Quarto Grado torna a occuparsi dell’omicidio di Loris Stival, per il quale è stata condannata a 30 anni di carcere la madre, Veronica Panarello. Nello studio di Quarto Grado il capo della squadra Mobile di Ragusa, Antonino Ciavola, ripercorre con Gianluigi Nuzzi tutte le fasi delle indagini che hanno portato i giudici alla sentenza di condanna della donna. Non si conoscono ancora le motivazioni della sentenza, che erano attese per il 16 gennaio, ma che sono state rinviate di 30 giorni.
Il militare ha svelato che non si è mai creato un rapporto di fiducia con Veronica Panarello che lui ha accompagnato durante i sopralluoghi al canalone dove è stato ritrovato il corpo del piccolo Loris, nell’abitazione dove è avvenuto il delitto e durante le ricostruzioni dei tragitti percorsi dalla donna la mattina del terribile omicidio. Ciavola ha spiegato che stare accanto a Veronica Panarello nel modo più professionale possibile è stato umanamente molto impegnativo, ma il suo lavoro lo portava a contatti con la Panarello per porre alla madre di Loris le domande necessarie e strumentali alla ricostruzione della dinamica dell’omicidio.
Mentre Ciavola ha raccontato che con Davide Stival si è creato un rapporto di fiducia e di stima reciproco. Il padre della piccola vittima, ha avuto piena fiducia della giustizia, nelle persone che hanno condotto le indagini: “Ci sono le cattive persone e quelle buone, Davide Stival rientra tra queste ultime. Lui ci ha dato molto”.
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