In Repubblica Centrafricana tornano a registrarsi nuovi sanguinari scontri. Nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre in un campo per rifugiati situato nella regione nord-occidentale di Kaga-Bandoro oltre persone sono rimaste uccise e oltre 50 sono state ferite in scontri tra ex ribelli delle milizie musulmane Seleka e soldati della missione delle Nazioni Unite MINUSCA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in the Central African Republic). Il bilancio è di 13 rifugiati morti e almeno 10 ex Seleka eliminati.
(Un villaggio nella regione di Kaga-Bandoro)
(Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana)
Con 120.000 persone senza cibo e circa 73.200 sfollati Kaga-Bandoro è una delle regioni ad aver subito maggiormente le conseguenze della guerra civile scoppiata in Repubblica Centrafricana nel 2013 dopo la deposizione del presidente François Bozizé deposto dai ribelli Seleka, a cui sono seguiti violenti scontri etnici con tra i musulmani e le milizie cristiane anti-balaka.
(Un blindato della missione ONU MINUSCA a Bangui)
(Proteste a Bangui dopo il voto del 14 febbraio 2016)
Questi scontri seguono quelli verificatisi nei giorni scorsi nella capitale Bangui, dove la settimana scorsa dopo l’uccisione di un ufficiale dell’esercito regolare nel quartiere a maggioranza musulmana PK5 sono seguite rappresaglie da parte dei militari che hanno causo oltre dieci morti.
(Miliziani musulmani Seleka nella città di Lioto)
(Miliziani musulmani Seleka a Lioto)
Nel pieno di questa nuova escalation di violenze è atteso per il prossimo 30 e 31 ottobre a Bangui l’arrivo di Jean-Yves Le Drian, ministro della Difesa francese, il quale annuncerà formalmente la fine dell’operazione militare “Sangaris” che l’esercito francese aveva avviato nel dicembre del 2013 per porre alla guerra civile.
(Il presidente francese Hollande in vista a Bangui, 5 settembre 2016)
(Un campo profughi in un’area periferica di Bangui)
La missione francese però finora, alla luce di quanto sta accadendo, sembra essere servita davvero a ben poco.
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In Repubblica Centrafricana tornano a registrarsi nuovi sanguinari scontri. Nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre in un campo per rifugiati situato nella regione nord-occidentale di Kaga-Bandoro oltre persone sono rimaste uccise e oltre 50 sono state ferite in scontri tra ex ribelli delle milizie musulmane Seleka e soldati della missione delle Nazioni Unite MINUSCA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in the Central African Republic). Il bilancio è di 13 rifugiati morti e almeno 10 ex Seleka eliminati.
(Un villaggio nella regione di Kaga-Bandoro)
(Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana)
Con 120.000 persone senza cibo e circa 73.200 sfollati Kaga-Bandoro è una delle regioni ad aver subito maggiormente le conseguenze della guerra civile scoppiata in Repubblica Centrafricana nel 2013 dopo la deposizione del presidente François Bozizé deposto dai ribelli Seleka, a cui sono seguiti violenti scontri etnici con tra i musulmani e le milizie cristiane anti-balaka.
(Un blindato della missione ONU MINUSCA a Bangui)
(Proteste a Bangui dopo il voto del 14 febbraio 2016)
Questi scontri seguono quelli verificatisi nei giorni scorsi nella capitale Bangui, dove la settimana scorsa dopo l’uccisione di un ufficiale dell’esercito regolare nel quartiere a maggioranza musulmana PK5 sono seguite rappresaglie da parte dei militari che hanno causo oltre dieci morti.
(Miliziani musulmani Seleka nella città di Lioto)
(Miliziani musulmani Seleka a Lioto)
Nel pieno di questa nuova escalation di violenze è atteso per il prossimo 30 e 31 ottobre a Bangui l’arrivo di Jean-Yves Le Drian, ministro della Difesa francese, il quale annuncerà formalmente la fine dell’operazione militare “Sangaris” che l’esercito francese aveva avviato nel dicembre del 2013 per porre alla guerra civile.
(Il presidente francese Hollande in vista a Bangui, 5 settembre 2016)
(Un campo profughi in un’area periferica di Bangui)
La missione francese però finora, alla luce di quanto sta accadendo, sembra essere servita davvero a ben poco.
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