lunedì 10 ottobre 2016

Libia: si allarga il fronte a sostegno di Haftar

Organizzare una conferenza internazionale sul futuro della Libia senza però invitare a parteciparvi alcun esponente della scena politica libica. È accaduto a Parigi, dove lo scorso 3 ottobre, su iniziativa del governo francese, si è tenuto un incontro che ha visto coinvolti i rappresentanti di tutti i Paesi occidentali e del Golfo coinvolti, a vario titolo e in alcuni casi su posizioni diverse, nella crisi libica: Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Turchia, Qatar, Arabia Saudita ed Egitto.

 

L’incontro, formalmente messo a punto dalla Francia con l’obiettivo di creare un fronte diplomatico comune al fine di promuovere la riconciliazione nazionale nel Paese nordafricano, non ha però visto partecipare né esponenti della Lega Araba, che hanno fortemente lamentato il mancato invito, né rappresentanti degli Stati del Maghreb – a eccezione dell’Egitto – che confinano con la Libia, né soprattutto figure politiche libiche.

 

Dal premier del GNA (Governo di Accordo Nazionale libico) designato delle Nazioni Unite Faiez Serraj ufficialmente non è arrivata nessuna reazione. Serraj proprio quel giorno si trovava infatti in visita ufficiale ad Algeri. Alla fine della conferenza di Parigi, le reazioni non sono comunque mancate. Il ministro algerino degli Affari Magrebini, dell’Unione Africana e della Lega Araba, Abdelkader Messahel, e il ministro degli Esteri del governo di Serraj, Mohamed Tahar Siyala, hanno annunciato che a fine ottobre il Niger ospiterà una conferenza sulla Libia a cui parteciperanno solo i Paesi confinanti con la Libia.

 

 Hollande_Al Sisi(Hollande e Al Sisi, i due principali sponsor di Haftar)

 

Il ministro libico Mohamed Tahar Siyala ha poi affondato il colpo affermando che “al vertice di Parigi sono stati invitati solo quei Paesi che sostengono chi ostacola il processo di riconciliazione nazionale ed è per questo che sono stati esclusi altri stati come l’Algeria e la Tunisia”. Secondo Siyala, dunque, nella capitale francese si sarebbe cementato non il fronte a sostegno della riconciliazione nazionale libica, bensì quello a favore dell’avvento al potere del generale delle forze armate di Tobruk Khalifa Haftar, come dimostrerebbe la presenza dei suoi due principali sponsor, vale a a dire l’Egitto del presidente Abdel Fattah Al Sisi e la Francia.

 

Da quel poco che è trapelato dalla riunione di Parigi è emerso infatti un accordo di massima sul futuro di Haftar nel governo di Serraj una volta che questi sarà riuscito ad assumere pieni poteri. Il generale dovrà necessariamente avere un ruolo politico di primissimo piano, il che tradotto significa un ministero di peso come quello della Difesa.

 

È un’ipotesi caldeggiata anche dalla Russia, che si è offerta di organizzare un’altra conferenza internazionale sulla Libia. La decisione, annunciata ai vertici delle autorità di Tripoli sempre il 3 ottobre a Tripoli da inviati del ministero degli Esteri del Cremlino, è stata ordinata direttamente dal presidente russo Vladimir Putin che da tempo vede nel coinvolgimento di Haftar nel nuovo governo libico l’unica soluzione per tenere ancora in piedi le speranze di mantenere unita la Libia.

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Fonte: http://www.lookoutnews.it/libia-khalifa-haftar-francia-egitto-russia/

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