domenica 30 ottobre 2016

Ritratto di Alejandro Gómez Arias di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera

Ritratto di Alejandro Gómez Arias di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Andiamo a conoscere un ritratto realizzato da Frida Kahlo, importantissima artista del Novecento, i cui lavori si sono imposti con grande vigore nel mondo dell’arte contemporanea. Molte delle opere di Frida, contengono dei riferimenti autobiografici, proprio come abbiamo visto in Sole e Vita, ed anche l’opera che andremo a conoscere oggi, è strettamente legata alla vita dell’artista. Il quadro di cui parlerò, è intitolato Ritratto di Alejandro Gómez Arias.

Qui potai leggere tutte le informazioni relative a questo importante ritratto realizzato da Frida Kahlo: troverai data di realizzazione dell’opera, le dimensioni, il luogo in cui è conservato, una contestualizzazione di tale lavoro nella vita di Frida e successivamente, l’analisi stilistica.

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“Ritratto di Alejandro Gómez Arias” Frida Kahlo

Data di realizzazione: 1928

Dimensioni: 41 x 61 cm

Dove si trova: Collezione privata, Messico

Il ragazzo protagonista di questo ritratto è Alejandro Arias. Frida incontra Alejandro nel 1922, quando entrambi erano studenti alla National Prep School di Città del Messico.

I due ragazzi si innamorano, e fino al 1925, diventano inseparabili. Proprio in quell’anno, Frida ed Alejandro rimangono coinvolti in uno spaventoso incidente mentre sono a bordo di un autobus: Alejandro se la cava solo con alcune ferite superficiali, mentre Frida è rimane ferita in modo grave.

La ragazza viene portata rapidamente all’ospedale, ma i dottori, dopo innumerevoli sforzi, vogliono abbandonare qualsiasi intervento perché pensano che Frida non abbia più alcuna speranza di salvezza.

Alejandro cerca di convincere i dottori a non abbandonare Frida, e, fortunatamente, qualche tempo dopo, quest’ultima si riprende.

Nel lungo periodo di degenza in ospedale, Frida invia innumerevoli lettere ad Alejandro, interrogandosi sul proprio futuro, cercando di immaginare quale sarà la propria condizione quando avrà trent’anni, dopo l’incidente che le ha cambiato la vita.

Questo ritratto realizzato da Frida è sostanzialmente differente dagli altri della sua produzione: infatti è un ritratto dipinto in modo convenzionale e ben lontano dalla caratteristica arte naif che contraddistingue le sue opere d’arte.

Lo sfondo è costituito da una tinta unita che mette in risalto il protagonista, girato di tre quarti, mentre rivolge il proprio sguardo verso l’osservatore.

Alejandro, chiamato affettuosamente Alex da Frida, indossa una camicia camicia bianca (da cui spicca una cravatta scura) ed una giacca grigia.

In alto a destra, Frida aggiunge una nota personale, che recita “Alex, ho dipinto il tuo ritratto con affetto, che è uno dei miei compagni per sempre. Frida Kahlo, 30 anni dopo”.

 

Ritratto di Alejandro Gómez Arias di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Fonte: http://www.arteworld.it/ritratto-di-alejandro-gomez-arias-frida-kahlo-analisi/

L’isola di Gorée, tra viuzze color pastello e la Casa degli Schiavi

Patrimonio dell’UNESCO dal 1978, l’Isola di Gorée è situata a soli 3km da Dakar – la capitale del Senegal – e, con la sua triste storia da raccontare, detiene il primato di sito più visitato dell’Africa Occidentale.

Per raggiungere l’Isola di Gorée è necessario prendere uno dei traghetti che, giornalmente e periodicamente, partono dal porto di Dakar.
Essi non sono soltanto un mezzo di spostamento turistico ma sono utilizzati anche dai senegalesi che, come pendolari, raggiungono ogni mattina l’isola dove gestiscono numerose attività commerciali

Gorée gode di un’atmosfera particolare: lunga 1 chilometro e larga appena 300 metri, è la custode di un passato di violenze e soprusi in quanto sede della Maison Des Eclaves, la Casa degli Schiavi, protagonista della terribile tratta degli schiavi.
Essa, conclusasi nel 1848, ha visto approdare su queste coste milioni di schiavi neri che, qui, venivano rinchiusi e poi venduti come bestiame.

Le prigioni si trovano sul lato più impervio dell’isola, in una costruzione color geranio a picco sul mare, circondata da scogli alti e aguzzi che rendevano impossibile la fuga dei detenuti.
Esse sono costituite da diverse celle, differenziate per uomini, donne e giovani ragazzine. Ci sono anche delle stanzette ancor più piccole, basse e buie, che venivano usate per rinchiudervi i recalcitranti, coloro che fino all’ultimo cercavano di ribellarsi alla prigionia.
Tra quelle tristi gabbie si snoda uno strettissimo corridoio chiamato “La porta del non ritorno” in quanto, proprio da lì, passavano gli schiavi prima di essere imbarcati verso le Americhe.
Al centro di Gorée, una statua commemorativa celebra la definitiva liberazione dalla schiavitù.

