lunedì 14 novembre 2016

Beppe Grillo vuole 400 milioni dal Vaticano

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Durante l’intervista rilasciata a Euronews in cui ha annunciato la cancellazione del Direttorio Beppe Grillo ha detto che i Musei Vaticani erano di proprietà del comune di Roma che però non percepiva soldi dall’affitto. Una sciocchezza, visto che i Musei sono invece di proprietà dello Stato Pontificio. Ieri, per correggere la gaffe, su Facebook il capo politico del MoVimento 5 Stelle ha parlato de [...]

Autore: money | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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Referendum, perché votare Sì (senza essere renziani)

Superare un bicameralismo malfatto e un regionalismo sprecone: ecco perché augurarsi che la riforma passi. Togliendo dal tavolo Renzi e tutto quel che non piace del suo governo [...]

Autore: girotondini | Categoria: Politica | Voti: 1 - Commenti: 0


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Italia – Germania domani a San Siro: le parole di Ventura fanno già discutere

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Domani sera amichevole di lusso al San Siro, dove i nostri Azzurri si misureranno con la Germania campione del mondo. Con ogni probabilità l’esperimento del 4-2-4 visto a Vaduz contro il Liechtstein andrà già in cantina per tornare al vecchio 3-5-2, che potrebbe anche subire modifiche con l’inserimento di un centrocampista offensivo che possa giocare dietro la punta centrale e formare così un 3-4- [...]

Autore: vladder | Categoria: Sport | Voti: 1 - Commenti: 0


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Forza Italia contro Maria Elena Boschi: "Fugge dal confronto in tv con Renato Brunetta". Ma Enrico Mentana smentisce

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"A quanto apprendiamo da La7 la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi, avrebbe deciso di far saltare un confronto televisivo, previsto per la giornata di domani e condotto da Enrico Mentana, con il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta". È quanto si legge in una nota del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati."La ministra, dopo aver accettato il confronto a due, negl [...]

Autore: HuffPo | Categoria: Politica | Voti: 9 - Commenti: 0


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5 facili ricette con i cachi per curare lo stress e la stanchezza

cachi

Il caco è un frutto diuretico, ottimo per chi soffre di stitichezza, debolezza intestinale, stress e stanchezza.
Essendo un frutto ricco di zuccheri, oltre a essere un’ottima base per le marmellate, è particolarmente indicato per gli sportivi o per chi ha disturbi alimentari, ma viene sconsigliato a chi soffre di diabete.
Originari del Giappone e della Cina e soprannominati anche “mele d’Oriente“, i cachi proteggono la milza, il pancreas, il fegato e lo stomaco.

Mangiare un caco alla settimana fa quindi bene al vostro corpo e al vostro umore!

Ecco qui 6 ricette con il caco per creare piatti divertenti, genuini e gustosi, senza sacrificare la linea.

 

1) Bevanda disintossicante per il fegato

Cosa vi serve
2 cachi semi maturi
1 pezzetto di radice di zenzero fresca (la trovate facilmente dal fruttivendolo)
1 limone
frullatore

Preparazione
Pelate i cachi e il pezzettino di zenzero e frullateli insieme aggiungendo 2 cucchiai di succo di limone.
Se vi piace fresco, mettete dei cubetti di ghiaccio nel bicchiere ma non fate raffreddare il frullato in frigo altrimenti le proprietà del caco si perderanno.
La bevanda va bevuta appena preparata per godere così di tutti i suoi effetti benefici.

 

2) Insalata di cachi, melagrano e noci

Cosa vi serve
1 caco mela maturo
1 melograno
1 manciata di rucola
1 cespo di insalata iceberg
una manciata di noci intere
1/2 lime
1/2 arancia
1 cucchiaio di aceto balsamico
3 cucchiai di sciroppo d’acero o di miele di castagno
pepe
sale qb
ciotola per 2 persone
pentolino

Preparazione
Spremete separatamente il lime e l’arancia. Versate sul fondo della ciotola un cucchiaio di sciroppo d’acero o di miele e uno di lime e metteteci sopra l’insalata. Sbucciate i cachi e uniteli al tutto e mischiate .
Nel frattempo mettete in ammollo il melograno in acqua fredda affinché i chicchi si separino dalla buccia e sarà più facile utilizzarli.
Prendete un pentolino e unite il succo di lime, il succo d’arancia, lo sciroppo d’acero o il miele, il pepe (macinandolo al momento) e l’aceto balsamico. Mescolate a fuoco basso e lasciatelo cuocere fino a quando l’insieme non si addensa (bastano pochi minuti).
Mentre la salsa raffredda, unite i semi di melograno e le noci intere all’insalata precedentemente preparata.
Impiattate versando sopra al tutto la salsa raffreddata e gustatevi questa squisita insalata stagionale di cachi.

