprensibile che oggi, nei commenti della stragrande maggioranza degli opinion maker del giornalismo americano il termine più usato per parlare della vittoria di Trump, sia stunning, che sta a indicare qualcosa che “stupisce” e che “stordisce”. Stupiti e storditi sono i commentatori e quegli elettori democratici che, sulla scorta di sondaggi che a posteriori sembrano più che inaffidabili, chiaramente manipolatori, erano fino a poche ore fa convinti che Hillary Clinton avesse la vittoria in tasca.

 

I media non volevano credere che Trump avrebbe vinto. Così hanno preferito guardare da un’altra parte. Questo è il titolo di un’editoriale del Washington Post di questa mattina e sintetizza in modo imbarazzato lo strabismo con il quale il giornalismo ha seguito la campagna elettorale americana. Uno strabismo che, anche in Italia, andrebbe corretto più che con la chirurgia, con una buona dose di autocritica.

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Fonte: http://www.lookoutnews.it/trump-presidente-stati-uniti-hillary-clinton-barack-obama/

5G, in Italia primi test in tre città nel 2017 in banda 3.4-3.8 Ghz

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In linea con la roadmap fissata dalla Ue si terranno l’anno prossimo le prime sperimentazioni 5G in Italia in banda 3.4-3.8 Ghz. [...]

Autore: download | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/italia-primi-test-tre-citt-nel-2017-banda-ghz

Chi è Donald Trump: il programma del nuovo presidente degli Stati Uniti

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Figlio del miliardario Fred, Donald John Trump, magnate newyorchese 70enne, è il 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America grazie al programma Make America Great Again: ha 5 figli avuti da 3 mogli e patrimonio personale è stimato in 2,7 miliardi di dollari [...]

Autore: votAntonio | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/chi-donald-trump-programma-del-nuovo-presidente-degli-stati-uniti

Ritratto di Cristina, mia sorella di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera

Ritratto di Cristina, mia sorella di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Apprestiamoci a conoscere un lavoro molto importante della pittrice del Novecento Frida Kahlo, la quale è stata una delle personalità più influenti del suo tempo, grazie al gran numero di opere da lei realizzate, strettamente legate alle sue vicende. Nella grande produzione artistica di Frida, abbiamo già analizzato Quattro abitanti del Messico ed il Ritratto di Luther Burbank, ed oggi proseguiremo nello studio di questa pittrice, attraverso l’analisi del Ritratto di Cristina, mia sorella.

Qui potrai leggere tutti i dettagli inerenti a questo ritratto realizzato da Frida Kahlo, quali data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione e l’analisi stilistica dell’opera.

ritratto-di-cristina-mia-sorella-frida-kahlo-analisi

“Ritratto di Cristina, mia sorella” Frida Kahlo

Data di realizzazione: 1928

Dimensioni: 81,5 x 99 cm

Dove si trova: Collezione privata, Messico

La protagonista di questo quadro è Cristina, la sorella più piccola di Frida Kahlo, la quale è stata la seconda della sua famiglia ad essere ritratta in uno dei suoi quadri: la prima infatti fu Adriana, la sorella più grande di Frida.

Frida Kahlo, sceglie di ritrarre sua sorella in una posa che ricorda quella dei soggetti rinascimentali, come si può notare nella famosissima Gioconda di Leonardo da Vinci.

Questa “usanza”, che consiste nell’utilizzo di pose proprie dei soggetti rinascimentali, era molto comune tra i pittori messicani del diciannovesimo secolo.

Frida, differentemente dagli artisti messicani, suoi contemporanei, aggiunge degli elementi appartenenti allo stile di Diego Rivera.

Alle spalle della ragazza, si nota un albero stilizzato, in netto contrasto con lo sfondo molto chiaro; la presenza dei due alberi, sono propedeutici per dare un senso di profondità alla scena.

In precedenza, Frida, quando dipingeva soggetti di questo genere in pose rinascimentali, utilizzava unicamente dei colori scuri, mentre questo ritratto, dipinto un anno dopo al termine del suo “periodo rinascimentale”, è diverso da tutti gli altri, dove prevalgono colori chiari.

Per aumentare le dimensioni del ritratto, Frida, sceglie di dipingere oltre che sulla tela, anche sulla cornice dell’opera.

Sessant’anni dopo il completamento dell’opera, nel 1988, questo ritratto di Cristina realizzato da Frida Kahlo, è stato venduto ad un’asta di Sotheby’s alla cifra di circa 200.000 dollari, e successivamente nel 2001, è stato venduto nuovamente per più di un milione di dollari.

Ritratto di Cristina, mia sorella di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Fonte: http://www.arteworld.it/ritratto-di-cristina-mia-sorella-frida-kahlo-analisi/

Eliminare le occhiaie con il caffè

caffè

Quegli antiestetici segni scuri sotto agli occhi vanno spesso a rovinare l’armonia di un bel viso. Spesso poi le occhiaie sono associate a gonfiore rendendo l’effetto “panda” maggiormente enfatizzato.
Molti sono i prodotti disponibili per il contorno occhi che promettono e dichiarano una azione anti-gonfiore e la sparizione del colore bluastro o violetto. Esiste poi una biblioteca di maschere e trattamenti anti-borse ed occhiaie, ma con questa soluzione scoprirete una efficacia migliorativa.

Cosa serve

Per creare questa miscela da applicare servono dei chicchi di caffè, del pepe nero e dell’olio di cocco.

Proprietà

Il caffè, utilizzato spesso in cosmetica, aiuta a rassodare e a sgonfiare perché va a stimolare lo scambio di liquidi, e il gonfiore è un eccessivo ristagno di acqua; aiuta poi a rassodare e a stimolare la circolazione in associazione al pepe. La poca circolazione genera il colorito scuro. L’olio di cocco è un grande emolliente ed idratante per mantenere tonica la pelle estremamente delicata di questa zona.

Come si prepara

Bisogna sbriciolare il caffè (se proprio non volete farlo, potete anche prendere del caffè già macinato) utilizzando un frullatore e mescolarlo al pepe nero ed all’olio di cocco. Iniziate a comporre una miscela con due cucchiaini di polvere di caffè, una punta di pepe nero e una quantità di olio di cocco abbastanza a creare una pasta morbida.

Come si applica

Applicate delicatamente questo composto sulle occhiaie evitando il contatto con gli occhi, rilassatevi e attendete che inizi ad asciugare per una quindicina di minuti. Rimuovete delicatamente con una compressa di ovatta e dell’acqua tiepida o acqua micellare. Potete ripetere l’applicazione ogni quanto desiderate.

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Fonte: http://www.veraclasse.it/lifestyle/eliminare-le-occhiaie-con-il-caff_25391/

L’America che ha votato per Donald Trump. Le immagini

Per aggiudicarsi le elezioni presidenziali dell’8 novembre Donald Trump ha saputo rispondere nel modo giusto alla richiesta di un cambiamento radicale rispetto al passato espressa in questa lunga campagna elettorale dal vasto popolo dei conservatori americani. I suoi sostenitori lo hanno così spinto verso una vittoria schiacciante contro Hillary Clinton e contro lo stesso establishment del partito repubblicano che non lo ha appoggiato. Uno spaccato dell’America di Trump è sceso in strada nei mesi scorsi a St. Charles nel Missouri, uno degli Stati che il tycoon newyorchese ha conquistato più agevolmente. Ecco alcune immagini esclusive.

 

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Fonte: http://www.lookoutnews.it/trump-presidente-usa-foto/