L’isola però non è soltanto questo!
Edifici arcobaleno costeggiano le viuzze sterrate lungo le quali si susseguono bancarelle e negozi di souvenir in cui è possibile fare shopping tra gli schiamazzi dei bambini che giocano nelle vicinanze.
Ci sono anche diverse botteghe artigiane, dove si può assistere alla creazione di vari manufatti come i tipici quadretti di sabbia colorata: un’ottima idea regalo!
Poco distante dal porto sorge un ristorante in cui fermarsi per un buon pranzo, magari a base di pesce fresco e tè alla mente, la tradizionale conclusione di un pasto senegalese.

Da non dimenticare, infine, la vista da “Le castel”, il punto più alto dell’Isola di Gorée.
Una terrazza panoramica che si raggiungere attraverso una lunga scalinata, forse faticosa da percorrere sotto il caldo sole africano ma assolutamente imperdibile per scattare delle foto mozzafiato ai tetti dell’isola, da un lato, e alle coste di Dakar in lontananza, dall’altro.

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La canzone di Pinocchio con testo da fare ascoltare ai bambini

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Ecco la canzone di Pinocchio da ascoltare insieme ai bambini seguendo il testo [...]

Autore: WhatsUp | Categoria: Salute e Alimentazione | Voti: 1 - Commenti: 0


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Senatrice M5s Blundo grida al complotto: 'Terremoto declassato a 6.1 per non risarcire i danni'. Ma è una bufala

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L'assurda polemica della senatrice del MoVimento 5 Stelle Enza Blundo, che rilancia una bufala sul terremoto per attaccare i media e il Governo. [...]

Autore: Pennybags | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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La sposa che si spaventa nel vedere la vita aperta di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera

La sposa che si spaventa nel vedere la vita aperta di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Andiamo a conoscere un importante lavoro di Frida Kahlo, fondamentale artista del Novecento, creatrice di tante opere, che al giorno d’oggi sono considerate dei veri e propri capolavori. Abbiamo già parlato di alcuni lavori di questa artista, come il Ritratto di Alejandro Gómez Arisìas, una composizione con soggetto, un compagno della stessa artista. Il quadro di Frida, di cui parleremo oggi è intitolato La sposa che si spaventa nel vedere la vita aperta.

Qui potrete leggere tutti i dettagli relativi a questo importante quadro di Frida Kahlo, studiando alcune informazioni come data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione e descrizione della composizione.

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“La sposa che si spaventa nel vedere la vita aperta” Frida Kahlo

Data di realizzazione: 1943

Dimensioni: 81,5 x 63 cm

Dove si trova: Collezione di Jacques e Natasha Gelman, Città del Messico

Nonostante l’opera sia stata completata nel 1943, Frida cominciò a disegnare questa composizione nel 1939, mentre si trovava a Parigi.

Nel 1939, questo quadro era una semplice natura morta, ma durante il suo soggiorno francese, comprò una piccola bambola rappresentante una sposa, che in seguito, introdusse nella sua composizione.

Dopo l’aggiunta della sposa, Frida aggiunse anche il titolo dell’opera nella parte bassa della composizione ed altri elementi.

La scena è dominata da un gran numero di frutti: cocomeri, banane, ananas, papaia e tanti altri. Nell’angolo in alto a sinistra, si trova la bambola a forma di sposa già citata precedentemente, la quale, spaventata, guarda il gruppo di frutti presenti sulla tavola.

Le banane alludono all’organo riproduttivo maschile, mentre la papaia aperta nella zona centrale del quadro, ricorda l’organo riproduttivo femminile.

I frutti, disposti in questo modo, sembrano quasi suggerire un andamento circolare, che potrebbe simboleggiare il cerchio continuo dello yin e dello yang.

La sposa, spaventata, scruta l’intera scena nascondendosi dietro ad un cocomero; la bambola ha questa espressione poiché ha paura di perdere la propria verginità (in relazione ai simboli rappresentati dai vari frutti).

Nella grande composizione, trova spazio anche un gufo, il quale probabilmente era una civetta che viveva nel patio di Frida.

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“La sposa che si spaventa nel vedere la vita aperta” (1939) Frida Kahlo

Nel 1939, l’opera era priva di alcuni elementi: come già detto, la sposa non c’era; anche la papaia venne aperta in u secondo momento, mentre il gufo, era già presente nella composizione.

I colori utilizzati nella versione definitiva dell’opera, indicano l’influenza della pittura d’avanguardia europea nello stile di Frida.

