sabato 28 gennaio 2017

Agricoltura tecnologica ed ecosostenibile

Produrre di più con meno risorse, puntando sulla sostenibilità e la valorizzazione delle risorse naturali. Questo è il cuore di Sfera Waterfood, startup che ha l’obiettivo di costituire il primo impianto di ortaggi sostenibili, sfruttando le potenzialità della tecnologia a servizio dell’ambiente. Una serra ipertecnologica permette di produrre verdura e frutta utilizzando il 10% dell’acqua e del terreno necessari in un campo all’aria aperta, con una resa fino a 15 volte superiore. L’innovazione dei processi permetterà di soppiantare la manipolazione genetica e di evitare l’uso di pesticidi.
«Per Sfera siamo partiti dalla migliore tecnologia presente sul mercato – spiega Luigi Galimberti, ceo e fondatore di Sfera – il nostro impianto è stato progettato dall’Università di Wageningen, in Olanda. L’Italia è molto indietro per ciò che concerne il settore agricolo: in Nord Europa e in Nord America sono gli imprenditori a produrre i pomodori, in Spagna i commercianti, da noi il contadino che spesso ha il rifiuto della scienza e della tecnica».

I vantaggi di una coltivazione fuori suolo

Prestando attenzione alla qualità dei prodotti e alla sostenibilità economica, ambientale ed energetica, la nuova serra vuole sfruttare le potenzialità dell’idroponica, nata dal sensibile miglioramento delle coltivazioni fuori suolo. I vantaggi che si possono ottenere sono molti: grazie a sistemi di illuminazione artificiali adeguati, permette di velocizzare la crescita delle piante e di ottenere la maturazione in tempi più brevi. Solitamente, un sistema idroponico fornisce alla pianta maggiori sostanze nutritive rispetto a quelle che si potrebbero trovare nel terreno e una percentuale maggiore di ossigeno: il metabolismo della pianta viene così velocizzato. Questi sistemi permettono, inoltre, un miglior controllo delle effettive esigenze colturali, una produttività a metro più alta grazie all’eliminazione dell’attacco da parte dei patogeni terricoli e prodotti più puliti, in quanto privi dei resti chimici utilizzati per le geosterilizzazioni, ed equivalenti a quelli cresciuti nel suolo sotto un punto di vista nutrizionale.

Dalla serra alla GDO

L’obiettivo del progetto non è legato solo alla fase di produzione. Sfera, infatti, ha attivato un network che permetterà di lavorare anche sulle fasi di vendita e distribuzione. Grazie a uno speciale accordo con la grande distribuzione organizzata (tecnicamemte GDO), si mirerà a riportare nei supermercati prodotti dal sapore autentico e con caratteristiche nutritive appropriate. L’innovazione nel settore viene promossa anche da Bee Co Farm, incubatore di imprese verticale su progetti agri tech fondato da Galimberti. L’incubatore ospita varie startup, i cui core-business spaziano dai sistemi di nutriprotezione con le microalghe per migliorare la capacità di assorbimento delle piante alla produzione di microalghe e macroalghe sfruttando sistemi di idroponica.

 

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