 

3) Risotto di cachi e asparagi  (per 4 persone)

Cosa vi serve
2 cachi
riso bianco cotto a vapore (un pugnetto aperto a testa più uno per la pentola)
100 gr asparagi
1 cipolla
100 gr di formaggio grana grattuggiato
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
noce moscata
sale qb
pepe qb
1/2 bicchiere di vino bianco
1 pentolino di brodo vegetale
pentola
mestolo di legno

Preparazione
Tagliate la cipolla finemente e soffriggetela con l’olio d’oliva, fino a quando non diventa dorata. Aggiungete gli asparagi lavati e tagliati in 6 parti e intanto mescolate mantenendo la fiamma bassa. Aggiungete il riso e il vino bianco fino a quando non evapora continuate a mescolare. Aggiungete quindi due mestoli di brodo vegetale caldo e mescolate. Continuate ad aggiungere brodo fino a poco prima che il riso diventi al dente. A quel punto lasciate che il riso asciughi e diventi più solido. Aggiungete i cachi tagliati a pezzetti e mescolate. Spegnete il fuoco e aggiungete il formaggio mescolando. Impiattatelo ancora caldo e spolverizzatelo con il pepe. Ecco a voi un risotto veneto con un tocco orientale!

 

4) Contorno di cachi alla griglia con carne di manzo

Cosa vi serve
1 caco mela
1/2 limone spremuto
1 bistecca di manzo
1 griglia
sale
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
100 gr rucola
pepe bianco
1 cucchiaio di aceto balsamico o vino
pennello per alimenti
sacchetto per alimenti

Preparazione
Marinate la carne nel sacchetto per alimenti con aceto o vino, succo di limone e olio extravergine d’oliva. Il sacchetto va ben chiuso e mosso affinchè tutta la superficie della carne venga bagnata dal composto. Mi raccomando non mettete il sale altrimenti non la carne non diventerà abbastanza morbida.
Pelate il caco e tagliatelo a fettine di medio spessore, tutte tranne una, il cui spessore deve essere inferiore.
Riscaldate la griglia e iniziate la cottura della carne con sopra la fettina fina di caco. Aggiungete in un secondo momento anche il resto del caco, che va scottato per tre minuti a lato.
Appena la carne diventa cotta togliete dal fuoco e impiattate. Condite con pepe bianco, sale e… Buon Appetito!

Abbinare cibi salati a quelli dolci oltre a far divertire le papille gustative, ci solleva l’umore nella giornate cupe quindi perché non provare, durante un freddo pomeriggio d’autunno, un piatto del tutto nuovo?

 

5) Muffin di Cachi

Cosa vi serve
3 cachi ben maturi
250 gr di farina
4 cucchiai di zucchero di canna
1 bustina di lievito
1 tazzina da caffè di olio di semi
75 gr di latte
3 uova
gocce di cioccolata fondenti
frullatore ad immersione
ciotola
frusta
teglia da muffin o stampo il silicone per muffin

Preparazione
Accendete il forno in modalità ventilata a 170°. Sbucciate i cachi e riduceteli in poltiglia con due cucchiai di zucchero. Frullate il tutto e fate raffreddare. In una ciotola ciotola unite le uova, l’olio e le gocce di cioccolate. Setacciatevi poi la farina, lo zucchero e il lievito e mescolate grossolanamente il tutto aggiungendo la poltiglia di cachi. Per mescolare usate la frusta che lascerà dei grumi. Meno il composto è lavorato, meglio vengono i muffin!
Dividete in dosi uguali l’impasto nella teglia da muffin e fate cuocere in forno per 20 minuti.

Buona merenda: té chai e muffin ai cachi sono uno strano ma ottimo abbinamento… provare per credere!