La sposa che si spaventa nel vedere la vita aperta di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Milano: Halloween sui tetti coi gatti e una pizza alla zucca

12 gatti

Nel cuore di Milano un ristorante-pizzeria sotto le guglie onora i gatti della Galleria Vittorio Emanuele II: “I dodici gatti in galleria” è l’unico locale che si affaccia sui tetti della galleria da cui è possibile ammirare Milano dall’alto.

Con Halloween alle porte è stata realizzata una pizza dedicata a questa festa, con il suo ingrediente per eccellenza, la zucca.
La pizza è realizzata con guanciale e pecorino, con aggiunta di fiordilatte, zucca al forno, semi di zucca tostati, pesto di prezzemolo ed olio extravergine di oliva, sempre con lievito madre.

Le pizze, cotte nel forno a legna, sono preparate con un mix di una farina semi-integrale e farina biologica macinata a pietra, per una maggiore digeribilità.
Oltre alle pizze, il menu offre anche un assortimento di carne alla griglia e varie opzioni di pasta e vino.

Col bel tempo è possibile pranzare sulla terrazza esterna e godersi Milano dall’alto nella notte più spaventosa dell’anno!

Info e prenotazioni

I Dodici Gatti – Grill & Pizza in Galleria
Galleria Vittorio Emanuele II, 11/12 – Milano
Aperto tutti i giorni 12-15 e 19-23
02.36594689
info@idodicigatti.com

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Solitario – i migliori giochi disponibili per android

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Appassionati del classico e intramontabile SOLITARIO? Ecco i migliori giochi disponibili per i vostri smartphone Android! [...]

Autore: xantarmob | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


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Bicameralismo, vizi e virtù

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Di Tortuga* Nella campagna referendaria si discute molto di velocità di approvazione delle leggi. Il confronto con altri paesi mostra che in media il nostro Parlamento non impiega più tempo per varare una legge. Ma c’è una grande differenza tra decreti del governo e norme di iniziativa parlamentare. I tempi di tre parlamenti Uno dei temi principali della campagna referendaria è la velocità dell’az [...]

Autore: ilFattoQuotidiano | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


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Natura morta con pappagallo e frutta di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera

Natura morta con pappagallo e frutta di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Scopriamo un importante dipinto dell’artista Frida Kahlo, figura fondamentale dell’arte contemporanea. Frida, attraverso le sue opere, con il passare degli anni, è diventata una personalità sempre più centrale nel mondo dell’arte; tra i suoi lavori più importanti, abbiamo già visto la complessa opera intitolata La sposa che si spaventa nel vedere la vita aperta, ed oggi proseguiremo nello studio di questa artista, andando ad analizzare la Natura morta con pappagallo e frutta.

Qui potrete leggere tutto ciò che riguarda questa natura morta, come data di produzione, storia dell’opera, dimensioni, luogo di conservazione ed analisi stilistica dell’opera.

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“Natura morta con pappagallo e frutta” Frida Kahlo

Data di realizzazione: 1951

Dimensioni: 28,9 x 25,4 cm

Dove si trova: University of Texas, Austin, Texas, U.S.A.

Questo lavoro è stato realizzato da Frida Kahlo all’inizio degli anni Cinquanta, poco prima che le sue condizioni fisiche peggiorassero ulteriormente, portandola ad avere sempre maggiore bisogno di cure mediche.

Il suo compagno, Diego Rivera, cercava di fare del proprio meglio per pagare le spese mediche necessarie per curare Frida, e quest’ultima, per non essere di peso, cercava di realizzare quante più opere possibili, al fine di venderle successivamente e così da ricavare qualche soldo in più.

Terminato questo lavoro, Frida lo spedì immediatamente alla galleria per poter essere venduto, ma quando Nickolas Muray (un celebre fotografo di quegli anni) con la sua famiglia, andarono a trovarla, quest’ultima decise di riprendersi la natura morta dalla galleria e donarla a Muray.

Nell’ultimo periodo della carriera artistica di Frida, le nature morte divennero un tema sempre più costante, poiché secondo lei, erano molto più facili e rapide da realizzare rispetto agli autoritratti che aveva dipinto fino a qualche tempo prima.

La grande dipendenza da antidolorifici da parte di Frida si riversò sulle sue abilità pittoriche, portandola a dipingere innumerevoli opere (dopo questa natura morta di cui ci stiamo occupando) ricche di errori e con colori poco vividi.

Questa natura morta con pappagallo e frutta è stata dipinta da Frida Kahlo utilizzando dei colori molto accesi e decisi ed i frutti sono ricchi di dettagli e realistici.

Questa accuratezza per i dettagli ed il sapiente utilizzo dei colori, testimonia una grande abilità ed accortezza di Frida nella realizzazione dell’opera, in netto contrasto con le opere della successiva, che vedrà un rapido declino della qualità dei suoi quadri.

