lunedì 6 febbraio 2017

Falconeria, conservazione e tv: la vita di Félix Rodríguez de la Fuente

Félix Rodríguez de la Fuente nacque a Poza de la Sal, in Spagna, nel 1928. Dimostrò sin da bambino un grande interesse per il mondo naturale, e durante un’escursione osservò un evento che lo avrebbe segnato per il resto della sua vita: l’attacco di un falco ai danni di un’anatra. Col passare degli anni, il fascino esercitato in lui dagli uccelli rapaci lo portò ad essere un appassionato di falconeria. L’amore per questa antica arte lo indusse a diventare uno dei più forti fautori della sua reintroduzione in Spagna, sebbene fosse ritenuta una pratica obsoleta, ormai abbandonata da oltre un secolo.
Seguendo il volere del padre, si laureò in medicina per poi specializzarsi in odontoiatria. Per un paio di anni lavorò come dentista ma sempre part-time, in modo da poter dedicare il tempo libero alla falconeria. Con la morte del genitore, Félix decise di dedicarsi a tempo pieno alla sua passione, che non era più solo la falconeria ma più in generale l’esplorazione del mondo naturale. Nel 1964, dopo aver organizzato un evento internazionale di falconeria a Guadalajara, venne invitato in televisione. Si presentò con Durandal, la femmina di falco vincitrice dell’evento, posata sul braccio: da lì in poi la sua notorietà si accrebbe a dismisura. Ben presto arrivò anche il successo come divulgatore scientifico, grazie a frequenti ospitate in tv e in radio e articoli su riviste.
Ma la notorietà arrivò soprattutto grazie ai documentari naturalistici. Il suo primo lavoro su pellicola venne finanziato dal principe saudita Sa’ud, appassionato di falconeria. Da lì in poi fu un crescendo: de la Fuente ottenne un suo programma sulla radio nazionale e produsse una serie di documentari intitolata “Planeta Azul”, ma è con “L’uomo e la Terra”, serie di documentari che andò in onda dal 1975 al 1980, che il naturalista spagnolo divenne noto a livello mondiale. Purtroppo, all’apice della fama arrivò la morte durante un incidente aereo in Alaska, nel corso delle riprese di un documentario. La sua eredità non è però andata perduta: la sensibilizzazione del pubblico sulla conservazione della natura e delle specie in via di estinzione è stato il suo merito più grande. Per molti, se il lupo iberico è scampato all’estinzione è proprio per merito di Félix Rodríguez de la Fuente, che fu il primo ad opporsi al piano di eradicazione del predatore voluto dal regime franchista.

 

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