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Bulgaria: chi è il nuovo presidente Rumen Radev

di Luigi Rossiello

 

Rumen Radev, ex comandante dell’Aeronautica militare bulgara, è il nuovo presidente della Repubblica. Il candidato del Partito Socialista Bulgaro (BSP) è uscito vincitore dalla sfida al ballottaggio contro la candidata del partito Gerb al potere, Tsetska Tsacheva. Secondo i primi risultati, elaborati subito dopo la conclusione della tornata elettorale, Radev avrebbe ottenuto percentuali di voto comprese tra il 58% e il 60%. L’affluenza alle urne si è attestata tra il 48% e il 50%.

 

Seppure questa vittoria, peraltro prevedibile anche considerato l’esito della prima tornata elettorale dello scorso 7 novembre, sembra non destare troppo clamore, le attese conseguenze a livello politico lasciano il Paese nell’instabilità. Il premier Bojko Borisov, leader del partito al governo Gerb, ha infatti mantenuto la promessa fatta prima delle elezioni. Il primo ministro aveva affermato di essere pronto a dimettersi qualora la candidata del suo partito non avesse vinto le elezioni. Così è stato ed ecco pertanto ormai prossime le sue dimissioni. Il gesto di Borisov porterà con tutta probabilità alla formazione di un governo ad interim che traghetterà il Paese verso nuove elezioni legislative, la cui data resta però ancora un’incognita.

 

Il profilo del nuovo presidente

Rumen Radev, 53 anni, generale in congedo ed ex capo dell’Aeronautica militare dove ha prestato 27 anni di servizio, ha iniziato la sua carriera come pilota nel 1987. Dal 2002 al 2005 ha comandato la base aerea di Ignatievo. Durante tale periodo si è concesso un anno di intervallo nel quale si è specializzato all’Accademia di guerra aerea a Maxwell (Alabama, USA).

 

Nel 2009 è stato promosso vice-comandante dell’Aeronautica. Dopo aver ottenuto la successiva promozione a comandante, nel 2011 ha ottenuto il grado di generale. Succede a Rosen Plevneliev, che ha ricoperto l’incarico di capo di Stato dal 2012.

 

I rapporti con l’Occidente e con Mosca

Radev è stato spesso etichettato dai suoi rivali politici, così come da alcuni media russi e occidentali, favorevole alle politiche pro-Mosca, critiche che lui ha sempre respinto. Seppure la Bulgaria sia una repubblica parlamentare e i poteri del capo dello Stato siano limitati, da Radev ci si aspetta un approccio più pragmatico per quanto riguarda la politica estera e le riforme del sistema giudiziario.

 

Inoltre, nonostante si sia presentato alle elezioni presidenziali come candidato indipendente, è innegabile che abbia giocato a suo favore il sostegno del Partito Socialista Bulgaro del quale dovrà, inevitabilmente, seguire la linea politica.

 

Radev sostiene che la Bulgaria debba essere in grado di produrre una sua politica estera senza subire l’influenza della Russia così come quella dell’Occidente, sempre con un occhio di riguardo alle politiche dell’Unione Europea e della NATO, contesti a cui il Paese aderisce.

 

Il nuovo presidente si è espresso più volte a favore di un alleggerimento delle sanzioni contro Mosca, soprattutto per le ripercussioni che esse hanno sull’economia della Bulgaria. Durante la campagna elettorale, ha sottolineato la delicatezza del tema della pressione migratoria, considerata per il Paese, posto ai confini con la Turchia, una vera e propria minaccia.

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Nuovi iPad, lancio a marzo 2017 e design senza cornice

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Qualcosa finalmente si muove. Secondo gli analisti di Barclays Research, infatti, Apple lancerà nuovi modelli di iPad a marzo dell'anno prossimo. E alcuni di [...]

Autore: Gatchaman | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


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P3, chiesti quattro anni di condanna per il senatore Denis Verdini

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Richiesta di condanna per diciotto imputati sul presunto comitato d'affari segreto che puntava ad influenzare e condizionare gli organi costituzionali [...]

Autore: voxpopuli | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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Göreme: il parco nazionale dei Camini delle Fate

goreme

L’Anatolia, storica regione della Turchia, custodisce una cittadina davvero singolare, dalle incredibili architetture naturali: Göreme, con i suoi appena 2000 abitanti, si trova a 12 chilometri ad est di Nevsehir ed è considerato Parco Nazionale protetto dall’UNESCO.

Questa preziosa cittadina sorge in una vallata all’interno di una regione vulcanica un tempo molto attiva: la lava e il fango che i vulcani eruttavano hanno ricoperto la zona circostante, e nei millenni hanno formato uno strato di tufo, la soffice roccia vulcanica.

