di Pepe Escobar
Procedendo dritto per la sua strada,dopo la "blitzkrieg" o selezione accurata - che, tecnicamente non è una "proibizione ai mussulmani" - il Presidente Trump ha chiamato la mente deteriorata del Re Salaman dell'Arabia Saudita e, sollecitato da questi, ha concordato di appoggiare (nelle parole della Casa Bianca) "zone sicure in Siria e nello Yemen".
Non bisogna meravigliarsi nè aggrottare le sopracciglia davanti alla prospettiva di un trionfo della alleanza con la Casa dei Saud in Siria - paese che i sauditi si sono dedicati a distruggere nel corso di anni attraverso la militarizzazione e l'efficace supporto finanziario fornito ai "ribelli"- e nello Yemen - che i sauditi hanno attaccato con una serie di bombardamenti con una guerra impossibile da vincere.
Trump e il Re Salman non hanno scambiato una sola parola sulla proibizione dell'ingresso (negli USA) ai mussulmani. E perchè avrebebro dovuto farlo, visto che l'Arabia Saudita è stata misericordiosamente esclusa dalla proibizione degli ingressi.
La dichiarazione ufficiale della Casa Bianca menziona una richiesta saudita di uno sforzo comune non solo per "sconfiggere il terrorismo" ma anche per "migliorare" il Medio Oriente socialmente ed economicamente. Questo potrebbe interpretarsi come il fatto che la Casa dei Saud stia chiedendo a Trump di essere leader nel mondo arabo. Sarà senza dubbio emozionante verificare come le piazze pan arabe manifesteranno la loro approvazione.
Quanto alle "zone di sicurezza" ,tutti stanno aspettando la valutazione del Pentagono relativamente agli ordini di Trump, Pentagono oggi diretto da Mattis, detto "Mad Dog". Saranno squadre di aerei da combattimento? Stivali sul terreno? Di sicuro gli jihadisti, con passaporto saudita certificato, stanno manifestando entusiasti la loro approvazione.
Bombarderemo i vostri visti
Sulla persecuzione dei mussulmani, andiamo a chiudere la persecuzione. La lista dei sette paesi di Trump è la vecchia lista dell'Amministrazione Obama. La sicurezza nazionale era stata diretta contro questi paesi definiti da "attenzionare". Le dogane, la protezione delle frontiere erano già state dettagliate nel programma Waiver e la legge di protezione dei viaggi dal terrorismo del 2015 menziona esplicitamente questi paesi. Tale legge fu firmata assieme ad altri provvedimenti (Omnibus) nel Dicembre del 2015 per l'anno fiscale 2016. Così risulta che la Casa Bianca sta essenzialmente prorogando una legge che già esisteva e che era parte della politica ufficiale, sottoponendo questi cittadini ad una odissea per essere ammessi negli USA.
Se queste nazioni devono stare tutte nella lista è un tema totalmente diverso. L'idea che l'Iran esporti terroristi è una questione che esiste solo nella mente contorta del Likudniks e dei loro complici.
Quello che fa questa lista è l'evocare il programma scritto dai neocons del Pentagono e rivelato anni fa dall' ex Comandante Supremo della NATO,
General Wesley Clark, il quale aveva descritto "
come andiamo a rovesciare sette paesi in cinque anni, a partire dall' Iraq e poi la Siria, il Líbano, Libia, Somalia, Sudán e quindi terminare (con) l'Irán." Lo Yemen ha finito per sostituire il Líbano.
Il registro mostra come l'USG ha bombardato, direttamente o indirettamente, almeno 6 delle 7 nazioni della lista Obama/Trump. L'eccezione è il Sudan. Nel caso dell'Iran Washington ha distrutto un aereo pieno di passeggeri, dell'Iran Air nel 1988 con un missile ed ha sempre costantemente approvato gli attacchi fatti dagli israeliani per assassinare cittadini iraniani (scienziati o dirigenti politici).
