di Luigi Rossiello
Rumen Radev, ex comandante dell’Aeronautica militare bulgara, è il nuovo presidente della Repubblica. Il candidato del Partito Socialista Bulgaro (BSP) è uscito vincitore dalla sfida al ballottaggio contro la candidata del partito Gerb al potere, Tsetska Tsacheva. Secondo i primi risultati, elaborati subito dopo la conclusione della tornata elettorale, Radev avrebbe ottenuto percentuali di voto comprese tra il 58% e il 60%. L’affluenza alle urne si è attestata tra il 48% e il 50%.
Seppure questa vittoria, peraltro prevedibile anche considerato l’esito della prima tornata elettorale dello scorso 7 novembre, sembra non destare troppo clamore, le attese conseguenze a livello politico lasciano il Paese nell’instabilità. Il premier Bojko Borisov, leader del partito al governo Gerb, ha infatti mantenuto la promessa fatta prima delle elezioni. Il primo ministro aveva affermato di essere pronto a dimettersi qualora la candidata del suo partito non avesse vinto le elezioni. Così è stato ed ecco pertanto ormai prossime le sue dimissioni. Il gesto di Borisov porterà con tutta probabilità alla formazione di un governo ad interim che traghetterà il Paese verso nuove elezioni legislative, la cui data resta però ancora un’incognita.
Il profilo del nuovo presidente
Rumen Radev, 53 anni, generale in congedo ed ex capo dell’Aeronautica militare dove ha prestato 27 anni di servizio, ha iniziato la sua carriera come pilota nel 1987. Dal 2002 al 2005 ha comandato la base aerea di Ignatievo. Durante tale periodo si è concesso un anno di intervallo nel quale si è specializzato all’Accademia di guerra aerea a Maxwell (Alabama, USA).
Nel 2009 è stato promosso vice-comandante dell’Aeronautica. Dopo aver ottenuto la successiva promozione a comandante, nel 2011 ha ottenuto il grado di generale. Succede a Rosen Plevneliev, che ha ricoperto l’incarico di capo di Stato dal 2012.
I rapporti con l’Occidente e con Mosca
Radev è stato spesso etichettato dai suoi rivali politici, così come da alcuni media russi e occidentali, favorevole alle politiche pro-Mosca, critiche che lui ha sempre respinto. Seppure la Bulgaria sia una repubblica parlamentare e i poteri del capo dello Stato siano limitati, da Radev ci si aspetta un approccio più pragmatico per quanto riguarda la politica estera e le riforme del sistema giudiziario.
Inoltre, nonostante si sia presentato alle elezioni presidenziali come candidato indipendente, è innegabile che abbia giocato a suo favore il sostegno del Partito Socialista Bulgaro del quale dovrà, inevitabilmente, seguire la linea politica.
Radev sostiene che la Bulgaria debba essere in grado di produrre una sua politica estera senza subire l’influenza della Russia così come quella dell’Occidente, sempre con un occhio di riguardo alle politiche dell’Unione Europea e della NATO, contesti a cui il Paese aderisce.
Il nuovo presidente si è espresso più volte a favore di un alleggerimento delle sanzioni contro Mosca, soprattutto per le ripercussioni che esse hanno sull’economia della Bulgaria. Durante la campagna elettorale, ha sottolineato la delicatezza del tema della pressione migratoria, considerata per il Paese, posto ai confini con la Turchia, una vera e propria minaccia.
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Fonte: http://www.lookoutnews.it/bulgaria-presidente-rumen-radev/
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