Il tufo calcareo, battuto per milioni di anni dagli agenti atmosferici, ha assunto le forme bizzarre che vediamo oggi: l’uomo col tempo ne ha scavato abitazioni e nascondigli, creando insediamenti rupestri surreali, chiamati appunto Camini delle Fate.
Molte di questi Camini sono ancora oggi abitati, alcuni sono ristoranti ed hotel, altri vere e proprie abitazioni private.

Göreme è diventato Parco nazionale dopo essere stato dichiarato Patrimonio UNESCO: la gestione del Parco dipende soprattutto dalle comunità locali e dalla loro capacità di mantenere i loro tradizionali stili di vita e la storica attività agricola, veri aspetti da tutelare e mantenere nel tempo.

È possibile visitare il Parco a piedi, anche se il modo più originale per farlo è a dorso di un mulo, come organizzano diverse agenzie; per un colpo d’occhio più immediato c’è la possibilità di vederlo dall’alto, a bordo di una mongolfiera, da cui godersi comodamente il paesaggio da Mille e una notte che Göreme sa regalare.

 

Info

Turchia – Anatolia centrale – provincia di Nevsehir
Parco nazionale Goreme e Siti rocciosi della Cappadocia – Turchia
Ufficio turismo e informazioni Turchia
Piazza della Repubblica, 56 00185 Roma
06-4871190
turchia@turchia.it
www.turchia.it

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Siria e Iraq: ad Aleppo e Mosul si decidono le sorti del Califfato

di Alfredo Mantici

Dopo due anni di occupazione di ampie porzioni di territorio siriano e iracheno, da settimane l’ISIS è sulla difensiva in tutta la regione. Nella città siriana di Aleppo le truppe del Califfato sono strette d’assedio dalle forze del governo di Damasco, appoggiate dagli iraniani e dai russi. Mentre a Mosul le milizie irachene hanno lanciato l’offensiva finale con il sostegno degli americani. Non si conosce la sorte del Califfo Abu Bakr Al Baghdadi il quale, secondo alcune fonti, sarebbe riuscito a fuggire da Mosul, mentre secondo altre fonti sarebbe rintanato in uno dei rifugi sotterranei costruiti dai jihadisti a Raqqa, l’ultima roccaforte dell’ISIS in terra siriana.

 

Aleppo

Fin dall’inizio della guerra civile in Siria nel 2011, Aleppo – la seconda città del Paese – è stata divisa in due parti: la parte occidentale è controllata dai governativi; quella orientale è occupata da diversi gruppi di ribelli appartenenti sia al Free Syrian Army (una coalizione di circa trenta formazioni “laiche”) sia al raggruppamento jihadista composto da Jabhat Fateh Al Sham (ex Jabhat Al Nusra), dagli epigoni di Al Qaeda e dai miliziani dell’ISIS.

 

Agli inizi dello scorso mese di settembre le forze lealiste, sotto la copertura aerea assicurata dall’aviazione russa, hanno completato l’assedio dei quartieri orientali, bloccando al loro interno circa 250.000 civili e diverse migliaia di combattenti ribelli.

 

Due settimane fa, approfittando di una tregua nei bombardamenti aerei decretata da Mosca per venire incontro alla richiesta delle Nazioni Unite di garantire l’accesso di convogli umanitari che avrebbero dovuto portare cibo e generi di prima necessità ai civili intrappolati nella parte orientale della città, i ribelli hanno lanciato una furiosa offensiva. Iniziata il 28 ottobre, l’operazione denominata “La battaglia epica per Aleppo”, nei primi giorni aveva permesso ai ribelli di riconquistare alcuni nodi strategici della città.

 

Aleppo_battaglia

 

Tutti i guadagni sul terreno sono stati però annullati tra l’8 e il 12 novembre da un’improvvisa quanto efficace controffensiva delle truppe siriane che, riconquistando il cosiddetto “Distretto degli Appartamenti 1070” e i quartieri Dahiyat Al Assad e Minyan, hanno cinto nuovamente la metà della città ancora in mano ai ribelli. La notizia è stata confermata dal responsabile dell’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani, Rami Abdul Rahman, il quale ha confermato all’emittente televisiva Al Jazeera il fallimento dell’operazione.