Natura morta con pappagallo e frutta di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Matera: la Città dei Sassi Capitale Europea della Cultura 2019

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Matera, seconda città della Basilicata, preserva nel suo centro storico un complesso nucleo urbano formato dai famosi Sassi di Matera: un paesaggio incantato unico al mondo, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e Capitale Europea della Cultura 2019.

La storia dei Sassi di Matera è curiosa e a tratti controversa: i Sassi che fino a fine 1700 costituivano l’esempio perfetto di integrazione tra uomo e ambiente, subiscono nei due secoli successivi un netto degrado segnato da rivolte sanguinose e un brigantaggio diffuso.

Gli abitanti di quello che era diventato una sorta di ghetto contadino, segnati dalle condizioni sociali sempre più difficili, hanno continuato ad abitare nelle grotte nonostante il progresso: nel 1948 Togliatti, seguito da De Gasperi, definisce Matera “vergogna nazionale” e vengono stanziati dei fondi per la costruzione di nuovi quartieri residenziali che avrebbero costituito la città nuova.

La città vecchia si svuota e i Sassi di Matera diventano il simbolo nazionale dell’arretratezza e del sottosviluppo del meridione: proprio in un periodo in cui una gran parte dei centri storici italiani venivano snaturati e compromessi nei loro equilibri, l’abbandono di questa città si rivela nel tempo un fermo immagine prezioso. Solo negli anni Ottanta ci si rende conto dell’incredibile testimonianza storica, artistica e antropologica celata sotto questi Sassi, e dopo oltre trent’anni di degrado viene finanziato il recupero degli antichi rioni materani, riconosciuti Patrimonio Mondiale UNESCO.

Sono stati il primo sito iscritto dell’Italia meridionale, in quanto “ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare nelle caverne fino alla modernità”, esempio eccezionale di accurata utilizzazione delle risorse naturali, acqua, suolo, energia.

I Sassi di Matera costituiscono la terza città più antica al mondo, in cui il tempo sembra essersi fermato: il complesso nucleo urbano della città antica, definito a ragione “paesaggio culturale” costituisce uno scenario apparentemente caotico in realtà costruito con molti accorgimenti.

Il Sasso Barisano, fulcro della città vecchia, e il Sasso Caveoso, disposto ad anfiteatro romano con le case-grotte che scendono a gradoni, sono separati al centro dalla Civita, uno sperone roccioso sulla cui sommità si trova la Cattedrale; la quinta naturale di questo scenario è l’altopiano della Murgia, con le sue numerose chiese rupestri lungo i pendii.

Difficile descrivere la sensazione magica che questi Sassi regalano, con i loro colori sub desertici d’estate, e d’inverno di un grigio che si mimetizza con il cielo: il paesaggio ricorda geologicamente l’antica Gerusalemme e la Cappadocia, anche per questo Matera si è rivelata la location ideale per girare molti film, come quel capolavoro di Mel Gibson “The Passion”.

La nomina a Capitale europea della Cultura 2019 ha rappresentato dunque un vero e proprio riscatto: viene premiata la tendenza e lo sforzo a rimuovere le barriere di accesso alla cultura attraverso nuove tecnologie, a rendere sostenibile un modello in cui la produzione culturale è diffusa, orizzontale, partecipata.

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Samsung Galaxy S8 before Christmas: il lancio per Natale?

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Samsung Galaxy S8 in arrivo a Natale: solo un'indiscrezione che, se trova conferma, aprirebbe a strada ad una serie di considerazioni da fare [...]

Autore: FedeVit | Categoria: Scienza e Tecnologia | Voti: 1 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/samsung-galaxy-before-christmas-lancio-per-natale-1

Referendum, Renzi: ‘Il partito del No va da Travaglio a Grillo e vuole bloccare l’Italia’

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Matteo Renzi a Piazza del Popolo a Roma per dire Sì al Referendum Costituzionale, insieme alla maggioranza del Partito Democratico. Assente infatti la minoranza Pd (tranne Gianni Cuperlo). Fischi a Massimo D’Alema, attacchi ai partiti che sostengono il No, Movimento 5 Stelle in testa. Sono loro, ha tuonato il premier dal palco, a formare il vero partito della nazione. COME SI VOTA PER IL REFERENDU [...]

Autore: voxpopuli | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/referendum-renzi-lsquo-partito-del-travaglio-grillo-vuole-bloccare-rsquo-italia-rsquo

Artemisia Gentileschi, le opere della pittrice caravaggesca in mostra a Roma

Artemisia Gentileschi, le opere della pittrice caravaggesca in mostra a Roma
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Ester e Assuero Artemisia Gentileschi analisi

“Ester e Assuero” Artemisia Gentileschi

Qui potrai leggere tutte le informazioni che stai cercando riguardo l’appuntamento a Roma, con una delle più grandi artiste della storia dell’arte moderna.

Sono più che certo che questa esposizione, insieme a quella di Hokusai a Milano ed anche quella di Helmut Newton a Genova, sarà uno degli appuntamenti artistici più importanti e di successo del 2016.