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Salman- Trump, asse anti Iran[/caption]
E' noto che la matrice ideologica dell'Arabia Saudita è quella che ispira tutti i gruppi jihadisti radicali salafiti in tutta la Siria e nella regione. I rifugiati yemeniti scappano da una guerra portata a compimento dai sauditi, con armi fornite dagli USA, nella loro nazione. I rifugiati siriani scappano da una guerra contro Damasco dove Rijad svolge l'importante ruolo di facilitare e finanziare il lavoro dei "ribelli moderati" che sono in realtà i gruppi jihadisti salafiti. Senza menzionare quanti e più jihadisti procedono dalla Tunisia, il loro numero si trova più in avanti di quello che proviene dalla Turchia, dall'Arabia Saudita, dalla Giordania, nessuno di questi alleati statunitensi - la Russia è un competitor strategioco -si trova nella lista dei sette paesi.
Dove è la sezione 6?
Qualcosa di straordinario successo lungo il percorso dell'ordine esecutivo di Trump (EO) nel suo percorso di pubblicizzazione.
Ecco il progetto non datato, che deve essere accuratamente confrontato con quello finale EO.
Su entrambi non vi è menzione esplicita di musulmani e di Islam. Eppure il fatto chiave è come la precedente sezione 6, la creazione di zone sicure per proteggere i gruppi più vulnerabili della popolazione siriana, sia semplicemente scomparsa.
La sola spiegazione è che Trump, e l'ex sindaco di New York, City Rudy Giuliani (che hanno contribuito alla stesura della EO), ed il capo stratega del nuovo Consiglio di Sicurezza Nazionale, il fedele Steve Bannon, hanno dovuto riconoscere che è Mosca quela che comanda in Siria, non Washington.
Così, per cosa le zone sicure dovevano andare, soltanto per riapparire nella chiamata con re Salman.
La casa dei Saud si stava freneticamente crogiolando (per sua gloria ?) per l'assenza dall'elenco, più la telefonata come prova che l' Arabia Saudita si vada configurando come leader del mondo arabo e musulmano.
Per l'agenzia stampa l'ufficiale dell'Arabia S. "alla vista i due leader erano identici in termini di voler affrontare il terrorismo e il fondamentalismo, come pure coloro che cercano di compromettere la sicurezza e la stabilità nella regione e di interferire negli affari interni di altri stati."
Questo sembra un riferimento non esattamente sottile all'Iran. Un asse Trump- Casa Saud in senso anti-Iran è in movimento - parte dalla strategia consigliata da Kissinger- per rompere l'integrazione Eurasia e per sedure la Russia lontano dalla Cina ed isolare l' Iran.
Teheran, cautamente ma prevedibilmente, è già impegnata ad adottare misure di ritorsione contro il divieto di visto. E la tensione salirà di molti livelli la prossima settimana, quando inizierà l'esercitazione navale "Unified Trident" nel Golfo Persico, con unità navali militari degli USA, inglesi e francesi per la simulazione di un attacco -da parte - chi altro - dell'Iran.
Così, essenzialmente, il decreto di Trump- mentre non è tecnicamente un divieto musulmano - è un fatto estremamente duro e ingiusto verso più attori (compresi gli iraniani, gli iracheni "collaboratori" con i militari USA, i siriani rifugiati). È già significherà essere trascinati in una palude infestata dal fuoco incrociato della burocrazia , di molteplici cause legali e anche possibili violazioni dei diritti civili.
Ma l' elenco irrazionale delle sette-nazioni viene ereditato da Obama. Il capo del personale della Casa Bianca, Reince Priebus, ha però lasciato aperta la possibilità che l'Arabia Saudita, Egitto e Pakistan possano essere aggiunti all'elenco. Nessuna menzione della Tunisia.
Questo elenco è ancora un altra prova che la guerra globale al terrorismo (GWOT) è il "dono" che si continua a fornire. Il regime di Cheney si era spinto oltre il Medio Oriente ; il continuum di Obama o Clinton avevano intrattenuto l' illusione di poterlo gestire; e Trump vuole un modo semplice di portalo da fuori. Gli ingegneri iraniani, interpreti iracheni, cittadini siriani e rifugiati yemeniti, sono tutti rimasti bloccati nel fuoco incrociato.
Nel frattempo, il GWOT rimarrà una patetica parodia mentre l' Arabia Saudita - da sempre la vera matrice ideologica dello jihadismo salafita - non è stata trattata per quello che è: una enorme, inspiegabile e minacciosa zona di pericolo.
Fonte:
Information Clearing House
Traduzione: Luciano Lago
Fonte:
http://www.controinformazione.info/le-zone-sicure-in-siria-sono-sicure-per-gli-jihadisti-salafiti/