 

Il successo della controffensiva governativa pone una seria ipoteca sulla possibilità che i ribelli riescano a sostenere l’assedio nelle prossime settimane, anche perché Mosca ha inviato nelle acque siriane la portaerei Admiral Kuznetsov per fornire ulteriore supporto aereo alle truppe di Bashar Al Assad, approfittando evidentemente del vuoto di iniziativa americana determinato dalle elezioni presidenziali e dall’incertezza politica che regna a Washington.

 

Mosul

In Iraq, a quattro settimane dall’inizio della campagna militare per la riconquista di Mosul, le forze speciali irachene – appoggiate sul terreno da “specialisti” americani, inglesi e probabilmente anche francesi, e con la copertura aerea di cacciabombardieri americani, inglesi e australiani – hanno conquistato importanti nodi strategici alle porte della città e si accingono adesso a cingerla completamente d’assedio.

 

Il governo turco ha tentato di partecipare all’offensiva inviando un contingente di truppe corazzate, ma è stato fermato dal governo di Baghdad che, con l’appoggio degli USA, ha diffidato Ankara dal violare le frontiere e la sovranità dell’Iraq.

 

I progressi nell’offensiva sono lenti e difficili perché i miliziani del Califfato usano senza risparmio cecchini, mine e autobombe condotte da jihadisti suicidi che vengono lanciate in continuazione contro le posizioni conquistate dalle forze governative. I miliziani dell’ISIS approfittano inoltre di una fitta rete di tunnel sotterranei per attaccare alle spalle le posizioni appena conquistate dalle truppe irachene. Tuttavia, nonostante la resistenza, le sorti del Califfato a Mosul sembrano segnate. Secondo un consigliere militare americano assegnato al comando delle forze speciali irachene, “non si tratta di sapere sela città cadrà, ma soltanto quando ciò avverrà”.

 

Mosul_mappa

 

Intanto, il 13 novembre le forze governative hanno conseguito un risultato di grande importanza militare ma di ancor più grande significato politico e simbolico riconquistando la storica città di Nimrud, sito archeologico di enorme valore scientifico e storico, spietatamente vandalizzato dai miliziani del Califfato durante i due anni di occupazione. “La liberazione di siti archeologici iracheni strappati dalle mani delle forze dell’oscurità e del male rappresenta una vittoria non solo degli iracheni, ma di tutta l’umanità” ha dichiarato all’agenzia Reuters il vice ministro della cultura iracheno, Qais Hussain Rasheed, sottolineando che restano ancora sotto il controllo dei ribelli i siti archeologici di Ninive e di Khorsabad.

 

Aleppo e Mosul rappresentano due tappe fondamentali della guerra contro il Califfato, una guerra che dal prossimo 20 gennaio 2017, giorno dell’insediamento del nuovo presidente americano Donald Trump, potrebbe prendere nuovo vigore vista l’intenzione del nuovo inquilino della Casa Bianca di migliorare i rapporti con la Russia. Una collaborazione efficace tra russi e americani in Siria e in Iraq potrebbe veramente determinare la fine delle ambizioni di Al Baghdadi e dei suoi sanguinari seguaci sunniti.

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Prezzi agricoli, lievemente in ripresa

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L'indice Ismea sui prezzi agricoli individua una leggera risalita del livello delle contrattazioni sulle produzioni stagionali, che compensa il tonfo dei cereali. [...]

Autore: bossanova | Categoria: Cronaca | Voti: 1 - Commenti: 0


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'Non siamo gay, ci sposiamo per convenienza': la prima unione civile tra due amici

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La scelta di una coppia di amici residente a Schio sta facendo discutere. La senatrice Cirinnà sostiene non siano una novità i matrimoni per convenienza, molto più scettico Aurelio Mancuso, che li definisce "furbacchioni". [...]

Autore: voxpopuli | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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Tunisia, ISIS: chi sono e come vengono reclutati i jihadisti

di Ottorino Restelli

Il Centro Tunisino per la Ricerca e lo Studio sul Terrorismo (CTRET) ha pubblicato nei giorni scorsi i risultati di uno studio sui gruppi jihadisti attivi in Tunisia. Un’analisi interessante, utile per inquadrare il fenomeno non solo in Tunisia ma anche in tutto il Nord Africa e in Medio Oriente. Secondo le stime ufficiali, negli ultimi due anni sarebbero stati infatti almeno 3.000 i tunisini partiti per raggiungere le roccaforti dello Stato Islamico in Siria e Iraq. Senza dimenticare che alcuni degli attentati terroristici più cruenti rivendicati da ISIS si sono verificati proprio in Tunisia (i due più eclatanti sono stati quelli del 2015 al museo nazionale del Bardo e nella spiaggia di Sousse) e che il radicamento di ISIS in Libia è stato reso possibile per il passaggio di migliaia di jihadisti proprio da questo Paese.

