martedì 18 ottobre 2016

Al vertice di Kigali per eliminare l’uso di idrofluorocarburi come refrigeranti

AMBIENTE – In un brutto periodo per i patti internazionali che tutelano i diritti umani, venerdì scorso è stato ratificato con una rapidità insolita l’Accordo di Parigi che sostituisce il defunto Protocollo di Kyoto e ridà senso alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Venerdì prossimo si attende un’altra buona notizia da Kigali, in Ruanda, dove i delegati dei Paesi firmatari della Convenzione di Vienna per la protezione dello strato d’ozono stratosferico sono riuniti discutere e approvare un emendamento al Protocollo di Montreal. (Altri buoni segnali, dati i rischi per la salute umana e animale dei raggi ultravioletti dai quali l’ozono ci ripara: sopra il polo Sud il “buco” inizia a restringersi, a Nord lo strato si rimpolpa…) Del Protocollo di Montreal si dice spesso che è una rara success story, uno dei pochi accordi mondiali che abbia raggiunto lo scopo. Dal 1987 a oggi, i firmatari hanno ridotto del 98% i clorofluorocarburi o CFC– i gas refrigeranti più diffusi all’epoca – e secondo alcune stime entro fine anno si arriverà alla riduzione del 100%. La storia era iniziata male. Nel 1974, i chimici dell’Università della California a Irvine, Mario Molina e Sherwood Rowland (1), avevano pubblicato su Nature un modello teorico che prevedeva l’erosione dell’ozono da parte dei CFC ed è [...]


Fonte: https://oggiscienza.it/2016/10/13/effetto-serra-idrofluorocarburi-refrigeranti/

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