L’evento di cui ti andrò a parlare oggi vede protagonista Artemisia Gentileschi. Hai mai sentito o letto questo nome su qualche libro? Se la risposta è no, ci penso io a darti qualche dritta su questa grande artista.

Artemisia Gentileschi è stata una grande pittrice italiana del Seicento, le cui opere sono passate alla storia, soprattutto, per lo stile che ricordava molto quello delle opere di Caravaggio.

A rendere ancor più speciale e caratteristica la sua pittura, è stata l’aggiunta di effetti teatrali nelle sue composizioni, che pian piano è diventata una prerogativa di tutta la sua produzione.

Dopo questa breve infarinatura sulla celebre pittrice, sei pronto a conoscere tutte le informazioni su Artemisia Gentileschi a Roma? Cominciamo!

Le spettacolari opere di Artemisia Gentileschi a Roma

Voglio dirti fin da subito cosa apprenderai leggendo questo articolo:

  1. Il costo del biglietto.
  2. Gli orari ed i giorni in cui si può visitare la mostra, e di conseguenza, organizzare con largo anticipo la tua visita a questo straordinario evento.
  3. Molte ESCLUSIVE curiosità e piccoli approfondimenti, con cui potrai arrivare a questa mostra romana preparatissimo su ogni opera esposta di Artemisia.

Solo una piccola cosa, prima di andare avanti. Ho speso davvero molte energie e tempo per poter raccogliere tutte queste informazioni all’interno di questo articolo. Ti andrebbe di aiutarmi cliccando sul pulsante qui sotto? È facile e soprattutto GRATIS. Grazie mille in anticipo!

Quali famose opere potrò vedere a questa mostra?

I lavori presenti in questo appuntamento romano con Artemisia Gentileschi sono più di novanta, provenienti dalle più prestigiose istituzioni museali di tutto il mondo.

Tra le opere più popolari di questa artista, ti consiglio di tenere d’occhio queste: Giuditta che decapita Oloferne che arriva direttamente dal Museo di Capodimonte o anche l’Autoritratto come suonatrice di liuto e Ester e Assuero.

Giuditta che decapita Oloferne Artemisia Gentileschi Napoli analisi

“Giuditta che decapita Oloferne” (versione Napoli) Artemisia Gentileschi

Molti di questi quadri sono presenti alla mostra, costituendo, di fatto un’occasione unica per scoprire dal vivo alcuni dei più grandi capolavori della Gentileschi.

Quando è aperta al pubblico questa mostra?

La mostra è aperta al pubblico dal 30 Novembre 2016 all’8 Maggio 2017, presso il Museo di Roma.

Puoi andare a visitare questa esposizione da Martedì a Domenica dalle 10:00 alle 19:00.

Quanto costa il biglietto?

Il costo del biglietto per questa mostra su Artemisia Gentileschi è di 11€.

È un prezzo davvero eccezionale se pensi che le opere esposte sono tra le più importanti in assoluto della storia dell’arte moderna.

Conclusioni

Artemisia Gentileschi è stata una delle più importanti figure femminili dell’arte moderna, e questo appuntamento romano si propone come un’occasione imperdibile se già sei appassionato, o ti prepari a conoscere per la prima volta lo stile di questa artista, che ricorda moltissimo quello di Caravaggio.

Ah, un’ultima cosa: se vuoi saperne di più su Artemisia Gentileschi ed i suoi lavori, ma soprattutto, cerchi un libro che sia troppo complesso ma scorrevole e piacevole da leggere, clicca sul pulsante rosso qui sotto, e troverai il libro (a meno di due euro!) che ho scelto appositamente per te!

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Fammi sapere cosa ne pensi di questa mostra lasciando un commento qui sotto, oppure condividi l’articolo con i tuoi amici e portali a visitare questa splendida esposizione.

 

Artemisia Gentileschi, le opere della pittrice caravaggesca in mostra a Roma
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Fonte: http://www.arteworld.it/mostra-artemisia-gentileschi-roma-novembre-2016/

Apre a Venezia la seconda boutique italiana Chanel dedicata alla bellezza

chanel venezia

Dopo quella di Firenze, aperta alla fine dello scorso anno e divenuta meta cult del beauty, arriva a Venezia la seconda Chanel Fragrance & Beauty Boutique in Italia: un concept store dinamico che offre un’esperienza inedita ed esclusiva.

La maison parigina decide di personalizzare il mondo della bellezza Chanel, organizzando un menù di eventi dedicati, esperienze lampo, viaggi olfattivi, applicazione make up, scoperta delle fragranze, ma anche workshop e percorsi di bellezza personalizzati.
Sono momenti di bellezza che si ispirano ai codici estetici di Mademoiselle, creazioni esclusive e servizi creativi che si respirano anche negli spazi fisici: linee essenziali, mobili in lacca e colori iconici come il beige, il nero e il rouge noir.