 

Lo studio del CTRET è stato condotto su un pool di 1.000 tunisini arrestati e incarcerati tra il 2011 e 2015. Dalle verifiche è emerso che il 40% di questi elementi erano giovani laureati o diplomati, il 3,5% era rappresentato da donne, mentre 751 erano giovani sotto i 35 anni.

 

Lo studio ha analizzato anche come i gruppi jihadisti reclutano nuovi adepti. Il sistema più utilizzato è quello dell’indottrinamento individuale, effettuato tramite imam e predicatori, dentro e fuori le moschee, in particolare quelle gestite da salafiti, che si rivelano come il luogo privilegiato di trasmissione e propagazione di una versione fondamentalista e jihadista della religione musulmana. Seguono i social media e i media tradizionali.

 

Lo studio ha concluso che il 69% dei jihadisti tunisini monitorati era stato addestrato in Libia e il 21% in Siria, grazie alla facilità di poter viaggiare senza problemi da Tunisi in Turchia e da lì, poi, entrare in Siria.

 

L’immagine della Tunisia che emerge dalla ricerca del CTRET è dunque preoccupante, visto soprattutto l’alto potere attrattivo che l’ideologia jihadista ha mostrato di sapere esercitare sui giovani under 35, ovvero i nati durante il boom economico e demografico esploso in tutto il Maghreb negli anni Ottanta e Novanta. Una fase che, non a caso, molti analisti paragonarono all’epoca a una vera “bomba ad orologeria” che negli a seguire sarebbe scoppiata nelle mani dei governi tunisini se non sarebbe stata gestita adeguatamente per tempo.

 

Nell’unico Stato interessato dalle primavere arabe del 2011 mostratosi capace di tradurre tensioni e rivendicazioni popolari nell’avvio di una nuova e inclusiva stagione politica, quella jihadista è una minaccia di fronte a cui chi guida questo Paese non può voltarsi dall’altra parte. Una prova fondamentale soprattutto per un partito come quello degli islamisti di Ennahda, formazione oggi al centro del processo democratico tunisino.

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OVS: pigiama donna per le vostri notti

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OVS, Per le vostri notti vi consiglio questo pigiama donna. OVS, donne, per le vostri notti vi consiglio questo particolare pigiama che potete trovare in tutti i loro negozi o shopping online. OVS lancia questo capo d’abbigliamento dalla linea semplice e classica. Un pigiama dalla linea delicata, elegante senza troppi fronzoli. Un capo d’abbigliamento davvero molto particolare da comprare per le v [...]

Autore: gigia78 | Categoria: Cultura e Spettacoli | Voti: 1 - Commenti: 0


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Roberto Saviano e il referendum costituzionale

Ha ragione Roberto Saviano quando scrive: “Mi piace tranquillizzare gli italiani su un punto: se vincesse il no l’Italia non sprofonderebbe nel baratro e una riforma costituzionale sarà sempre possibile in futuro, come in caso di vittoria del sì non ci sarà alcuna deriva autoritaria. Non ci saranno accelerazione, progresso e risparmio in caso di vittoria del sì e non ci sarà lentezza e stallo in c [...]

Autore: Dandyna | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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Come Vincere a Civilization 3

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Sid Meier's Civilization 3 è già abbastanza difficile da giocare, e lo è ancora di più ottenere una vittoria! Anche se questo gioco di simulazione di civiltà a turni ha vinto molti premi, dovrai comunque lottare contro barbari, nazioni riva... [...]

Autore: HowTo | Categoria: Altro | Voti: 1 - Commenti: 0


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Il contratto di Donald Trump con gli elettori

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Rinegoziare o ritirarsi dall’ accordo commerciale Nafta tra Usa-Canada-Messico, rinunciare all’accordo transpacifico (ttp), dare mandato al segretario al Tesoro di etichettare la Cina come manipolatore valutario, deportare gli oltre due milioni di immigrati illegali criminali e cancellare i visti con i Paesi che non se li riprendono: sono alcuni dei 18 punti del “contratto di Donald Trump con l’el [...]

Autore: Pennybags | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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