La Boutique si estende su una superficie di 46 metri quadri e si compone di un’area Make up, una Soin ed una Parfum, oltre ad uno spazio riservato alla consultazione.
Nell’area Make up, make up artist e consulenti di bellezza svelano i colori e le tecniche del mondo maquillage Chanel, offrendo un’esperienza interattiva, mentre una postazione virtual make up, attraverso una particolare app dà la possibilità di simulare look maquillage sul proprio viso e di ricevere le immagini via mail con il dettaglio dei prodotti make up utilizzati.

Il Soin Chanel è proposto in un’area dedicata in cui si trovano diverse linee di trattamento, mirate a rispondere ai desideri e alle esigenze di ogni donna: expert soin guideranno la cliente alla scoperta del trattamento più adatto alla cura della propria pelle.

L’area Parfum Chanel svela un percorso olfattivo emozionale dedicato all’universo delle fragranze, accompagnato da rituali su misura.

La nuova Chanel Fragrance & Beauty Boutique, insomma, regala un’esperienza sensoriale e interattiva unica nel suo genere nella bellissima città dell’amore.

 

CHANEL FRAGRANCE & BEAUTY BOUTIQUE
Sestiere San Marco 1254/A, Venezia
Tel: 041 2708699

 

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Fonte: http://www.veraclasse.it/news/apre-venezia-la-seconda-boutique-italiana-chanel-dedicata-alla-bellezza_39171/

Trattare i papà come genitori di serie B non conviene a nessuno

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P apà a termine. Per un anno, e poi si vedrà. Davvero funziona così? Assolutamente no, papà lo sei per sempre, e fin dal primo giorno. Gli uomini e le donne lo sanno. Non lo sa però la legge di Bilancio. Che per il 2017 riconferma solo per un anno i due giorni di paternità obbligatoria pagati al 100% alla nascita di un figlio. Tra meno di 12 mesi tutto tornerà in discussione. L’incertezza non aiut [...]

Autore: apophis2036 | Categoria: Cronaca | Voti: 1 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/trattare-pap-come-genitori-serie-non-conviene-nessuno

Ritratto della donna in bianco di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera

Ritratto della donna in bianco di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Frida Kahlo è stata una grande pittrice del Novecento, autrice di innumerevoli quadri, tutti eccezionali esempi di arte naif. Tra i lavori più importanti di questa artista, abbiamo già analizzato Natura morta con pappagallo e frutta ed il Ritratto di Alejandro Arias. Oggi scopriremo tutto ciò che riguarda il Ritratto della donna in bianco.

Qui potrete leggere tutto quello che riguarda questo misterioso ritratto della donna in bianco di Frida Kahlo: data di produzione del quadro, le dimensioni, il luogo di conservazione attuale dell’opera e la sua analisi stilistica.

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“Ritratto della donna in bianco” Frida Kahlo

Data di realizzazione: 1930

Dimensioni: 81 x 119 cm

Dove si trova: Collezione privata, Berlino

Nel 1930, Frida Kahlo e Diiego Rivera, vivevano a San Francisco, e durante quel periodo, Frida si dedicò alla realizzazione di innumerevoli ritratti: questi lavori erano spesso destinati agli amici, o alle mogli dei collaboratori di Diego.

Nonostante il gran numero di studi effettuati, nel tentativo di dare un’identità al soggetto di questo lavoro di Frida, ancora oggi, non si sa chi sia questa donna vestita da sposa.

La donna in questo quadro, ha lo sguardo rivolto verso l’osservatore, l’espressione seria ed  indossa un abito completamente bianco.

Alle sue spalle, si trova un balcone: non è presente alcun tipo di dettaglio che permetta di identificare il paesaggio dietro la protagonista.

Ad entrambi i lati del quadro, si trovano due lembi di una tenda nera, raccolti da due grandi corde color oro.

La donna, nel suo candido vestito bianco, è in netto contrasto con l’ambiente scuro che la circonda, proponendosi come un simbolo di purezza ed innocenza.

Sulla testa della sposa, si nota un nastro privo di scritte: ciò suggerisce che il lavoro è stato abbandonato dalla pittrice prima del suo completamento.

Le cause che avrebbero portato all’abbandono della tela da parte di Frida sarebbero riconducibili all’interruzione del rapporto tra questa donna e la pittrice.

Secondo alcuni studiosi, questa donna misteriosa potrebbe essere stata la prima amante di Frida, mentre, secondo altri, potrebbe essere una conoscente della pittrice, il cui rapporto però, si sarebbe concluso inaspettatamente, portando all’abbandono dell’opera.

 

Ritratto della donna in bianco di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Fonte: http://www.arteworld.it/ritratto-della-donna-in-bianco-frida-kahlo-analisi/

Torta d’autunno alla zucca: un dessert vegano e senza glutine

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L’autunno è la stagione della zucca: perché non approfittarne per stupire tutti i vostri amici, anche quelli più attenti alla dieta, con una torta particolare e davvero facile, vegana e senza glutine?

 

Ingredienti per la base

85 g di burro vegano freddo
200 g di farina senza glutine
un pizzico di sale
acqua fredda da frigo

 

Ingredienti per il ripieno

580 g di purea di zucca
85 g di sciroppo d’acero
55 g di zucchero di canna
80 ml di latte di mandorla non zuccherato
1 cucchiaio di olio d’oliva o olio di cocco
2 cucchiai e ½ di amido di mais
spezie (zenzero, cannella, noce moscata e chiodi di garofano)
un pizzico di sale marino

 

Preparazione

Per preparare la base, unite in una ciotola la farina senza glutine, il sale e il burro vegano freddo: aggiungete un po’ alla volta una quantità d’acqua fredda necessaria ad amalgamare il composto, mescolando con un mestolo di legno.

Lavorate con le mani l’impasto ottenuto, formando un disco spesso un paio di centimetri: dopo averlo avvolto per bene in una pellicola trasparente, riponetelo in frigo per almeno 30 minuti.

Nel frattempo preriscaldate il forno a 180°C e iniziate a preparare il ripieno della vostra torta alla zucca vegan e gluten free: unite tutti gli ingredienti sopra elencati nel frullatore e miscelate fino a che non si saranno amalgamati. Provate ad assaggiare e aggiustate gli ingredienti; quando sarete soddisfatte mettete da parte il vostro ripieno.

Riprendete dal frigo il composto per la base, scartatelo dalla pellicola trasparente e posizionate il disco tra due strati di carta forno: usando un matterello fatelo aderire alla forma della vostra teglia, e poi con le mani lavoratela nei bordi per creare lo spazio necessario al ripieno.

Dopo che avrete versato il ripieno sopra la base della torta, infornate a 180°C per circa un’ora: quando la sfornerete la base avrà un colore leggermente dorato, mentre probabilmente il ripieno non sarà ancora del tutto compatto con alcune crepe. Non preoccupatevi: lasciatela raffreddare del tutto, poi copritela e mettetela in frigo dove si fisserà definitivamente. Occorrono 5-6 ore, meglio se tutta la notte.
Il gioco è fatto: servitela con la panna montata vegan (o panna di cocco) e una spruzzatina di cannella o noce moscata.

 

Fonte fotografica: minimalistbaker.com/

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MotoGp. Vince Dovizioso, Rossi secondo

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MotoGp, Andrea Dovizioso vince il Gp della Malesia. Rossi è secondo. Il pilota della Ducati ha vinto la MotoGp della Malesia. Al termine di una gara entusiasmante, si è portato a casa il primo posto. Valentino Rossi è arrivato secondo, conquistando punti preziosi. Jorge Lorenzo è arrivato terzo. Caduti Iannone e Marquez che non sono riusciti a finire la gara. Iannone, in questa gara è stato primo [...]

Autore: gigia78 | Categoria: Sport | Voti: 1 - Commenti: 0


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Autoritratto con il ritratto del Dottor Farill di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera

Autoritratto con il ritratto del Dottor Farill di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
ArteWorld.

Frida Kahlo è stata una grande artista del Novecento che nella sua lunga carriera artistica, ha realizzato tanti, interessantissimi capolavori. Tra i quadri più celebri di Frida Kahlo, abbiamo già studiato qualche elemento interessante del Ritratto della donna in bianco ed, ancor prima, abbiamo parlato anche della Natura morta con pappagallo e fruttaOggi, proseguiremo nella conoscenza di questa artista, studiando tutto quello che riguarda l’Autoritratto con il ritratto del Dottor Farill.

Qui potrai leggere tutto quello che c’è da sapere su quest’opera di Frida Kahlo: data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione e l’analisi stilistica.

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“Autoritratto con il ritratto del Dottor Farill” Frida Kahlo

Data di realizzazione: 1951

Dimensioni: 50 x 41, 5 cm

Dove si trova: Galleria Arvil, Città del Messico

Il Dottor Farill, protagonista della composizione insieme a Frida Kahlo, è stato il chirurgo che ha operato l’artista alla spina dorsale nel 1951, dopo lo sconvolgente incidente che ha coinvolto l’artista ed il suo compagno Alejandro.

Il Dottor Farill ha eseguito ben sette operazioni alla spina dorsale di Frida, e nel mese di Novembre del 1951, quest’ultima ha cominciato a riprendersi e quindi, ha ricominciato a dipingere.

Nella lunga serie di opere realizzate da Frida durante la sua degenza, questo autoritratto con il dottore, è stato il primo in assoluto ad essere completato.

Frida ha dipinto questo lavoro per ringraziare il Dottor Farill per averle salvato la vita.

Nella composizione, Frida dipinge se stessa mentre si trova su una sedia a rotelle, e con una mano trattiene dei pennelli, nell’altra, la tavolozza con i colori.

La forma ed i dettagli della tavolozza, ricordano molto da vicino un cuore: ciò simboleggerebbe il fatto che Frida, ha dipinto il ritratto del dottore utilizzando il sangue del suo cuore.

L’attenzione ai dettagli da parte di Frida è eccezionale: la sedia a rotelle è resa in modo impeccabile, ed allo stesso modo anche la veste nera che indossa, coperta da un abito bianco ricco di panneggi.

I colori utilizzati nel quadro, ricordano le tonalità della terra (eccetto per l’azzurro usato per la parte inferiore del muro): c’è il marrone, il giallo ocra, il rosso scuro, e persino il bianco della veste di Frida sembra tendere al giallo.

Frida Kahlo, nella realizzazione di questo ritratto, probabilmente si è ispirata ad una celebre opera di Francisco Goya, intitolata “Goya curato dal Dottor Arrieta”: anche in quel caso, il pittore spagnolo, aveva realizzato un dipinto per ringraziare il dottore che lo aveva soccorso.

Autoritratto con il ritratto del Dottor Farill di Frida Kahlo: analisi completa dell’opera
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Algeria: il Parco Nazionale del Tassili n’Ajjer è Patrimonio dell’Umanità UNESCO

tassili algeria

Il Parco Nazionale del Tassili n’Ajjer, situato in uno strano paesaggio lunare di grande interesse geologico, custodisce uno dei più importanti gruppi di arte rupestre preistorica del mondo.

Tassili n’Ajjer è un vasto altopiano desertico nel sud-est dell’Algeria ai confini della Libia, Niger e Mali, che si estende per 72.000 chilometri quadrati: l’imponente catena montuosa è composta per la gran parte di arenaria, una roccia sedimentaria costituita da granuli derivanti dalla disgregazione di rocce di vario tipo.
Nel corso della storia quest’area ha attraversato lunghi periodi di piogge alternati a lunghi periodi di siccità, che anche grazie all’opera instancabile del vento, hanno saputo modellare le rocce di arenaria in modo fantasioso: l’erosione ha fatto sì che si formassero circa 300 archi di roccia e altre numerose formazioni, mentre sul versante settentrionale dell’altopiano, dove anticamente scorrevano fiumi, l’acqua ha creato dei veri e propri burroni.

In grande contrasto con il circostante deserto del Sahara, in questa zona, proprio per l’altitudine e per le proprietà particolari dell’arenaria, la vegetazione è molto ricca e rigogliosa: il panorama geologico del Tassili n’Ajjer, così come lo si vede oggi, regala uno spettacolo unico, di colori e forme, un paesaggio che ricorda quello lunare con “foreste” di roccia arenaria.

Ma come se tutto questo non bastasse, queste formazioni geologiche custodiscono uno dei più importanti gruppi di arte rupestre preistorica del mondo: si tratta di più di 15.000 disegni e incisioni che dal 1933 hanno reso Tassili famosa nel mondo.
L’arte rupestre di questo sito è una vera e propria testimonianza di vita: registra i cambiamenti climatici, le migrazioni degli animali, i rapporti tra l’uomo e l’ambiente sul bordo del Sahara dal 6000 a.C. ai primi secoli della nostra era.

Queste meraviglie, insieme ai numerosi siti archeologici della zona, sono protette dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità: la zona desertica del Tassili n’Ajjer con il suo eccezionale valore universale, è considerato parco culturale, inteso come spazio geografico in cui fattori culturali e naturali sono interconnessi. Uno degli imperativi di lungo termine in questa zona immensa rimarrà gestione del turismo.

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Spagna, Rajoy ottiene la fiducia grazie all’astensione dei socialisti. Madrid avrà un nuovo governo dopo 10 mesi

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Dopo dieci mesi di stallo politico, il Congresso dei deputati spagnolo ha dato la fiducia a Mariano Rajoy premier per il secondo mandato. Il leader del Partito Popolare ha ottenuto 170 voti a favore su 349, 111 contrari e 68 astensioni. Fondamentale l’astensione dei socialisti, reduci dalle spaccature delle ultime settimane che hanno portato tra l’altro … [...]

Autore: skyline | Categoria: Esteri | Voti: 1 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/spagna-rajoy-ottiene-fiducia-grazie-all-rsquo-astensione-dei-socialisti-madrid-avr-nuovo-governo-dopo-mesi

Matteo Renzi e Viktor Orban litigano su crisi migranti e bilancio UE

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Si alzano i toni in vista dell'approvazione del bilancio europeo. [...]

Autore: voxpopuli | Categoria: Politica | Voti: 3 - Commenti: 0


Fonte: http://www.blog-news.it/metapost/matteo-renzi-viktor-orban-litigano-crisi-migranti-bilancio